“La GAM di Torino sarà un luogo inclusivo”. La neodirettrice Chiara Bertola presenta il programma 2024
La curatrice e critica torinese ha spiegato le linee guida del suo mandato e il palinsesto espositivo della prima Galleria d’arte moderna d’Italia che subirà presto un restyling. In attesa del concorso internazionale di progettazione per la rigenerazione della sede del 1959
Vanno in tandem le due maggiori istituzioni del contemporaneo a Torino che, su molti punti, sono sulla stessa frequenza d’onda. A neanche un mese dalla presentazione del programma del nuovo Direttore del Castello di Rivoli, Francesco Manacorda, anche la nuova Direttrice della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Chiara Bertola, ha espresso la sua visione per il futuro del museo, “che sarà un luogo attivo e inclusivo”. Oltre al programma espositivo, sono stati anche delineati i primi interventi della revisione degli spazi, in previsione del prossimo concorso internazionale progettuale che interesserà a partire dal 2025 l’intero edificio, progettato nel 1959 da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti.
La GAM di Torino secondo la direttrice Chiara Bertola
“Vedo il museo come un organismo perché tutte le parti devono legarsi insieme”, ha dichiarato in conferenza stampa Bertolache ha confessato di mutuare questa visione dalla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, dove ha lavorato 25 anni come curatrice. “La sua identità è quindi plurima, con al centro la collezione della più antica istituzione museale d’Italia dedicata all’arte moderna e contemporanea”. Oggi la collezione della GAM, aperta al pubblico nel 1863, vanta oltre 45mila opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie, a cui si aggiungono una ricca collezione di disegni e incisioni, nonché la seconda videoteca più importante d’Europa.
La GAM di Torino e il riallestimento della collezione a cura di un artista o un curatore
L’idea di Chiara Bertola è, quindi, quella di impostare una programmazione che metta in dialogo la collezione con l’attualità attraverso due linee guida: il rigore dell’allestimento e il “deragliamento, l’inciampo che permette di vedere meglio le cose”. Un elemento disturbante che potrà essere un giovane curatore oppure un artista invitato di volta in volta a studiare un “display contemporaneo per fare vedere il backstage delle opere allestite su griglie e rastrelliere”. Questo particolare allestimento andrà sotto il nome di Deposito Vivente: accanto alla collezione del 2° piano, saranno esposti alcuni fondi del patrimonio, poco o addirittura mai visti. E poi “credere nella rete, che è un elemento in comune con Manacorda, perché Torino ha un sistema forte di istituzioni, associazioni, relazioni ma anche di underground che voglio far entrare al museo”.
Chiara Bertola e la programmazione 2024 della GAM di Torino
La nuova stagione espositiva della GAM, a firma Chiara Bertola, prenderà il via in autunno. Ogni stagione il museo presenterà una diversa Risonanza di tematiche che hanno attraversato l’arte degli ultimi secoli e che tutt’ora sono oggetto di attenzione da parte degli artisti contemporanei. Ogni risonanza comprende grandi mostre e il riallestimento della collezione al 1°piano. Si comincia il prossimo 16 ottobre con la monografica su Berthe Morisot, prodotta da 24 ORE Cultura e in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, l’istituzione con il più ampio nucleo di opere dell’artista, che celebra la pittrice per la prima volta in Italia, nell’anno internazionalmente dedicato all’Impressionismo. L’allestimento sarà curato da Stefano Arienti.
Le mostre della precedente direzione di Riccardo Passoni
Ma prima di allora ci saranno ancora le mostre della vecchia direzione di Riccardo Passoni, a cura di Elena Volpato. Dalla nuova acquisizione di un’opera di Jacopo Benassi (27 febbraio-1 settembre 2024) alla retrospettiva di Italo Cremona in collaborazione con il MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (24 aprile-15 settembre 2024) passando per GAM Expanded – I Paesaggi dell’arte (3 maggio-8 settembre 2024), la mostra in sinergia con il nuovo Festival della fotografia EXPOSED, che viene a far parte della programmazione ufficiale: un lavoro sui fondi fotografici della GAM e della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Infine, le mostre dell’estate: SilenzioSuono – SoundSilence (21 giugno-1 settembre 2024) con l’esposizione dei 450 dischi d’artista raccolti negli anni da Giorgio Maffei e acquisiti dal museo; Esterno GAM, ovvero la GAM in trasferta che presenta una sua mostra di Luca Bertolo al CEAAC di Strasburgo e all’Atelier Meisenthal, grazie ai fondi ministeriali dell’Italian Council 2023.
Intervento di riqualificazione della GAM di Torino
“Con la nomina di Chiara Bertola non solo prende avvio la sua nuova visione per il museo e il suo ricco programma 2024 ma anche il percorso di riqualificazione dell’edificio, in attesa di positive determinazioni del Ministero per la Cultura”, ha concluso il Presidente di Fondazione Torino Musei Massimo Broccio. “Entro l’anno sarà esperito il Concorso internazionale di progettazione, ma annunciamo oggi come assoluta novità quello che abbiamo chiamato il Lotto zero, ovvero mirati interventi di temporanea rivisitazione dei locali, propedeutici al futuro cantiere, condotti nel foyer e al primo piano, a cui si accompagna la importante riapertura del secondo piano, dove troverà collocazione anche un Deposito vivente”. Dunque, con un investimento complessivo di 27 milioni di euro, è previsto un restauro completo, o meglio, un grande progetto di rigenerazione della sede in cui è ospitato il museo, attraverso principi di sostenibilità ambientale e risparmio energetico, innovazione architettonica e tecnologica e nuovi modelli di fruizione museale. Il bando internazionale di progettazione uscirà a maggio e il vincitore sarà annunciato entro la fine dell’anno, ma prima di allora, già dalla prossima settimana, saranno fatti interventi di ripulitura (eliminazione cartongessi) e riorganizzazione degli spazi del foyer, del primo e secondo piano. Tutto senza chiudere neanche un giorno il museo.
Claudia Giraud
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