Videointervista all’artista e attivista Zanele Muholi: “Quante immagini di persone nere vedete nelle vostre tv?”
Incontrare di persona Zanele Muholi e ascoltare i suoi messaggi di inclusione, conferisce ancor più senso al suo lavoro artistico. Carlotta Cerquetti le ha rivolto una videointervista in occasione di una sua mostra a Milano. Eccola
Le sue foto sono immagini potenti, autoritratti che spesso puntano i loro occhi sullo spettatore, inquisitori, altre volte in grado di mostrare tutta la bellezza prorompente di un animo inquieto e orgoglioso allo stesso tempo. Zanele Muholi (Umlazi, Durban 1972) è l’artista e attivista sudafricana resa famosa in Italia dalla presenza delle sue opere alla Biennale di Venezia del 2019: il suo lavoro è volto a documentare le comunità nere lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali del Sudafrica. Lei, dal canto suo, si definisce “un’attivista visiva che esercita l’arte” e incontrandola, si capisce subito il perché.
L’intervista a Zanele Muholi di Carlotta Cerquetti
L’occasione è l’inaugurazione della sua mostra Zanele Muholi Somnyama Ngonyama presso la Prometeo Gallery Ida Pisani di Milano, curata da Francesca de’ Medici e in corso fino al prossimo 20 dicembre 2023. Ad incontrarla è Carlotta Cerquetti, filmmaker romana appassionata della Muholi, che si presenta all’artista senza pretese, dichiarando di essere “interessata semplicemente a quello che faceva e al suo messaggio”. L’attivista, di contro, ha subito mostrato totale fiducia e disponibilità ed ecco la video intervista frutto di questo incontro: “Ho scoperto una persona straordinaria in tutte le sue manifestazioni. Anche il canto, con cui ti sorprende mentre cerchi di sistemarle il microfono” ha rivelato Carlotta.
“Qualcuno te lo deve dire che stai facendo bene. Apprezziamo quello che fai per il nostro Paese” le ha detto Zanele a fine intervista. “Serve del coraggio per fare quello che stai facendo. Non importa se ti ha mandato qualcuno o no, se ti pagano o no, ma il fatto che tu stia portando avanti il cambiamento. Si può dire che stai producendo contenuti che parleranno al di là dell’oggi, che chiunque li vedrà in qualsiasi luogo quando noi non saremo lì, vedranno che in questo giorno abbiamo avuto questa conversazione. Per cui, mille grazie per il tuo tempo”.
Il razzismo in Italia secondo Zanele Muholi
Ci sono passaggi cruciali nell’intervista, in cui Muholi parla di razzismo nel nostro Paese. Secondo l’artista “Entrare in una galleria, entrare in un museo nel Paese dove sei nato e non vederti è un problema molto grande. Camminare in una biblioteca dove nessun testo parla dei tuoi padri, madri, antenati, nel luogo dove sei nato, in Europa, dove non hai un’identità, ma esisti, devi esistere! Per questo dico che c’è ancora molto da fare, specialmente se parliamo dell’Italia, che sta attraversando un momento difficile”.
E aggiunge: “Ci sono luoghi dove l’assenza è problematica, ma anche dove bisogna lottare per il diritto umano delle persone di esistere ed essere rispettate. Dove le politiche esistenti e le leggi, semplicemente ignorano o sviliscono la nostra esistenza. (…) Succede alle persone nere! Devono affrontare quotidianamente il razzismo, devono avere a che fare con la mancanza di materiali, anche educativi, che si rivolgano a loro“.
Alla Cerquetti che le chiede se le cose non stiano però cambiando, risponde: “Un po’ le cose stanno cambiando, ma c’è anche una reazione che si oppone ai cambiamenti. Sto parlando dell’Italia in questo periodo. Quante immagini di persone nere vedete nella vostra televisione? Per cui, di quali cambiamenti parliamo? Quanto tempo ci vorrà perché le persone possano vederlo quel cambiamento?”.
Roberta Pisa
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