Boom di presenze e di eventi: Brescia chiude il 2023 con oltre 430mila visitatori
L'ex Capitale italiana della cultura tratteggia i traguardi raggiunti in questo ultimo anno, tra record di visite e di mostre, con l'obiettivo di continuare ad investire nell'offerta culturale. A partire dalla rinnovata collaborazione con Bergamo
Si è da poco concluso il 2023, un anno importante per Bergamo e Brescia che hanno condiviso il ruolo di Capitale italiana della cultura, riconoscimento arrivato per rilanciare le due città profondamente segnate dalla pandemia. Un rilancio che è passato attraverso un ampio palinsesto di eventi, mostre e festival, che ha visto Brescia protagonista con il sistema museale gestito da Fondazione Brescia Musei, che ha registrato oltre 317mila visitatori (+79% rispetto al 2022, ma il dato supera anche l’ultimo anno prima della pandemia, il 2019). Nella rosa dei siti più visitati c’è il polo Unesco Museo di Santa Giulia – Parco archeologico, che ha superato i 200mila ingressi, a cui si aggiungono i Musei del Castello e la Pinacoteca Tosio Martinengo, rispettivamente con 67mila e 40mila visitatori. Significative sono anche le oltre 112mila presenze per le mostre temporanee, che portano a un totale di oltre 430mila ospiti (locali e non) interessati alla ricca offerta museale bresciana, incentivati dalla gratuità dei siti museali per i residenti. Nel palinsesto si è dato spazio anche al linguaggio cinematografico con oltre mille proiezioni nella riqualificata sede del Cinema Nuovo Eden, per oltre 61mila spettatori. Oltre alle 26 rassegne tematiche, ad animare il nuovo cinema sono stati anche incontri di approfondimento con critici cinematografici e laboratori, consolidando un nuovo punto di riferimento per i cinefili bresciani.
Il direttore della Fondazione Brescia Musei sul record di presenze in città
“I numeri non sono tutto, ma è importante ricordare che questi per noi sono importanti dal momento che sono associati a un generalizzato apprezzamento per la qualità delle nostre iniziative, siano esse permanenti – come il riallestimento del Museo del Risorgimento o il Corridoio UNESCO, solo per citare due incredibili lasciti di questa Capitale alla città – o temporanee”, spiegail direttore Fondazione Brescia Musei Stefano Karadjov che, a seguito degli importanti risultati raggiunti, continuerà a dirigere il sistema museale bresciano per altri cinque anni. “I nostri progetti sono riconosciuti in quanto necessari a valorizzare un patrimonio storico monumentale in via di progressivo svelamento alla comunità internazionale ritenuti adeguati allo spirito del tempo, che chiede eventi temporanei dinamici e proiettati anche verso l’attualizzazione di codici espressivi e la vicinanza ai temi del momento. Il mio ringraziamento ai dipendenti della Fondazione Brescia Musei, cui si deve molto del successo di questo anno straordinario: l’irrobustimento di questo collettivo è per me il più grande motivo di orgoglio, e aver giocato una partita internazionale di questo livello ha significato, simbolicamente, per me, una personale Champions League”.
Valentina Muzi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati