Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto a Roma per aprire una piazza sul Tevere

L’installazione più celebre dell’artista piemontese prende forma, da 7 al 14 ottobre 2023, sulla banchina destra del fiume, all’altezza di ponte Sisto, grazie a venti panchine. Un invito a riappropriarsi di uno spazio pubblico dimenticato

Saranno venti panchine in plastica riciclata a comporre il simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) sulla banchina destra del Tevere, a Roma, nello spazio designato per una nuova installazione del più celebre ciclo dell’artista piemontese. Il Terzo Paradiso incarna la fusione tra il primo e il secondo Paradiso, ovvero la terza fase dell’umanità che, stando a Pistoletto, si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura: presentato nel 2005 nell’ambito della 51° Biennale di Venezia con la mostra L’isola interiore: arte della sopravvivenza a cura di Achille Bonito Oliva, il progetto ha poi assunto le sembianze di una grande opera collettiva in occasione di rassegne, mostre ed eventi culturali (il precedente più recente, a luglio scorso, sul lago d’Iseo, presso Monte Isola, utilizzando alcune reti da pesca di scarto).

Terzo Paradiso a Piazza Tevere
Terzo Paradiso a Piazza Tevere

Il Terzo Paradiso di Pistoletto a Roma

Pistoletto, che nel 2023 festeggia novant’anni – ancora in piena attività, e omaggiato da gallerie e musei di tutto il mondo – ha accettato l’invito dell’associazione TEVERETERNO, e sabato 7 ottobre 2023 (alle 12.30) presenzierà all’inaugurazione del Terzo Paradiso a Piazza Tevere, nell’area compresa tra ponte Sisto e ponte Mazzini, che non è nuova a ospitare interventi di arte contemporanea (ricordiamo le opere di Kristin Jones e il fregio dipinto sul muraglione da William Kentridge). Da qui la volontà di immaginare (e ribattezzare) la porzione di banchina interessata, nel cuore della città, come una “piazza”, votata alla cultura e all’interazione sociale, per riflettere sul ruolo dello spazio pubblico. Un orientamento assecondato dalla variante romana del Terzo Paradiso di Pistoletto, incentrata sul significato della panchina: “La panchina è un invito alla sosta, allo stare insieme, allascolto e allo sguardo” spiega l’architetto Rosario Pavia, presidente diTEVERETERNO “La panchina come occasione di meditazione, ma anche di dialogo e di dibattito. La panchina, come apertura sul paesaggio e sul mondo, diviene elemento essenziale e simbolico dello spazio pubblico.” 

Il futuro di Piazza Tevere a Roma

L’installazione contribuirà, quindi, ad avviare una riflessione sul futuro di Piazza Tevere, perché possa offrirsi alla città come nuovo punto di incontro, dotato di servizi e arredi urbani, in un contesto poco vissuto dai cittadini – quello dei muraglioni, che quasi un secolo fa modificavano il rapporto di Roma con il fiume che la attraversa – fatta eccezione per qualche manifestazione stagionale piuttosto disordinata (e non propriamente votata alla qualità dell’offerta culturale). Le venti panchine del Terzo Paradiso – 180 cm x 45 cm ciascuna, posizionate in modo da non interferire con l’uso della pista ciclabile – abiteranno la “piazza” per una sola settimana, fino al 14 ottobre, proponendosi, però, non solo come dispositivo di ristoro e riflessione, ma pure come innesco per una serie di manifestazioni artistiche, dibattiti, interventi musicali e teatrali. Nello spazio disegnato dalle panchine, all’interno dei tre cerchi del simbolo dell’infinito, infatti, si avvicenderanno artisti, istituzioni, rappresentanti della politica e dell’associazionismo. Sarà poi opportuno ragionare sulla necessità di rivitalizzare l’area dei muraglioni con interventi permanenti e progetti senza scadenza, per cogliere la scintilla fornita dal Terzo Paradiso (operazione resa possibile grazie alla collaborazione tra Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e Municipio Roma I).

Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso 1+1=3, 2003-2023. Photo Andrea Rossetti
Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso 1+1=3, 2003-2023. Photo Andrea Rossetti

Pistoletto in mostra al Castello di Rivoli. Il progetto per una Città dell’Arte

Presto, Michelangelo Pistoletto, sotto i riflettori delle cronache estive per il rogo della Venere degli stracci installata a Napoli e ancora per qualche giorno in mostra a Roma con Infinity al Chiostro del Bramante, sarà protagonista di una grande esposizione al Castello di Rivoli, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella BeccariaMichelangelo Pistoletto. Molti di unoaprirà al pubblico il prossimo 2 novembre (fino al 25 febbraio 2024), ridisegnando con un progetto inedito la Manica Lunga del museo di arte contemporanea piemontese, come fosse una Città dell’Arte composta da 29 “Uffizi”.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati