Quando il quotidiano si veste d’oro. Ferrari Sheppard in mostra a Roma
Tele di grande formato e opere site specific: la prima mostra in Italia dell’artista americano Ferrari Sheppard si tiene al Casino dei Principi di Villa Torlonia e racconta l’everyday life americana
Un crocevia di esperienze e di atmosfere cui rendere omaggio. È questa l’essenza della mostra Ferrari Sheppard. Crucible, a cura di Ludovico Pratesi, allestita nel Casino dei Principi di Villa Torlonia. Diciotto le opere dell’artista afroamericano Ferrari Sheppard (Chicago, 1983), presentate per la prima volta in Italia, di cui undici site specific.
Il vibrante tocco neo-impressionista investe ogni tela di grande formato di vivacità cromatica, in cui all’acrilico e al carboncino si accompagna l’uso della foglia oro 24 carati. Un richiamo al bizantino, benché lo stile informale rievochi i maestri della Scuola romana del Ventennio e si noti una sottotraccia del graffitismo USA.
La mostra di Ferrari Sheppard a Villa Torlonia a Roma
Ciascun lavoro è impastato di onirismo e il pennello pare muoversi sulle basi di un ritmo jazz. Un crogiolo sperimentale che rende il titolo della mostra e la versatilità dell’artista, anche scrittore, fotografo e produttore discografico.
La drammaticità che soggiace al colore è frutto di un’adolescenza travagliata, vissuta in un quartiere popolare, dove Sheppard era spesso minacciato con armi da fuoco. L’arte è stata la corazza che si è costruito per non soccombere, ha raccontato in un’intervista al Los Angeles Times.
Nel video in mostra, Be in My Mind, Sheppard dichiara: “Mi sembra che la lotta dell’artista per la sua integrità sia una metafora della lotta universale e quotidiana di tutti gli esseri umani. E se hai quella buffa, terribile cosa che ogni artista può riconoscere, che nessun artista può definire, sei responsabile di portare luce nell’oscurità. Questa forza che non hai chiesto, questo destino che devi accettare, è anche una tua responsabilità. E se sopravvivi, se non imbrogli, se non menti, non è solo per la tua gloria, i tuoi successi. È quasi la nostra sola speranza”.
Francesca de Paolis
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