Meno persone rispetto allo scorso anno hanno affollato l’inaugurazione. La fiera si vede meglio, ma in effetti una sensazione di minore attenzione da parte del pubblico permane. Specie se poi il pubblico intervenuto risulta un po’ disattento e svogliato. Frieze London è una fiera un po’ sofferente in questi anni, c’è poco da girarci attorno. E lo è per tanti motivi, dalla Brexit alla grande concorrenza sferrata da Parigi con la sua nuova fiera. E c’è da aggiungere che le notizie angoscianti che provengono dal Medioriente in questi giorni non aiutano di certo un comparto come quello del mercato dell’arte.
Il sentire, già dallo scorso anno, è che le gallerie mantengano i pezzi principali per Parigi (la fiera Paris+ partirà tra solo una settimana) e partecipino a Londra con meno energia di un tempo. Molte gallerie di prima fascia si sono presentate con stand piuttosto banali, scontati, prevedibili. Poco coraggio, atteggiamenti sulla difensiva. Anche sui mezzi espressivi: 80% di pittura, il resto suddiviso tra installazioni, sculture e fotografie. Sostanzialmente assente il video. Qui nella lista abbiamo selezionato alcuni tra gli espositori che ci sono apparsi più coraggiosi e motivati.
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1 / 10
Pilar Corrias
2 / 10
Krizinger
3 / 10
Eigen+Art
4 / 10
Timothy Taylor
5 / 10
The Sunday Painter
6 / 10
Clearing
7 / 10
Hauser&Wirth
8 / 10
Kordanksy
9 / 10
Gagosian
10 / 10
Marianne Boesky
La galleria Pilar Corrias festeggia alla grande l’apertura del suo nuovo spazio a Londra in Conduit Street. Lo stand è una gigantesca macchia di colori che interessano i quadri alle pareti, il pavimento in moquette e le pareti stesse. Tutto è affidato alla figurazione giocosa di Sophie von Hellerman che espone così questa installazione fortemente immersiva tutta datata 2023.
Lo stand della galleria viennese è interamente dedicato a Marina Abramovic (grande protagonista in questi giorni in città grazie alla super mostra alla Royal Academy). Ci sono alcuni cicli di lavori fotografici con la grande performer serba che indossa cappelli a punta e bende particolari di colore giallo o rosso. Gli stessi oggetti di scena sono esposti vicino alle foto scattate in maniera molto frontale, asciutta e tagliente. Uno stand particolarmente rigoroso e coraggioso nel caos di questa zona della fiera. Pur non essendo una ricerca nuova, i lavori sono tutti recentissimi, dal 2021 al 2023. Salvo, in un angolino, alcuni disegni risalenti al 2001.
Serpenti, ritratti, nudi, teschi ma soprattutto gattoni resi con colori accesi ai limiti del kitsch. Lo stand della galleria con sede a Lipsia e Berlino è un viaggio all’interno delle atmosfere del 55enne artista tedesco Martin Eger il quale, dando il titolo Elysium a tutto il progetto, ha realizzato anche una carta da parati dai colori iridescenti per rendere completa l’esperienza.
Davvero divertente l’invenzione espositiva della galleria di Timothy Taylor che ha tenuto pulitissime tutte le pareti esterne dello stand e invece ha affollato all’interno una quantità indescrivibile di disegni (e qualche quadro, sia a parete sia su un plinto longitudinale) dell’artista Eddie Martinez. Il progetto si chiama Studio Wall Redux.
Stand classico, rettangolare. Al centro 34 sculture in ceramica, nere opache tutte con la stessa sagoma e di altezze diverse: un cerchio e un gambo. Rappresentano i membri della famiglia dell’artista Nicohlas Pope. Dialogano felicemente con 8 tele della più giovane Tyra Tingleff, norvegese, che articola campiture e pattern astratti con risultati ipnotici. Curiosa anche la scelta di ‘arredo’ dello stand, con scrivania e sgabelli pensati a partire da sculture di Per Inge Bjørlo.
La galleria Clearing presenta uno stand con tre quadri in cera e organza e una decina di sculture di Marguerite Humeau. La 37enne artista francese (che vive a Londra) porta qui a Frieze London una selezione delle sue sculture rizomatiche pensate per lo spazio pubblico in una grande esposizione ambientale in Colorado. Sculture che hanno riferimenti al mondo della natura, del lavoro, dell’agricoltura, della scienza, degli animali. Radici in metallo con l’aggiunta di elementi cinetici sulla sommità attivati normalmente dal vento. Pur senza vento, contribuiscono a creare un ambiente molto affascinante.
Tappeto grigio, illuminazione impeccabile, pareti nere e al centro tre totem scultorei di Barbara Chase-Riboud. Si tratta di tre sculture in luminescente bronzo nero della serie delle Standing Women of Venice, mediante la quali la 84enne artista di Philadelphia (oggi vive a Parigi) parla di transnazionalità e intesse un rapporto artistico a distanza con Alberto Giacometti. Alle pareti di questo particolarissimo stand sei opere in ricamo di seta su carta. Bianchissime, spiccano mentre tutto il resto è scuro.
La galleria losangelina di David Kordanksy presenta uno stand… losangelino. Con tre sculture in poliuretano trasparente (sembrano di cristallo) in mezzo allo stand, a forma di pinna. Sono firmate da Fred Eversley. Sulle pareti, con delle cornici specchianti a contribuire a un mood scintillante dello stand, ci sono quattro scatti in grande formato molto netti e rudi a tematiche assolutamente attuali firmati da Deana Lawson. Uno stand-piazza giusto a fianco a una delle entrate principali della fiera.
Di fronte all’entrata, come al solito, la galleria di Larry Gagosian si presenta con una mostra personale niente meno che di Damien Hirst. Almeno il 75% di Frieze punta sulla pittura di grande formato? Bene, e allora Damien Hirst fa pitture di grande formato. In questo caso pitture di fiori, molto accese, con un po’ di dripping a renderle riconoscibili e identitarie. Si tratta della serie The Secret Gardens Paintings, pensata per celebrare – con un fiore – i 20 anni di vita della fiera Frieze London.
Zampata della grande gallerista newyorkese Marianne Boesky che porta a Londra una decina di lavori della pittrice 42enne Danielle Mckinney. Piccoli lavori cupi, scuri, ma con dei richiami luminosi peculiari (una sigaretta accesa, il rosso smaltato delle unghie) che rendono inconfondibile la solitudine delle protagoniste (sempre donne nere) di questa pittura suggestiva e struggente. Questi bei quadri olio su lino – potenti e raffinatissimi allo stesso tempo – sono parte della recentissima ricerca di Mckinney e sono datati 2023.
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Pilar Corrias
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Krizinger
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Eigen+Art
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Timothy Taylor
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The Sunday Painter
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Clearing
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Hauser&Wirth
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Kordanksy
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Gagosian
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Marianne Boesky
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Massimiliano Tonelli
È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…