Il libro come opera d’arte. 9 artisti in mostra alla Fondazione Memmo di Roma
Disegnato, aperto, chiuso e interpretato. Ecco alcune delle forme assunte dai libri per nove artisti italiani e internazionali, riuniti per il ciclo “Conversation Piece” e ospitati negli spazi di Palazzo Ruspoli
Giunto alla nona edizione, il ciclo Conversation Piece torna ad animare gli spazi di Fondazione Memmo a Roma con la mostra La Biblioteca del Mondo, a cura di Marcello Smarrelli.
“La Biblioteca del Mondo è una mostra che vuole ribadire il valore del libro nella sua qualità di oggetto e insostituibile rispetto ai numerosi elementi elettronici a cui oggi siamo abituati”, spiega ad Artribune il curatore che, per il nuovo progetto espositivo, ha coinvolto 9 artisti di calibro internazionale (diversi per età e linguaggi di espressione) che usano il libro non come mero supporto, ma come “materiale da costruzione” dell’opera d’arte.
“La Biblioteca del Mondo”: la mostra da Fondazione Memmo a Roma
Il titolo della mostra è un diretto riferimento a Umberto Eco e all’omonimo documentario di Davide Ferrario del 2022, in cui si racconta la leggendaria biblioteca dell’intellettuale che lo stesso Eco definiva “deposito della memoria dell’umanità”. Una memoria universale che prende forma attraverso le opere di Yael Bartana, Nicolò Degiorgis, Bruna Esposito, Claire Fontaine (collettivo formato da Fulvia Carnevale e James Thornhill), Paolo Icaro, Kapwani Kiwanga, Marcello Maloberti, Francis Offman ed Ekaterina Panikanova. Lo spazio dello storico Palazzo romano cambia pelle e si anima con videinstallazioni, copertine di libri celate, pagine incorniciate, disegni, fotografie e sculture, accompagnando il pubblico alla scoperta delle diverse declinazioni assunte dal “libro” nelle mani degli artisti, storici e contemporanei. Immagini e parole si uniscono, lingue di paesi in guerra dialogano nella stessa pagina e il peso di un libro si pone come base dove potersi sporgere e guardare meglio ciò che accade oggi, per poi proiettarsi sul domani con maggior consapevolezza e ragione.
Valentina Muzi
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