Queer Nature. Installazioni d’arte ai meravigliosi Kew Gardens di Londra
Opere e installazioni botaniche si alternano a pannelli informativi in un allestimento luminoso, colorato e contro ogni aspettativa. Per superare il concetto, troppo spesso strumentalizzato, di "naturale"
Basterà mettere piede nella serra vittoriana dei Kew Gardens di Londra per scoprire un mondo che sfida le aspettative convenzionali su ciò che è “natura”. Tra opere d’arte sospese e installazioni orticole che esplorano il fantastico mondo delle piante e dei funghi, i mitologici giardini botanici reali si aprono al pubblico in un’esplosione di luce e colori, all’insegna della riscoperta del concetto – troppo spesso strumentalizzato in senso omofobo e transfobico – di “naturale”. Il tutto, con una prospettiva apertamente queer.
Queer Nature ai Kew Gardens di Londra: le installazioni
Il progetto Queer Nature, che prende posto nella famosa Temperate House dell’ottocentesco giardino botanico per tutto il mese di ottobre 2023 (quindi anche durante i giorni della fiera Frieze), è composto da quattro diverse installazioni. Al centro dell’edificio, sospesa sulle piante monumentali, c’è l’opera House of Spirits di Jeffrey Gibson. Il lavoro dell’artista – da poco annunciato come il primo indigeno a presentare una mostra personale al Padiglione degli Stati Uniti durante la Biennale di Venezia del 2024 – è costituito da una serie di nastri di tessuto colorato progettati per catturare la luce, che recano illustrazioni e scritte botaniche e che omaggiano insieme la ball culture di New York, la vita dell’artista e attivista per i diritti LGBTQ+ Derek Jarman e l’eredità Choctaw-Cherokee dell’artista.
Nella stanza accanto, c’è l’installazione del progettista di giardini Patrick Featherstone Breaking the Binary, creata insieme al Kew Youth Forum, che modifica l’assetto della stanza per accogliere (oltre a dei pannelli informativi illustrati da artisti trans) delle aiuole ricurve con dentro una collezione di specie botaniche particolari. Tutte queste piante, infatti, si riproducono in modi che
sfidano la classificazione tradizionale di “maschili” e “femminili”.
È poi la volta di Queer Voices, installazione del designer londinese Nathaniel Furman che, in due serre ottagonali, ricrea uno spazio immersivo tramite lunghi tendaggi appesi al soffitto e stampati con un motivo botanico ipnotico. Tutte le piante qui ritratte fanno riferimento alla storia britannica e queer, come il garofano verde indossato dallo scrittore Oscar Wilde, omaggiando allo stesso tempo i concetti di anticonformismo e stranezza. L’opera include anche delle video-interviste con scienziati e orticoltori, storici, artisti e scrittori LGBTQ+.
In chiusura, l’opera Reverberations di LiLi K Bright e Ama Josephine Budge Johnstone, che consiste in due brani parlati diffusi in tutta la Temperate House, le cui prospettive sulla diversità, la bellezza e la stranezza vengono assorbite dalle 10mila piante che si trovano all’interno della palazzina.
Giulia Giaume
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