La mostra di inediti di Kehinde Wiley al Musée du Quai Branly di Parigi
Retorica, potere, ritratto: arriva in Francia il lavoro dell’artista che ha realizzato il ritratto di Obama nel 2018. Con undici opere inedite, sempre sui presidenti
Artista contemporaneo tra i più noti degli ultimi anni, Kehinde Wiley (Los Angeles, 1977) è diventato nel 2018 il primo afroamericano a dipingere un ritratto ufficiale presidenziale degli Stati Uniti: era stato l’ex presidente Barack Obama a scegliere di posare per l’artista, che aveva realizzato un ritratto riconoscibile, con uno sfondo floreale e dei colori vivaci. Wiley, che nel 2019 ha fondato il programma di residenza multidisciplinare Black Rock Senegal (che invita artisti da tutto il mondo a vivere e a creare opere a Dakar), usa sempre lo strumento del ritratto per raccontare il potere e la storia della cultura nera sfidando ogni tipo di cliché e di rappresentazione stereotipata.
La mostra di Kehinde Wiley al Quai Branly di Parigi
La mostra A Maze of Power, che resterà al Musée du Quai Branly di Parigi fino al 14 gennaio 2024, è una retrospettiva dedicata al lavoro dell’artista negli ultimi dieci anni. Wiley ha infatti iniziato nel 2012 a viaggiare per tutto il continente africano per dedicarsi ad una ricerca sui capi di Stato, per incontrarli e sviluppare un lavoro capace di raccontare cosa significa essere un leader africano contemporaneo.
L’idea iniziale dell’artista era quella di ritrarre ciascuno dei cinquantaquattro presidenti del Paese, ma ad oggi le nuove opere presentate in A Maze of Power sono 11, tutte inedite. Tra queste c’è il ritratto del presidente della Repubblica Democratica del Congo, Félix Tshisekedi, che posa con il paesaggio urbano di Kinshasa sullo sfondo, il ritratto di Macky Sall, il presidente del Senegal, dipinto con in mano un grande bastone e con la bandiera nazionale alle sue spalle, il ritratto dell’ex presidente del Madagascar Hery Rajaonarimampianina a cavallo, o ancora il ritratto del presidente del Ghana Nana Akufo-Addo, che indossa abiti tradizionali colorati e scopre una spalla. “Sto cercando di guardare alla presidenza africana lavorando sulle immagini, perché non esiste una tradizione in merito. La storia riguarda solo l’egemonia e il dominio culturale dell’Europa occidentale”, ha raccontato l’artista nel video di presentazione della mostra.
Arte, non politica. Il pensiero di Kehinde Wiley
Wiley dice di aver deliberatamente scelto di non discutere di politica durante gli incontri con i presidenti. Piuttosto, ha voluto mostrare loro un libro di ritratti aristocratici, reali e militari dal XVII al XIX secolo: “Ogni capo di Stato ha avuto l’opportunità di affrontare la questione di come inserirsi in quella narrazione. Questa non è una celebrazione dei singoli leader, piuttosto è uno sguardo alla presidenza stessa”, ha raccontato. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Galleria Templon di Parigi, che ha reso possibile il contatto diretto con i capi di Stato africani.
Gloria Vergani
A Maze of Power
Musée du Quai Branly, Parigi
dal 26 settembre 2023 al 14 gennaio 2024
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati