Tutto sta cambiando. A Parigi chiude la storica galleria gb agency
Dopo più di vent’anni di attività la celebre e prestigiosa galleria del Marais ha annunciato la sua chiusura definitiva, in un mondo dell’arte che, dall’apertura all’inizio del Duemila, è molto cambiato
Arriva con una certa sorpresa da Parigi, in grande rimonta su Londra per nuovi posizionamenti nello scacchiere del mercato dell’arte, la notizia della chiusura della celebre e rispettatissima galleria gb agency. “Dopo 23 anni gb agency chiude le sue porte, ringraziamo chi ci ha sostenuto in quest’avventura; la nostra decisione personale è di immaginare un altro modello sotto altre forme. Il futuro è tutto da inventare, davanti a noi, con passione e impegno, per disegnare i contorni mobili di un mondo in profondo cambiamento”. Con queste parole affidate a un post su Instagram si è congedata infatti pochi giorni fa dal sistema dell’arte la storica galleria di Parigi gb agency.
La galleria gb agency
Fondata nel 2001 da Nathalie Boutin e Solène Guillier, la celebre galleria parigina del Marais si è distinta e affermata per una linea e un’identità rigorosa, incardinata su una visione radicale della ricerca artistica che poche concessioni ha fatto in più di vent’anni alle mode e alle lusinghe del mercato dell’arte più frettoloso. “Uno spazio libero, dove si può credere, dubitare, commettere errori, resistere e mettere in discussione”, si legge ancora a mo’ di manifesto e dichiarazione di intenti sul sito della galleria. Che nel suo lungo e consolidato impegno nella promozione di un’arte contemporanea sperimentale e radicale ha rappresentato tantissimi artisti tra i più riconosciuti a livello critico e istituzionale, da Robert Breer (1926-2011) a Omer Fast (1972), da Deimantas Narkevicius (1964) a Roman Ondak (1966) e Cally Spooner (1983) o Ryan Gander (1976), con cui ha collaborato fino al 2021.
Il riconoscimento del sistema dell’arte a gb agency
Rispettata in modo unanime e trasversale dal mondo dell’arte internazionale, dagli artisti ai curatori e alle più prestigiose istituzioni, e sempre presente negli anni alle principali fiere globali, compresa la nuova arrivata in città Paris+ par Art Basel, gb agency ha dunque deciso di fermarsi ora. E a tutti i commenti di commiato e ringraziamento, per il rigore e la qualità del lavoro presentato, resta solo un piccolo margine di speranza di vedere ancora come possibili nel futuro nuove invenzioni e nuovi percorsi, per quell’apertura a un possibile “nuovo modello” e “nuove forme” citate sui social.
Cristina Masturzo
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