La Fondazione Paul Thorel apre uno nuovo spazio espositivo a Napoli
Un programma speciale di mostre animerà la sede dello studio/archivio in via Vittorio Imbriani, mettendo in dialogo la pratica artistica di Paul Thorel con i capolavori provenienti dalla sua collezione
Risale al 2014 la nascita della Fondazione Paul Thorel, creata dall’omonimo artista italo-francese con l’obiettivo di riordinare gli archivi e restaurare i suoi primi lavori. La raccolta conta circa 1.600 opere, a partire dagli Anni Settanta (oltre a una dettagliata documentazione dell’attività di Thorel per collezioni pubbliche e private), custodita negli spazi dello Studio Thorel, a Napoli. Dopo la scomparsa dell’artista, la Fondazione ha scelto di essere non solo espressione della memoria di Paul Thorel (Londra, 1956 – Napoli, 2020), ma anche di offrire supporto agli artisti contemporanei. Su questo slancio, è stato ideato il Premio Paul Thorel, la cui prima edizione è andata in scena nell’autunno 2022, e che offre residenze e workshop nelle sedi di Napoli, Panarea e Hydra.
Il nuovo spazio espositivo della Fondazione Paul Thorel
Ora la Fondazione apre uno spazio espositivo all’interno della sede storica di Napoli, sarà fulcro del programma speciale curato da Sara Dolfi Agostini (già curatrice della Fondazione e responsabile del lavoro in corso sul catalogo ragionato dell’artista), concepito per rileggere la pratica di Thorel mettendola in dialogo con gli artisti della sua collezione. Il ciclo di appuntamenti si apre con Family & Friends, percorso che raccoglie una serie di ritratti fotografici di amici e parenti alterati da Thorel (alcuni inediti, realizzati tra il 1986 e il 1995), posti in relazione con opere di Alberto Giacometti e Michel Auder.
“Questo nuovo programma espositivo è un’occasione per analizzare l’opera di Paul Thorel in tutti suoi aspetti, scoprendo le influenze e i numerosi punti di accesso scientifici che stanno emergendo dal lavoro sul catalogo ragionato”, spiega ad Artribune il Presidente Guido Costa. “Ci offre inoltre la possibilità di aprire al pubblico la collezione di arte contemporanea della Fondazione, che dialoga naturalmente con la pratica di Thorel”.
Family & Friends. Parola alla curatrice della mostra Sara Dolfi Agostini
“Thorel, Auder e Giacometti sono tre artisti che mettono in discussione il loro medium di adozione – fotografia, video e scultura – ispirati da forme ed estetiche della loro quotidianità. L’approccio diaristico di Auder echeggia nei soggetti scelti da Thorel e Giacometti: amici, conoscenti e collezionisti che ruotavano nella loro orbita”, racconta la curatrice Sara Dolfi Agostini. “In mostra, tra gli artisti emergono assonanze visive, per esempio nella rappresentazione della figura umana, frammentata, granulosa, spesso allungata – una forma di astrazione – e sempre assertiva. E poi ad accomunarli ci sono le relazioni ‘importanti’, di Thorel con Giacometti ed Eduardo de Filippo, amici di famiglia, e di Auder con Andy Warhol, che incontra attraverso la sua prima moglie, Viva”.
Il percorso espositivo di Family & Friends si apre simbolicamente con la scultura in bronzo, Busto di Paola, ritratto di Paola Caròla, psicanalista allieva di Jacques Lacan e madre di Thorel; una commissione che segna anche l’inizio della relazione con i coniugi Giacometti. Si prosegue poi con le opere di Auder, e più precisamente con la fotografia VIVA Positano dedicata alla sua prima moglie, attrice e musa di Andy Warhol, e Polaroid Cocaine, una raccolta di immagini tratte da libri e riviste. Per l’occasione, la Fondazione Paul Thorel ha aperto le sue porte all’artista Lina Pallotta, terza vincitrice della prima edizione dell’omonimo premio, che si appresta a iniziare il suo periodo di residenza negli spazi dell’Archivio/Studio di Napoli.
Valentina Muzi
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