I Capricci arborei di Sholto Blissett in mostra a Milano
Il sublime romantico torna attuale nelle rovine architettoniche del giovane artista inglese. La lotta tra uomo e natura non è mai stata così contemporanea nell’esposizione alla galleria Peres
Ispirato dal nume tutelare di Nicolas Poussin, Claude Lorrain e William Turner, il giovane Sholto Blissett (Salisbury, 1996) propone opere dal sapore romantico, che si rifanno al sublime dei grandi paesaggisti di fine Settecento, con l’obiettivo di affascinare e inquietare al contempo. E pur in assenza di presenze umane visibili, l’uomo rimane centro focale: la composizione, nel coniugare architettura e paesaggio, diventa infatti specchio in cui riflettersi, per riflettere sul nostro rapporto con la natura. Sull’uso e sulla costruzione dello spazio da parte della politica e della religione, nel corso dei secoli.
La mostra di Sholto Blissett da Peres Projects
Per la prima personale dell’artista, Peres Projects presenta nella sede milanese un’inedita declinazione della sua poetica del sublime. Come sottintende il titolo, Arboreal, gli alberi giocano da protagonisti. Lo stesso si può dire del silenzio, dei muschi erbosi e della spazialità immensa, propri dei Paesi boreali.
Ogni lavoro sembra la cartolina di in un mondo fantastico, seppur verosimile, dove natura e architettura coesistono in un rapporto simbiotico. L’intenzione riprende da vicino i Capricci caratteristici del Grand Tour settecentesco, vedute in cui l’accozzaglia immaginaria di monumenti e paesaggio sostituiva le moderne foto-ricordo. Qui, però, gli alberi non invadono selvaggiamente lo spazio, ma completano le strutture di marmo. E oltre al semplice stupore, l’artista suggerisce una riflessione profonda.
Il senso contemporaneo del sublime romantico
Per chi ha occhi capaci di soffermarsi sui particolari, Sholto Blissett propone delle vere delizie visive e intellettuali.
In superficie, la tecnica pittorica è di un pregio inaspettato, vista la giovane età dell’artista. La pellicola cromatica di ori, verdi muschiati e azzurri è declinata in un’ampia gamma di pennellate. Una diversa per ogni consistenza. Le acque scorrono grazie a tocchi ampi e corposi; i blocchi di pietra sono delicatamente smussati, e le rocce scalfite da setole ruvide; fronde e muschi in fiore sono un tessuto di piccoli tratti e spruzzi di colore.
Così il sublime di Blissett trasmette un messaggio ambientalista, sviluppato attorno al rapporto uomo-natura. La prospettiva centrale, rispettata in ogni opera, aiuta a portare la riflessione sulla società, presente e passata, e sul suo essere presente nella cornice del mondo naturale. Che impatto stanno avendo le decisioni politiche e sociali sull’ambiente? L’ambiguità del sublime suggerisce e rinsalda la domanda, lasciando aperta la risposta.
Emma Sedini
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