In Veneto una mostra che racconta trent’anni di collezionismo privato
Il Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme riunisce cinquanta opere provenienti da collezioni private. Dipinti, disegni e sculture realizzate tra gli anni Trenta e Sessanta si fanno portavoce delle profonde trasformazioni dell’Italia
![In Veneto una mostra che racconta trent’anni di collezionismo privato](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/vedova-1-1024x718.jpg)
Costruita da nobili veneziani nel Cinquecento, la Villa Bassi Rathgeb divenne un centro termale nel Settecento. Nel corso degli anni, l’immobile vide il susseguirsi di diversi proprietari e, a seconda del loro gusto, furono apportate modifiche all’architettura e alle decorazioni.
Dopo le ristrutturazioni da parte della famiglia Zasio (l’ultima famiglia a cui appartenne), nel 1979 il Comune di Abano Terme acquistò la villa per trasformarla in biblioteca e pinacoteca comunale dove custodire la collezione Roberto Bassi – Rathgeb, a cui il comune intitolò l’immobile.
![Antonio Corpora, Cantiere, olio su tela, 1948 – collezione Damiani (opera esposta alla Biennale del 1948)](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/Corpora-Cantiere-olio-su-tela-1948-%E2%80%93-collezione-Damiani-opera-esposta-alla-Biennale-del-1948-768x628.jpg)
![Antonio Corpora, Velieri nel porto, 1955](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/Corpora56-768x990.jpg)
![Raffaele de Grada, Il Boschetto, 1930. Collezione privata](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/de-grada-768x636.jpg)
![Renato Birolli, Rovi e strada, 1953](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/birolli-768x1021.jpg)
![Mario Mafai, Mercato, 1956. Collezione privata, Centro Studi Mafai Raphaël](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/mafai-1956-768x1062.jpg)
![Giovanni Omiccioli, Orto n 6, 1942](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/omiccioli-0-768x644.jpg)
![Pietro Marussig, Natura Morta, 1933](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/Marussig-Natura-Morta-1933-768x657.jpg)
![Anna Salvatore, Merenda in campagna, 1952](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/salvatore-768x888.jpg)
![Pio Semeghini, Ritratto di Virgilio Guidi](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/semeghini-1-768x958.jpg)
![Emilio Vedova, L'immagine del tempo, 1951 © Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venezia](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/vedova-1-768x538.jpg)
Oltre alla ricca collezione, la storica dimora dispone di uno spazio espositivo adibito a mostre temporanee dove attualmente è ospitata La bellezza del Novecento. Pittura Italiana da Collezioni private. 1930 – 1960, a cura di Alessia Castellani e Nicola Galvan. Il progetto si concentra sul periodo che va dagli anni Trenta ai Sessanta per offrire al pubblico un ritratto veritiero del Bel Paese, passando per il periodo a stampo fascista e per la seconda guerra mondiale, per poi deviare verso la resistenza, la ricostruzione e il boom economico. Un viaggio storico – culturale visto e raccontato attraverso le opere dei grandi Maestri del Novecento, provenienti da collezioni d’arte private. Sono circa cinquanta le opere raccolte tra dipinti, disegni e sculture firmate da Massimo Campigli, Pietro Marussig, Mario Mafai, Renato Guttuso, Giuseppe Santomaso, Renato Birolli, Afro, Emilio Vedova, Piero Dorazio, Tancredi, Parmeggiani e molti altri.
Un progetto espositivo che, oltre a riunire i massimi esponenti della storia dell’arte italiana, intende porre l’attenzione sul collezionismo, appassionato e colto, che combatte la dispersione e la dissoluzione della storia.
Valentina Muzi
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