Ad Agrigento aprono Le Fabbriche, nuovo avamposto della Fondazione Orestiadi di Gibellina

Il nuovo polo culturale, votato ai linguaggi delle arti contemporanee, sorge negli spazi che fino al 2017 ospitavano le Fabbriche Chiaramontane. Un luogo recuperato e riaperto al pubblico, in vista di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

Un polo culturale “multidisciplinare stabile”, dedicato all’arte contemporanea e in dialogo con le istituzioni e le realtà artistiche della città. È questa la visione che contraddistingue il nuovo corso delle ex Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, progetto nato nei primi anni Duemila dall’impegno dell’Associazione Amici della Pittura siciliana dell’Ottocento, che fino al 2017 (anno della chiusura dello spazio e delle attività) ha realizzato progetti e premi rivolti alla promozione dell’arte contemporanea e in particolare dei giovani artisti. Dal prossimo 7 dicembre 2023, il complesso architettonico delle ex Fabbriche Chiaramontane – edificato nel XIV secolo da Federico Chiaramonte – riaprirà finalmente al pubblico con il nome di Le Fabbriche, progetto nato dalla sinergia e dalla collaborazione tra il Parco archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, l’amministrazione comunale di Agrigento e la Fondazione Orestiadi di Gibellina, alla quale è stata affidata la gestione del sito per i prossimi cinque anni.

Ugo La Pietra, Mediterraneo Unito. Agrigento, Le Fabbriche
Ugo La Pietra, Mediterraneo Unito. Agrigento, Le Fabbriche

Le Fabbriche ad Agrigento. Un nuovo polo culturale in vista di Capitale Italiana della Cultura 2024

Un appuntamento importante, quello de Le Fabbriche che, fin da adesso, si preannuncia saranno  uno dei centri nevralgici della programmazione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. A dirigerle sarà Beniamino Biondi, scrittore, saggista e critico cinematografico che commenta così il nuovo corso dello spazio: “è un pezzo importante e prestigioso della città, rimasto in ombra solo per la giusta occasione che avrebbe potuto offrirgli chi in quel luogo avesse visto non solo l’incanto dello spazio fisico ma una sorta di sentimento delle cose, il principio ideale di una necessaria rigenerazione. L’occasione”, continua Biondi, “giunge ora per il merito della Fondazione Orestiadi di Gibellina, istituzione culturale tra le più importanti e longeve, che azzarda con felice risolutezza il sogno di aprire ad Agrigento una sede espositiva stabile, anticipando e seguendo la costruzione della città a Capitale della Cultura 2025 con molte ambizioni, soprattutto di diventare il luogo privilegiato di iniziative di ampio spessore e sede tra le più immediatamente prestigiose dell’intera provincia, conquistando l’interesse verso i linguaggi contemporanei dalle arti visive al cinema, dal teatro alla poesia, dalla filosofia alla musica”. Non solo spazio per l’arte contemporanea quindi, perseguendo in questo la sua precedente “vocazione”, ma “luogo per le arti”, in cui produzione ed elaborazione creativa e progettuale si fondono andando ben oltre il concetto di “spazio espositivo”.

Biblioteca Siculo Araba Ad Agrigento aprono Le Fabbriche, nuovo avamposto della Fondazione Orestiadi di Gibellina
Stalker e Antonio de Luca, La Biblioteca Arabo Sicula

Le Fabbriche ad Agrigento. La prima mostra della Fondazione Orestiadi

La Fondazione Orestiadi di Gibellina inaugura così il suo secondo avamposto ad Agrigento con una mostra “manifesto”, dal titolo Trame Mediterranee, a cura del direttore del Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi Enzo Fiammetta. Fino al 25 febbraio 2024, Le Fabbriche ospiteranno un nucleo di opere provenienti dalla Fondazione, dall’installazione della Biblioteca arabo-sicula di Stalker e De Luca alle ceramiche di Carla Accardi, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra, Khaled Ben Slimane; le opere di Lisa Seror, Meyra Yedidsion, Hakim Abbaci, Amar Briki e Khoraichi; le geometrie di Rita Ernst; le videoinstallazioni http 502: bad gateway di Mustafa Sabbagh e Tierra sin Males di  Susan Kleinberg; e ancora i lavori di Alfonso Leto, Vito Bongiorno, Francesco Impellizzeri, Innocente, Alfredo Romano e  Giusto Sucato, e poi il bozzetto del manifesto di Mimmo Paladino per La sposa di Messina, spettacolo presentato al Cretto di Burri nel 1990. “Una sfida nuova ed esaltante: da Gibellina a Palermo e ora ad Agrigento. Stabilmente. Con un’offerta nei diversi settori dell’arte e della cultura contemporanee in una sede di grande prestigio che recupera il ruolo svolto per alcuni anni, al centro della città”, dichiara Calogero Pumilia, Presidente della Fondazione Orestiadi. “‘Trame Mediterranee’ inaugura uno spazio che resterà per Agrigento e per la provincia il luogo nel quale valorizzare tutto ciò che qui emerge e per portare stimoli, iniziative e ricerche provenienti dall’Italia e dal mondo con particolare attenzione, com’è nella storia della Fondazione Orestiadi, per il Mediterraneo. Opereremo in collaborazione con l’Ente parco per dialogare con lo straordinario patrimonio archeologico della Valle dei Templi, e con l’amministrazione comunale per dare ancora più compiutamente il senso di una presenza che intende ulteriormente promuovere la realtà sociale e civile della città e collegarla stabilmente con la cultura contemporanea”.

Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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