Mito e sacralità nella mostra di Alessandro Fogo a Macerata
Divinità egizie, ostriche che custodiscono gelosamente la loro perla nera. Il giovane artista marchigiano reinterpreta la mitologia avvicinandola al contemporaneo
A Macerata, nelle sale del Piano Nobile di Palazzo Buonaccorsi, Alessandro Fogo – giovane artista marchigiano vincitore del Premio Pannaggi Nuova Generazione 2023 – presenta Mythos. Una mostra costruita come una serie di sorprendenti visioni, che regalano suggestivi momenti di contemplazione e coinvolgimento emotivo.
Il sacro secondo Alessandro Fogo in mostra a Macerata
L’artista, con acuto senso compositivo trasforma in realtà seducente il proprio personale e autorevole tempio dei sogni in eventi visivi, con personaggi colti in una immaginifica relazione con il sacro. Nel dialogo con Davide Ferri, riportato nel catalogo, Fogo si chiede: “Come avvertiamo il sacro nella quotidianità? Come si manifesta il sacro nelle cose che ci circondano? Perché certe determinate cose manifestano un’aura che altre non hanno? Queste domande credo sostengano molti miei lavori.” Tali opere, quindi, si pongono come interrogazione e riflessione sul presente in rapporto all’originarietà ed eternità del mito, inclusa la percezione del sacro come esperienza radicale, che appartiene e dà la misura del senso profondo dell’esistenza. “Alessandro Fogo – scrive Paola Ballesi, curatrice della mostra – ci dà l’opportunità di esperire la potenza del mito offrendo nei suoi dipinti lo spazio dove sciogliere il filo della narrazione, scene apparse nel sogno e restituite in pittura per poter fare esperienza del nostro tempo”.
La mostra di Alessandro Fogo a Palazzo Buonaccorsi
Colpiscono la fluidità formale e l’abilità dell’artista nel creare appendici immaginarie dalla forza magica e simbolica, come code di sirena e ali d’angelo, che talvolta si fondono perfettamente con gli attributi più prevedibili dell’anatomia umana e animale. Così, tra colate di colori saturi che evocano scenari mitici, nel dipinto In principio fu la cicogna… , una cicogna custode di un uovo dorato, sacro tesoro da proteggere, diventa una creatura celeste che cerca di portare l’uovo divino “nel più alto dei cieli”.
A seguire, in una piccola tela dal titolo Ragazza con Serpente, avviene il confronto di sguardi tra l’incantatrice di serpenti e il rettile tenuto in mano senza timore, nel tentativo di ipnotizzarlo.
Divinità e oggetti preziosi nella mostra di Alessandro Fogo
Il percorso espositivo ha il suo culmine nella Galleria dell’Eneide con Visione. Un grande quadro che mostra un dio egizio, immerso in una luce blu, che si appresta a venerare il suo idolo: una statua simile a un angelo in bronzo dorato, che si libra nell’aria sfidando ogni forza di gravità.
Infine, ecco la Perla Nera, il più piccolo ma prezioso dipinto, che rappresenta un’ostrica solitaria trascinata dalle correnti sulla riva di una spiaggia sabbiosa. Il mollusco, ormai separato dal suo scoglio, pur essendo destinato a morire custodisce ancora il suo tesoro, la perla nera. Quello stesso raro tesoro che il giovane artista custodisce, conserva e valorizza attraverso il linguaggio della pittura.
Nikla Cingolani
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati