La Washburn Gallery di New York chiude per la crisi del mercato dell’arte
Con cinquant'anni di attività alle spalle e più di 400 mostre organizzate, la galleria newyorkese chiude il suo spazio a Chelsea. Cause? Il difficile momento attraversato dal mercato e una generazione di collezionisti un po' superficiale
La Washburn Gallery nasce nel 1971 per volontà di Joan e Brian Washburn e si stabilisce in origine alla 57th Street di Manhattan. La galleria si fa subito notare da musei e collezionisti per la qualità dei suoi progetti espositivi, come la mostra inaugurale che vide protagonista Joshua Johnson (Baltimora, 1763 – 1824), uno dei primi artisti afroamericani documentati. Nel corso degli anni, la galleria si è affermata mettendo in luce molti artisti americani, quali Martin Johnson Heade, Jean Xceron, Georgia O’Keeffe, Lee Krasner e Jackson Pollock. Nel 2017, costretti a traslocare dal termine del contratto di locazione, la galleria lasciava dopo venticinque anni il suo spazio storico, per stabilirsi al 177 di 10th Avenue, Chelsea, in compagnia di colossi come David Zwirner e Gagosian.In oltre cinquant’anni di attività, Washburn ha collezionato un numero considerevole di mostre con artisti di calibro internazionale, nonché la presenza costante in fiere importanti, sin dagli Anni Duemila; eppure, nonostante i notevoli risultati, i fondatori annunciano ora la chiusura entro i prossimi due mesi, a causa della crisi che ha investito il mercato dell’arte negli ultimi anni.
Il futuro della Washburn Gallery: tra storia e ricerca
Il gallerista Brian Washburn, intercettato da ARTnews, ha dichiarato che, sebbene la galleria chiuderà la sua sede di Chelsea, continuerà a rappresentare gli artisti, restando in vita attraverso il sito web, e partecipando alle attività di ricerca con musei, gallerie, curatori e collezionisti, sempre insieme a Joan Washburn. La chiusura dello spazio espositivo si deve invece al “cambiamento di rotta avviatosi dopo la pandemia”, sottolinea Washburn “La nuova generazione di collezionisti semplicemente non ha la capacità di guardare in profondità le cose. E le fiere d’arte oggi guardano al risparmio”. La Washburn Gallery si unisce dunque a realtà come JTT, Metro Pictures e Cheim & Read, che hanno deciso di chiudere le loro porte al pubblico negli ultimi due anni.
Valentina Muzi
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