FIUTO Art Space, una nuova galleria per l’arte contemporanea sulle colline marchigiane
Lo spazio inaugurato da Alex Urso ha preso forma all’inizio dell’estate nel borgo di Ripatransone, con l’idea di valorizzare la provincia, attraverso un progetto culturale ad ampio spettro. In corso la mostra di Giacomo Giovannetti
Nella provincia italiana che vuole favorire il talento creativo, mettendolo nella condizione di esprimersi e aprirsi al confronto con altri, FIUTO Art Space si segnala tra le ultime novità degne di attenzione. Siamo a Ripatransone, borgo marchigiano di quasi cinquemila abitanti nella provincia di Ascoli Piceno. E la piccola, nuova galleria d’arte dedicata al contemporaneo nasce per iniziativa dell’artista Alex Urso (classe 1987, molti lo riconosceranno tra le firme di Artribune), che in dodici metri quadri di superficie, nel centro dell’abitato, ha ritagliato una nicchia pronta a ospitare l’avvicendarsi di artisti giovani, affermati e mid-career, senza esclusioni di sorta, in rappresentanza delle dinamiche più interessanti dello scenario contemporaneo. Lo spazio ha inaugurato all’inizio dell’estate scorsa, e dopo la prima personale di Pasquale Gadaleta espone ora (e fino al 4 novembre) il progetto inedito e site-specific di Giacomo Giovannetti (Senigallia, 1983), Primapersonaleplurale.
FIUTO Art Space a Ripatransone. Obiettivi e progetti
“Fiuto nasce da un desiderio personale, quello di aprire un piccolo spazio espositivo nel mio paese di origine, Ripatransone, nel quale sono cresciuto e dal quale sono andato via quindici anni fa in cerca di possibilità. Ma nasce anche da una sfida, ovvero quella lanciata allo stesso territorio, chiamato a partecipare in maniera attiva a questo progetto culturale” spiega Urso “La rinascita della provincia deve necessariamente passare per una presa di coscienza dello stesso territorio, che deve farsi carico delle sue responsabilità”.
“L’obiettivo è quello di ospitare progetti site-specific di artisti maturi e con un linguaggio definito”, dunque le mostre si alterneranno ogni due mesi circa, mantenendo lo spazio il più possibile vivo, soprattutto nei mesi “freddi” dell’anno, perché FIUTO non vuole essere una realtà stagionale come tante altre che si adeguano “alla ‘dittatura’ del turismo, che decide i tempi di vita della città. Dobbiamo essere una delle ragioni per cui, chi cerca cultura, si sposta dalla costa e sale in collina, trovando qui un’offerta valida”.
La mostra di Giacomo Giovannetti da FIUTO
Per la mostra in corso, Giovannetti ha realizzato le opere in collaborazione con sua figlia Nina, di 5 anni. Un’intuizione che rivela una ricerca approfondita e di lungo corso sulla relazione con l’altro, interpretando l’arte come strumento relazionale. Ognuno dei grandi dipinti – inediti – esposti è il risultato di un gioco a due, in cui la figlia dell’artista diventa musa e madrina. Tecnicamente, Giovannetti si è avvalso di ritagli di giornali, stralci di quaderni e vecchie fotografie, in un processo di stratificazione – materiale e semantica – che coinvolge anche i disegni della piccola Nina. E anche l’allestimento propone interpretazioni sempre diverse, cambiando sembianza nel corso dell’esposizione, per coinvolgere il pubblico – fatto di artisti, appassionati d’arte di passaggio, abitanti del borgo mossi da curiosità: finora la risposta è stata molto positiva – “dandogli nuovi stimoli per tornare”.
La galleria al momento è aperta tre giorni a settimana (venerdì, sabato e domenica), ma è sempre visitabile su appuntamento. Dopo Giovannetti, sarà la volta di Virginia Mori (Pesaro, 1981), che debutterà a dicembre con un corpo di disegni rappresentativi del suo immaginario onirico e grottesco.
Livia Montagnoli
www.fiutoartspace.com/
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