La pittura di Marco Bettio in mostra ad Aosta
Presenta oltre 40 dipinti, oli su tela di piccole, medie e grandi dimensioni, la mostra “Marco Bettio. Amniotica”, ospitata nelle sale della Chiesa di San Lorenzo di Aosta che per l’occasione vengono circondate da una fauna di scimpanzé, asini e topolini bianchi
“Marco Bettio esercita la pratica della pittura con intensità interiore e onestà intellettuale, lontano dalle chiassose e facili soluzioni di certa arte contemporanea. Per lui dipingere è un’esperienza autentica, ricerca di senso ma anche ritualità gestuale, racconto individuale e indagine sul mondo”, esordisce così Daria Jorioz curatrice insieme a Gianluca Marziani della mostra Marco Bettio. Amniotica, in programma fino al 24 marzo 2024 presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta. In esposizione oltre 40 dipinti, oli su tela di piccole, medie e grandi dimensioni, che riflettono sulla natura, dalla rappresentazione di animali ai paesaggi della Valle d’Aosta. Il titolo accompagna la lettura dell’arte di Marco Bettio (Padova, 1974), “amniotica” è il liquido vitale, sul cui flusso galleggia sospeso il mistero della vita: “La sua riflessione sulla natura, che passa attraverso la rappresentazione di animali dalla forte valenza simbolica e di silenti paesaggi montani di compiuta riconoscibilità, unita all’acuta percezione di quanto sia fragile e spesso sbilanciato il rapporto tra l’essere umano e le altre creature viventi è il fulcro di questo progetto dal titolo illuminante”, prosegue Jorioz.
Marco Bettio. Una mostra sulla natura
Riflette sul mondo che abitiamo e sugli equilibri sensibili che legano l’uomo al genere animale Marco Bettio, presentando una fauna di scimpanzé, asini e topolini bianchi. L’auspicio dell’artista è quello di trovare una rinnovata armonia che si basi su una convivenza dettata da compromessi educativi e territoriali, rinunce e concessioni. Il critico e curatore della mostra Gianluca Marziani la definisce una “sorta di isola del pensiero pittorico che privilegia l’arcadia di uno sguardo sospeso ma singolare, decifrabile ma misterioso, realista ma metafisico”. Il progetto espositivo è accompagnato da un video del regista e produttore Luca Bich (Aosta, 1965) e da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana con testi dei curatori e dell’artista.
Caterina Angelucci
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