Il Circolo del Design di Torino si apre all’arte emergente. La mostra di Giulia Osella
C’è un messaggio di accettazione e valorizzazione delle diversità dentro al lavoro concettuale ed estetico della giovane artista piemontese, che porta le sue opere a dialogare con gli spazi di uno dei più bei palazzi settecenteschi di Torino
Si intitola Convergenze la mostra personale di Giulia Osella (Ivrea, 1989) a cura di Beatrice Cordaro, allestita dal 23 febbraio al 2 marzo 2024 nella sede del Circolo del Design di Torino. E non poteva esserci titolo più giusto per sintetizzare, con una parola, la ricerca spasmodica dell’artista emergente tesa a trovare un punto di equilibrio tra estetica e filosofia, dove un determinato effetto artistico è frutto di un attento studio. Le opere di Osella, che hanno già trovato collocazione in altri importanti contesti tra cui la rassegna Under Raffaello presso la Galleria Albani di Urbino (nel contesto del Premio marche 2023) e Paratissima 2023a Torino, mirano a stupire, senza confondere, chi le osserva.
La mostra di Giulia Osella a Torino
Il tratto distintivo dei suoi quadri risiede nella “convergenza” – da cui, appunto, il titolo della mostra – di un insieme di linee e punti diretti con determinazione verso un’unica destinazione, per comporre una simbiosi visiva e concettuale che si traduce in un effetto estetico molto personale. A cosa possiamo ambire, d’altronde, se non alla libertà di essere autenticamente noi stessi? È la domanda che l’artista vuole suggerire lanciando un messaggio di accettazione e valorizzazione della diversità. I suoi punti e le sue linee, infatti, sono sempre diversi, nello stile e nei colori, e al tempo stesso sempre convergenti verso un unico obiettivo artistico, quello della scoperta dell’unicità intrinseca di ognuno di noi. Una ricerca di questo tipo può essere letta come un elogio dell’imperfezione umana, o, al contrario, come un tentativo di raggiungere la perfezione o quantomeno di avvicinarsi a essa. A decidere quale sia la lettura migliore, forse, può essere soltanto il visitatore alla luce di una personale riflessione interiore. La curatrice, Beatrice Cordaro, storica dell’arte e curatrice in attività da oltre da un decennio, ha saputo comprendere la filosofia junghiana che ha ispirato il lavoro di Giulia Osella ed esaltarne le sfumature
L’allestimento della mostra al Circolo del Design di Torino
A fare da sfondo alla mostra c’è il suggestivo contesto del Circolo del Design, all’interno del palazzo Costa Carrù della Trinità, un gioiello settecentesco che di solito funge da luogo di incontro per designer, ricercatori e professionisti intorno a temi legati al mondo del progetto, e che qui si rivela cruciale per la sua capacità di offrire una perfetta interazione visiva tra opere e spazio. L’allestimento minimale amplifica l’essenzialità delle linee tracciate dall’artista senza occupare troppo la scena, lasciando spazio alla riflessione sui contenuti.
Flavia Zarba
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