La mostra d’arte contemporanea diffusa di Fondazione CRT a Torino
In occasione della settimana dell’arte, alcuni luoghi del centro di Torino ospitano il progetto espositivo di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
Il centro di Torino diventa sede della mostra diffusa Dove finiscono le tracce, organizzata dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, a cura di Artissima proprio durante i giorni della fiera.
Il percorso espositivo presenta una selezione di cinque opere dalla collezione CRT, che ne conta complessivamente più di 900, realizzate da oltre 300 artisti e artiste, per un valore di mercato stimato intorno ai 40 milioni di euro.
Concepite come un patrimonio collettivo e diffuso, le opere in esposizione – acquisite in occasione della scorsa Artissima 2022 – sono il risultato di riflessioni di carattere universale: dalla geopolitica alla ricerca del sé, dall’indagine sulla materia alla celebrazione della forma. Il percorso espositivo si snoda attraverso cinque importanti luoghi situati nel centro di Torino, una preziosa occasione per riscoprire la città attraverso il dialogo tra storia, architettura e arte contemporanea.
I lavori in mostra
A Palazzo Perrone di San Martino, sede della Fondazione CRT, troviamo Contrazione della metafisica n.2 (2007) di Francesco Gennari, dove attraverso il marmo l’artista indaga la pietra nella sua densità materiale, trasformandola in una forma astratta, a tratti organica.
Spostandoci verso il Teatro Carignano troviamo, all’ingresso, l’opera City of Moscow, dell’artista sudafricano William Kentridge. L’arazzo in lana ricamato a mano, diventa lo spazio in cui si sovrappongono forme e giochi di valore simbolico, politico e storico.
Il cortile interno del Museo Nazionale del Risorgimento è invece pervaso l’installazione sonora dell’artista britannica Cally Spooner, Soundtrack for a Troubled Time, realizzata nel contesto delle presidenziali americane del 2017. Nell’opera audio, composta da tre altoparlanti, le tracce sonore prendono corpo e forza, rievocando criticamente immaginari d’élite e di ambienti politici.
Palazzo Madama e il Teatro Regio
Presso Palazzo Madama è esposta Failed States (2011) dell’artista austriaco Peter Friedl, una composizione di venti bandiere cucite tra loro, la cui lavorazione è stata affidata a 20 detenute ed ex-detenute del carcere Le Vallette. L’artista gioca sulla contrapposizione tra bandiere di stati definiti potenti e non, mettendo così in discussione i sistemi e i parametri decisionali adottati, che fin troppo spesso si rivelano non oggettivi, parziali e influenzati da una politica filostatunitense.
Infine, il Teatro Regio ospita il film digitalizzato dell’artista britannico Simon Starling (Regno Unito, 1967) Four Thousand Seven Hundred and Twenty Five (Motion Control / Mollino) (2007).
L’installazione video presenta le inquadrature da ogni angolazione delle forme dell’iconica sedia progettata da Carlo Mollino nel 1959. L’interpretazione dell’artista si traduce nei movimenti delle riprese, configurando l’opera come un atto di tributo al proprio soggetto.
Marlene L. Müller
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