Ai Weiwei pone 81 domande all’Intelligenza Artificiale. È il nuovo progetto “Ai vs AI”
Il nuovo progetto di Ai Weiwei compare sugli schermi pubblici delle città di tutto il mondo, ponendo all’AI quesiti esistenziali e politici. In Italia sarà visibile in una centralissima piazza di Milano
“Se gli umani saranno mai liberati, sarà perché abbiamo fatto le domande giuste, non perché abbiamo fornito le giuste risposte”, sostiene l’affermato artista cinese Ai Weiwei (facendo involontariamente eco alle perle di saggezza di Douglas Adams in Guida galattica per gli autostoppisti). Sono proprio le domande ad essere alla base del suo ultimo, imponente progetto, che assume subito una dimensione planetaria: con Ai vs AI, l’artista pone 81 domande all’intelligenza artificiale attraverso una rete che si estende tra le più grandi città del mondo.
Le domande di Ai Weiwei all’Intelligenza Artificiale
Chi possiede chi nelle società democratiche? Gli esseri umani bramano la morte? E ancora, quali persone trarrebbero maggior beneficio da te in guerra? Queste sono soltanto alcune delle domande che compongono il progetto, ispirato dalle 172 Domande al cielo risalenti a circa 2300 anni fa, attribuite al poeta cinese Qu Yuan e incise sulle pareti del tempio ancestrale di Chu. Le domande compariranno sugli schermi pubblici di tutto il mondo — Londra, Seoul, Milano (in Piazzale Cadorna, sede centrale di Luxottica) Lagos, Accra, Nairobi, Abidjan e Berlino — dall’11 gennaio fino al 31 marzo, ogni giorno dalle ore 20:24 (fuso orario locale). In totale, gli schermi si accenderanno per 81 giorni, lo stesso tempo che nel 2011 Ai Weiwei, noto attivista e dissidente, passò recluso in una prigione cinese con l’accusa di evasione fiscale (ma che in realtà nascondeva un tentativo di limitazione e censura del suo impegno politico).
Il progetto “Ai vs AI” di Ai Weiwei. Ovvero la “libertà di porre domande”
Il progetto, promosso da CIRCA, include domande politiche (“puoi compilare una lista completa di tutti i prigionieri di coscienza nel mondo?”), altre esistenziali, alcune semplicemente surreali. “Non si tratta di libertà di espressione”, ha dichiarato l’artista. “Si tratta della libertà di porre domande. Tutti ne hanno il diritto”. In conclusione, la performance di Ai Weiwei (nonostante il titolo) non può essere considerata semplicemente una “sfida” all’Intelligenza Artificiale. In questo caso, l’AI funge daoracolo e da specchio dell’uomo: è l’essere umano che interroga se stesso sull’insensatezza e l’imperscrutabilità della vita e della morte, ma anche sull’assurdità delle guerre e degli orrori umani, sull’esasperazione dei sistemi politici ed economici che regolano degli equilibri ormai instabili. E tutto questo, guardando al futuro: i quesiti saranno infatti accompagnati da un’animazione di un drago, che anticipa l’arrivo del Drago verde di legno, che inizierà il 9 febbraio e che secondo la tradizione porta con sé trasformazioni imprevedibili, che richiedono coraggio e cautela.
Laura Cocciolillo
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