Dai paramenti sacri ai profumi. Storia dell’artista Filippo Sorcinelli
Fotografato da Tiziano Demuro, Filippo Sorcinelli racconta ad Artribune la sua ricerca artistica, che spazia dalla realizzazione di paramenti sacri a quella dei profumi
Nella storia è possibile citare artisti che hanno traslato il proprio estro in varie declinazioni della progettualità e dell’imprenditoria, ma risulta comunque molto difficile pensare a chi abbia siglato innovazioni in ambiti fino ad allora inesplorati come i paramenti sacri e la profumeria artistica. Perlomeno prima di un ventennio fa, quando Filippo Sorcinelli ha dato avvio alla sua carriera.
La formazione di Filippo Sorcinelli
Il suo percorso inizia dal subire il fascino degli ambienti ecclesiastici dove, guidato dalla madre che faceva le pulizie della chiesa di Mondolfo (Pesaro e Urbino), scopre, tra le altre cose, i paramenti sacri. Le sacrestie sono luoghi di rigore, misticismo e opulenza a partire dal profumo di incenso che si respira e che evoca emozioni connesse alla spiritualità. Seguono per Sorcinelli gli studi all’Istituto d’Arte e al Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro, poi il perfezionamento presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. L’improvvisazione all’organo, che ne ha segnato anche l’approdo alla cattedrale di Notre Dame, è uno dei suoi maggiori talenti così come quello di essere una fucina di idee che l’hanno guidato a creare due attività imprenditoriali dal carattere unico.
Filippo Sorcinelli. Da Mondolfo, Santarcangelo di Romagna, al Vaticano
Le tappe per raccontare la storia di Sorcinelli iniziano da due regioni confinanti: le Marche, sua regione d’origine, e il cuore della Romagna, quella d’adozione. La prima patria di Raffaello e del fotografo Mario Giacomelli, tra l’altro scelto come tributo attraverso una sua opera olfattiva. La seconda invece, che viene rappresentata dal fotografo Luigi Ghirri, tra topografia e iconografia. Una linearità in contrasto ma in dialogo con la sontuosa eleganza impiantata proprio qui, a Santarcangelo di Romagna, da Filippo Sorcinelli e il suo Atelier LAVS (termine in latino con riferimento alla lode, ma anche acronimo di Laboratorio Atelier Vesti Sacre). Un progetto ambizioso che ha rivoluzionato a livello mondiale i paramenti sacri, nato sulla convinzione che “un paramento non è di proprietà di una persona, ma di una chiesa, e al termine del suo uso liturgico, entra a far parte del suo patrimonio artistico”. Partendo da questo intento, Filippo ha deciso di rivoluzionare la manifattura delle vesti ecclesiastiche ambendo all’eccellenza di tessuti, ricami, passamanerie, minuterie ed elementi preziosi, utilizzando ispirazioni e materiali dell’alta moda per la prima volta nella storia. Come? Viaggiando tra fiere settoriali e producendo mood board, tavole ispirazionali, che non si allontanino da quelle degli uffici stile delle grandi maison.
L’approccio di Atelier LAVS di Filippo Sorcinelli
A distanza di oltre 20 anni, Atelier LAVS è diventato un punto di riferimento che ha curato, con cadenza periodica, le celebrazioni di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Ogni celebrante viene seguito dall’inizio alla fine per la realizzazione di richieste tailor made, così come avviene nella sede romana e in quella di Assisi. Questa attività ha curato anche la vestizione dei santi, come è avvenuto per Papa Celestino V, grazie all’abilità di un laboratorio sartoriale, perlopiù femminile e under 35, per sfatare il mito che i giovani non sono appassionati di manodopera; e grazie all’approccio slow alla realizzazione, che consente una produzione veramente Made in Italy. L’unico strappo alla regola viene fatto per un ricamificio presente tra le eccellenze locali, utilizzato dai grandi nomi della moda internazionale. Ciò non toglie che Atelier LAVS viva della soddisfazione delle proprie committenze e di un customer care ineccepibile, che spesso consegna personalmente e consente la riparazione per fornire alle vesti un ciclo di vita a lungo termine: “l’emozione più grande in fondo è vedere le nostre opere prendere vita nelle cattedrali del culto religioso cattolico, dalle piccole chiese fino ad arrivare in mondovisione”. Perché non producono solo vesti sacre, ma croci, pettorali, anelli, calici e bacoli pastorali. E i loro profumi artistici nascono proprio dal metodo di confezionamento dei paramenti per i propri committenti. Gli stessi, prima di essere spediti in sofisticati packaging, vengono profumati con una fragranza a base d’incenso. Le richieste per uso personale non sono tardate ad arrivare, ed è lì che il lato imprenditoriale di Filippo Sorcinelli ha preso il sopravvento. Di questo si continua a parlare in un articolo a lui dedicato sul Focus Moda – Fashion & Fragranze di Artribune, presente anche sul nostro sito in versione digitale.
Alessia Caliendo
Si ringrazia Mirko Sperlonga
Chi è il fotografo Tiziano Demuro
Tiziano Demuro è un artista visivo. Consegue la laurea magistrale in fotografia presso l’ABA Brera a Milano, dove oggi vive e lavora anche come docente dopo una parentesi lavorativa in Lituania presso il Kaunas Photo Festival. Il suo percorso sull’immagine contemporanea è affrontato attraverso sperimentazioni cross-mediali. La sua ricerca si focalizza su storie che comunemente soggiacciono a narrazioni primarie che le sovrastano. Nella produzione più recente, si è focalizzato sullo studio dell’immagine in relazione all’olfatto e alle pratiche sinestetiche che ne scaturiscono.
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