Al museo della street art di Berlino arriva il bando per le residenze
Abbiamo intervistato Janine Arndt, direttrice artistica del museo tedesco dedicato allo studio e alla promozione della street art: ci ha parlato dell’impatto dell’istituzione sul sistema culturale berlinese e dei temi del nuovo bando di residenza per artisti
Inaugurato sei anni fa come primo Museo dedicato alla street art, l’Urban Nation Museum for Urban Contemporary Art di Berlino prosegue intensamente nelle sue attività: mostre, incontri, programmi educativi e anche residenze per artisti. Il nuovo bando del programma Fresh A(rtist).I(n).R(esidence). – giunto alla 10º edizione – è appena uscito e offre fino a 11 residenze per altrettanti artisti e operatori culturali europei. Siamo andati a trovare la direttrice artistica del progetto Janine Arndt, che da oltre sei anni lavora per la Fondazione Berliner Leben, responsabile del Museo. Ci siamo fatti raccontare le attività del Museo e dare qualche suggerimento per la compilazione del bando.
Intervista a Janine Arndt, direttrice artistica dell’Urban Nation Museum for Urban Contemporary Art di Berlino
Qual è la programmazione del Museo e la sua sfera di azione? Che impatto ha – se lo ha – in una città complessa come Berlino?
Fin dall’inizio l’obiettivo della Fondazione è stato quello rafforzare le strutture di quartiere promuovendo l’equilibrio sociale e l’integrazione attraverso progetti educativi. Cerchiamo di far interagire e avvicinare i Berlinesi – dai più piccoli ai più grandi – alle varie espressioni dell’arte nello spazio urbano sia all’interno sia all’esterno del Museo. Attraverso gli interventi nello spazio pubblico si riescono ad affrontare questioni socio-politiche importanti e si rafforzano i rapporti che caratterizzano e identificano il quartiere in cui si vive.
Ci farebbe qualche esempio?
Con il progetto ‘ONE WALL – un muro, un artista, un messaggio’ invitiamo artisti conosciuti a livello internazionale a realizzare i loro messaggi sulle facciate degli edifici di tutta Berlino, e sono tanti ormai; ‘COMMUNITY WALL’ è invece pensato soprattutto per i bambini che, guidati da un artista, lavorano, dipingono e producono un muro colorato nel loro quartiere.
Organizzate anche laboratori…
Sì, organizziamo anche laboratori per imparare e conoscere l’arte urbana. Lo scorso ottobre abbiamo lavorato allo stencil, con una parte interattiva e un’introduzione agli stencil e al loro utilizzo per disegnare, tagliare, colorare e spruzzare. In un altro laboratorio abbiamo cercato di spiegare quale sia il limite legale del graffito e grazie alla collaborazione con Gewobag (importante società immobiliare di Berlino e partner del Museo fin dalla sua apertura) i partecipanti hanno potuto legalmente utilizzare dei muri per i loro graffiti.
Quali altri progetti realizzate all’interno del Museo?
Fino ad agosto 2024 si può visitare la mostra TALKING… & OTHER BANANA SKINS, curata da Michelle Houston, inoltre organizziamo presentazioni di libri, incontri, azioni performative, anche con il supporto degli artisti in residenza. Vorrei poi ricordare che Urban Nation ha una fornitissima biblioteca – aperta a tutti e a entrata libera come il Museo – iniziata grazie al fondo della street artist Martha Cooper e incrementata dai testi che annualmente necessitano gli artisti e i responsabili dei progetti per le loro attività e ricerche.
Il programma di residenze Fresh A.I.R. promuove progetti innovativi che hanno come base l’arte urbana e la nuova arte contemporanea. Il bando ogni anno individua tematiche diverse. Quale il focus di questa edizione?
L’attuale bando – la 10a classe! – invita fino a 11 artisti europei a vivere e lavorare nelle nostre residenze d’artista a Berlino per 11 mesi, da gennaio a dicembre 2025. Il temine ultimo per la presentazione della domanda è il 18 febbraio. Le tematiche di quest’anno sono definite nel titolo I AM FLUX: The Freedom of Being and the Possibilities of Becoming con tre campi tematici distinti: HORIZONS OF BEING, WHISPERS OF EXISTENCE e BEYOND LIMITS. Sono tematiche di grande attualità che cercano di rispondere alla complessità dei tempi che viviamo. Ci aspettiamo progetti dalla forte valenza critica che arricchiscano e incidano sul dibattito e la consapevolezza dell’inesauribile capacità di sviluppo e di trasformazione degli esseri umani e delle loro prospettive. Il terzo tema apre anche a progetti che esaminano l’Intelligenza Artificiale Creativa e le possibilità derivanti dall’applicazione delle più recenti tecnologie all’arte.
Come selezionate gli artisti che si candidano al bando?
Ogni anno riceviamo fra le 500 e le 600 domande, tutte molto interessanti e assolutamente meritevoli di essere selezionate. Cerchiamo di raggiugere un certo equilibrio e diversità relativamente a nazionalità e intervento artistico. Quest’anno verranno sostenute idee progettuali in cui almeno uno dei tre focus tematici possa trovare espressione nelle opere artistiche realizzate durante la residenza a Berlino. Nella selezione dei progetti prestiamo molta attenzione ad alcuni aspetti in particolare: il progetto deve essere originale, innovativo, realizzabile nei tempi previsti della residenza e tener conto del contesto urbano di Berlino. Ricordo che il programma non solo offre una borsa mensile di ca. 2000€, ma sostiene finanziariamente anche la produzione del progetto. I borsisti sono assistiti in tutte le loro necessità pratiche e il progetto è seguito e monitorato con grande attenzione fino alla sua completa realizzazione.
Alessandra Bertini
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati