Villa Clea inaugura a Milano. Residenza per giovani artisti in una ex carrozzeria
Uno spazio d’arte con loft di design e atelier aperto a ospiti tradizionali e giovani talenti in residenza. Ecco l’ultimo gioiello di rigenerazione dell’area sud di Milano
In quella che un tempo era una zona di Milano tra l’agricolo e l’industriale, oggi non crescono più solo cereali, ma progetti culturali. Siamo a sud del centro urbano, in un lembo di caseggiati che separano la città dalla prima campagna della Valle della Vettabbia, qui negli scorsi anni sono nati spazi d’arte come Hub/Art, Motelsalieri, Chezplinio e Viafarini.work. E poi a pochi passi ci sono la Fondazione Prada, la Fondazione ICA, Bonvini, Eldodo, Dopo? e Reading Room. E questo è il territorio scelto da una coppia di architetti trentenni tornati a Milano dopo tante esperienze fuori città e fuori Italia. Allina e Matteo Corbellini hanno quindi deciso di realizzare il progetto Villa Clea, che si apre finalmente al pubblico inaugurando la prima residenza artistica e la prima mostra.
Villa Clea: uno spazio in cui i giovani artisti possono vivere e creare
Villa Clea si pone come una non-profit culturale innovativa. Con il sostegno del Comune di Milano e di Fondazione Cariplo grazie a vari bandi, si propone di ospitare soggiorni artistici. Un ibrido tra residenza, alloggio e spazio espositivo. Era un’ex carrozzeria con tanto di grande forno, Matteo l’ha trasformata in loft, atelier e aree comuni. Tutti affacciati sullo stesso cortile condiviso con il resto del vicinato. E al posto del forno oggi c’è un giardino di erbe mediterranee, giardino anche sul tetto della struttura “perché” – ci spiegano i due fondatori – “volevamo offrire a tutti i palazzi attorno un punto di vista migliore, prima vedevano solo il tetto di una carrozzeria”. Così qui c’è una casa privata (quella dei fondatori) e due mini appartamenti disponibili per i progetti di residenza. Tutto all’insegna dell’argilla e di una particolare scelta di colori per pareti, tende, pavimenti, arredi. Un progetto che di fatto è stato autocostruito per mesi e che oggi risulta particolarmente armonico.
La protagonista della prima mostra e della prima residenza, Andrea Smith (1992, vive e lavora a New York) porta una parte della sua intimità nella casa, invitando i visitatori a passare tra l’infilata longitudinale delle stanze che, con le sue reliquie personali, rievocano l’infanzia. Già è deciso il secondo nome per novembre (il ballerino francese Sulian Rios) e poi partirà una campagna di raccolta fondi per finanziare le attività del 2024.
I loft e l’atelier di Villa Clea a Milano
A chi è aperta la porta di questa domus d’arte urbano-rurale? A giovani artisti emergenti, di volta in volta selezionati, alla comunità locale (“la prima vera inaugurazione l’abbiamo fatta invitando tutti i condomini”, dicono Matteo e Allina che dentro Villa Clea abitano) e a normali ospiti tradizionali perché quando le stanze non sono impegnate ad ospitare artisti, sono normalmente in affitto anche per previ soggiorni e sono richiestissime grazie al riuscito lavoro architettonico di Matteo e agli arredi concepiti da Allina (Alessandra Pelizzari Corbellini). L’importante è che tutte le persone che decidono o sono selezionate per vivere qualche giorno a Villa Clea siano disposte a condividere e soggiornare insieme. È proprio in questo che Villa Clea vuole differenziarsi rispetto agli altri spazi espositivi in città proponendo un progetto piuttosto unico nel suo genere.
Emma Sedini
Villa Clea
via M. d’Agrate, 27 Milano
www.villaclea.com
[email protected]
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