Time Horizon: la spettacolare installazione en plein air di Antony Gormley nel parco della Houghton Hall

La prossima primavera, lo scultore londinese porta il suo lavoro più ambizioso, pensato in origine per l’Italia, nel verde della dimora settecentesca di Norfolk, da tempo impegnata a promuovere l’arte contemporanea. In mostra 100 imponenti figure umane in ghisa, che spiazzano l’osservatore

Ha iniziato il 2024 da protagonista dell’offerta culturale londinese, con la (bella) mostra ancora allestita alla White Cube di Bermondsey (Body Politic, fino al 28 gennaio). E per Antony Gormley (Londra, 1950), scultore tra i più a fuoco della scena contemporanea nell’indagare il rapporto tra il corpo – i corpi – umano e lo spazio che abita (si veda, in Italia, il progetto di arte pubblica per Poggibonsi), il nuovo anno si conferma denso di impegni.

Houghton Hall, Norfolk. Photo Noah Bliss
Houghton Hall, Norfolk. Photo Noah Bliss

Antony Gormley alla Houghton Hall di Norfolk

Dalla prossima primavera, cento delle sue sculture abiteranno il parco che circonda la settecentesca Houghton Hall di Norfolk, nell’Inghilterra orientale, già promotrice, negli ultimi anni di importanti mostre sull’opera dei protagonisti della contemporaneità (da Damien Hirst a Henry Moore, ad Anish Kapoor e Tony Cragg, mentre il 2023 è stato dedicato a Sean Scully). Time Horizon, visitabile dal 21 aprile al 31 ottobre 2024, è una delle installazioni più estese e ambiziose mai realizzate da Gormley, pensata nel 2006 per il Parco di Scolacium di Catanzaro (ma si tratta di un debutto sul suolo inglese): ciascuna delle cento sculture in ghisa sarà alta 190 centimetri e peserà 620 chili, posta in relazione al datum geodetico, quel sistema di riferimento per definire l’esatta posizione di un punto sulla superficie della Terra (utilizzato comunemente per georeferenziare i luoghi).

Time Horizon: cento sculture umane per l’installazione di Gormley

Nella messa in scena dell’installazione diffusa nel giardino di 300 acri della storica residenza di campagna, questa metrica si tradurrà in un allestimento che chiede all’osservatore di diventare parte dell’opera, superando il disorientamento che deriva dai molteplici punti di vista sottoposti all’analisi visiva. Le statue, infatti, saranno poste ad altezze diverse per soddisfare l’allineamento al predetto datum geodetico, su piedistalli in cemento alti da qualche centimetro fino a 4 metri, a mezzobusto o quasi sepolte dalla terra; e la luce, che cambierà al variare delle stagioni, giocherà un ruolo altrettanto fondamentale nell’offrire una percezione mutevole. Dunque, come consuetudine dell’artista britannico, l’indagine si concentrerà sulla relazione che i corpi umani (tanto le sculture, quanto gli spettatori) instaurano con la realtà circostante, per indurre in chi guarda una presa di coscienza di sé, fragilità comprese. “”La mia ambizione per questa esposizione è che le persone possano vagare in lungo e in largo” precisa Gormley “Di recente, l’arte ha privilegiato l’oggetto in sé piuttosto che l’esperienza che gli oggetti possono stimolare. Time Horizon è un campo aperto, e tu ne sei all’interno. La qualità della luce, il periodo dell’anno, lo stato del tempo e la condizione della tua mente, del corpo e dell’anima, sono tutti fattori coinvolti in questo campo”.

Sean Scully, Crate of Air (2018). Photo Pete Huggins
Sean Scully, Crate of Air (2018). Photo Pete Huggins

La scultura contemporanea alla Houghton Hall

Con Time Horizon, la Houghton Hall, pronta a riaprire al pubblico dal 21 aprile, inaugurerà la stagione espositiva 2024, che vedrà protagonista anche la ceramista kenyota Magdalene Odundo (Nairobi, 1950; vive e lavora in Inghilterra), con vecchie e nuove opere allestite negli ambienti interni della residenza (dal 9 giugno). Ma il parco della dimora fatta costruire dal Primo Ministro Robert Walpole nel 1722 è diventato, negli Anni Duemila, anche una prestigiosa esposizione en plein air di sculture (alcune site-specific), commissionate o acquistate dalla Houghton Hall a partire dal 2000. Oggi, una passeggiata nel verde di Norfolk permette di apprezzare i lavori di James Turell, Jeppe Hein, Anya Gallaccio, Anish Kapoor, Stephen Cox, Tony Cragg, Sean Scully; l’Italia è rappresentata da Claudio Parmiggiani, con l’installazione site-specific Axis of the World (2021), colonna “tortile” in marmo Ombra di Caravaggio, che penetra nella terra e si innalza verso il cielo per 16 metri.

Livia Montagnoli

Norfolk // dal 21 aprile al 31 ottobre 2024
Time Horizon
Houghton Hall
www.houghtonhall.com

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati