Cosa farà la Fondazione Prada a Milano e Venezia nel 2024? Pascali, Büchel, Miranda July e gli studi sul cervello
Sede per sede, ecco le mostre in apertura nei prossimi mesi nelle sedi, italiane e internazionali, della fondazione. Che confermano un taglio contemporaneo e multidisciplinare, e anticipano un grande progetto per Venezia nell'anno della Biennale
Milano, Venezia, Shanghai, Tokyo: Fondazione Prada presenta il programma nelle diverse sedi – quelle italiane, permanenti, e quelle asiatiche, esterne – per il 2024. I progetti riconfermano il taglio multidisciplinare e iper contemporaneo a cui la fondazione ci ha abituati: le mostre di nomi come Meriem Bennani, Michaël Borremans, Christoph Büchel, Miranda July e Pino Pascali; poi la nuova iniziativa di Human Brains dedicata alle neuroscienze; e infine, la proposta del Cinema Godard e le attività in campo educativo. “Anche nei mesi futuri la nostra istituzione proverà ad affrontare tematiche del presente da molteplici prospettive, coinvolgendo artisti di generazioni differenti e provenienti da contesti eterogenei, per individuare strumenti che mettano in discussione le opinioni correnti e ci aiutino a pensare in modo più profondo”, ha commentato Miuccia Prada, presidente e direttrice della Fondazione.
Il programma di Fondazione Prada tra Milano, Tokyo e Shanghai
A inaugurare il programma è la mostra all’Osservatorio nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano Miranda July: New Society, prima esposizione museale dedicata all’omonima artista statunitense, curata da Mia Locks. Il percorso espositivo, aperto dal 7 marzo al 14 ottobre, presenterà il nuovo video F.A.M.I.L.Y. (Falling Apart Meanwhile I Love You) ripercorrendo 30 anni di produzione dell’artista, regista e scrittrice tra performance, new media e installazioni, in una grande esplorazione dell’intimità, tra vulnerabilità e umorismo. La mostra sarà accompagnata dalla prima retrospettiva completa della sua filmografia in Italia, al Cinema Godard (che nel corso del 2024 rafforzerà la propria attività), con le opere Me and You and Everyone We Know (2005), The Future (2011) e Kajillionaire (2020), oltre a una selezione di cortometraggi e opere inedite su grande schermo. Tra aprile e luglio, il lavoro di July sarà anche presentato negli spazi di Prada Aoyama a Tokyo.
Poi, dal 22 marzo al 14 maggio, Prada Rong Zhai ospiterà la personale The Promise di Michaël Borremans (Belgio, 1963), le cui opere pittoriche saranno esposte negli spazi della residenza storica del 1918 (che fonde tradizione orientale e occidentale). Dal percorso emergerà lo studio di Borremans, di cui è qui presentata una selezione di lavori, nei confronti della condizione umana, creando accostamenti assurdi e un’ambigua tensione tra tecnica e soggetti.
Quindi, nella sede principale di Milano, sarà la volta di una grande retrospettiva dedicata a Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968), dal 28 marzo al 23 settembre. La mostra, a cura di Mark Godfrey, includerà oltre 50 lavori dell’artista da musei e collezioni private in quattro sezioni: i primi ambienti, gli interventi nelle collettive più importanti; Pascali e le sue sculture negli scatti di Claudio Abate, Andrea Taverna e Ugo Mulas; per concludere con uno studio sul suo utilizzo di materiali naturali e industriali. Sempre a Milano, dal 31 ottobre 2024 al 24 febbraio 2025 sarà presentata una nuova commissione dell’artista Meriem Bennani (Marocco, 1988), con una grande installazione meccanica e un film d’animazione inedito (diretto con Orian Barki e prodotto creativamente da John Michael Boling e Jason Coombs) che esplora, tramite animali antropomorfi, i cambiamenti socio politici e culturali che impattano sull’emotività collettiva e personale.
I programmi di Fondazione Prada a Venezia nell’anno della Biennale
In occasione della 60. Biennale Arte, lo storico palazzo di Ca’ Corner della Regina presenterà dal 20 aprile al 24 novembre il grande progetto Monte di Pietà ideato dall’artista Christoph Büchel (Svizzera, 1966). L’opera – articolando una complessa rete di relazioni spaziali, economiche e culturali – recupera la storia del palazzo dalla sua costruzione negli anni Venti del Settecento. Allora questa era la dimora dei mercanti veneziani Corner di San Cassiano, sorta sulle rovine dell’edificio gotico dove era nata (trecento anni prima) Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro. Nel 1800 il palazzo era diventato proprietà di Papa Pio VI (che lo assegnò ai Padri Cavanis), per poi diventare fino al 1969 la sede del Monte di Pietà di Venezia (da cui il nome dell’opera). Il palazzo ha quindi ospitato dal 1975 al 2010 l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, trasformandosi infine un’istituzione culturale. In una sfaccettata installazione, Büchel studia il concetto di “debito” come base della società e strumento di potere, includendo opere storiche e contemporanee, nuovi interventi allestitivi e una vasta selezione di oggetti e documenti. Tra le opere in mostra anche The Diamond Maker (2020-), sempre di Büchel, una valigia che contiene diamanti artificiali, creati trasformando l’intero corpus di opere in suo possesso (compresi i lavori della sua infanzia e giovinezza) e quelle di futura creazione.
Sempre a Venezia, nell’ambito del progetto scientifico Human Brains, il 17 e 18 ottobre la fondazione organizzerà la seconda edizione di un convegno internazionale, accompagnato da una mostra, focalizzato sull’importanza della prevenzione e dell’intervento tempestivo nel trattamento nelle malattie neurodegenerative: un progetto che, con il coinvolgimento di 15 istituti di ricerca e associazioni internazionali, punta all’attuazione di azioni specifiche in tema. Da febbraio saranno peraltro disponibili, in una pubblicazione apposita, i risultati delle prime quattro fasi di Human Brains: il convegno online Culture and Consciousness (2020); la serie di discussioni in streaming Conversations (2021-2022); il progetto espositivo veneziano It Begins with an Idea; e il forum e la mostra milanesi Preserving the Brain (entrambe del 2022).
Progetti educativi da Fondazione Prada per il 2024
Le attività gratuite dell’Accademia dei bambini riprendono infine con i laboratori tematici del weekend: tra febbraio e aprile inizia il nuovo ciclo Sogni, ideato dall’artista e fotografa Ilaria Turba, e fino a giugno l’Accademia estende l’attività anche alle scuole primarie e dell’infanzia con l’aiuto di architetti, pedagoghi, artisti, scienziati, registi e musicisti. Sempre a giugno, sarà quindi annunciato il vincitore della settima edizione del Premio di Laurea, nato nel 2018.
Giulia Giaume
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