Ecco come sarà il Padiglione Svizzera alla Biennale di Venezia con l’artista Guerreiro do Divino Amor
Gioca con la logica politica di autorappresentazione celebrativa attraverso la cultura l’intervento dell’artista svizzero-brasiliano per il Padiglione della Svizzera alla 60ma Biennale d’Arte di Venezia. E il curatore sarà italiano
Si intitola Super Superior Civilizations il progetto espositivo presentato da Guerreiro do Divino Amor (Ginevra, 1983) in occasione della partecipazione svizzera alla 60ma Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. L’intervento costituisce il sesto e settimo capitolo della già conosciuta saga Superfictional World Atlas, a cui l’artista svizzero-brasiliano lavora dal 2005. Con l’intenzione di realizzare l’opera più complessa e ambiziosa della sua carriera, Guerreiro presenta due installazioni immersive (con colonne, fontane, capitelli e grandi superfici di texture marmorea), tra spazio urbano e immaginario collettivo, architettura e ideologia, propaganda politica e identità nazionale. “Singolare documentarista dall’immaginazione barocca e straordinario creatore di mondi, Guerreiro do Divino Amor ci invita a ridere con spirito benevolo del nostro sciovinismo e di quei cliché con i quali rappresentiamo il mondo e noi stessi”, dichiara Andrea Bellini curatore del padiglione svizzero e direttore del Centre d’Art Contemporain e della Biennale de l’Image en Mouvement a Ginevra.
Guerreiro do Divino Amor e il Padiglione della Svizzera alla Biennale Arte 2024
In un immaginario di potenza e supremazia razziale (supposta) occidentale, l’artista mette in scena due nuovi episodi di Superfictional World Atlas, un progetto cartografico mondiale allegorico e potenzialmente infinito: Il Miracolo di Elveziaè un video che allude alla Svizzera come un miracoloso e “superfittizio” paradiso terrestre, in cui convivono in un perfetto e surreale equilibrio natura e tecnologia, capitalismo e la democrazia, mentre Roma Talismano costituisce il doppio fantasmagorico della civiltà romana, simbolo per eccellenza di superiorità politica, culturale e morale. In quest’ultimo capitolo, l’artista, cantante e compositrice brasiliana Ventura Profana (Salvador, 1993) canta le gesta di tre animali mitici e simbolici quali la lupa (madre universale da cui il popolo superiore discende), un’agnella (che nella Roma cristiana costituisce l’idea di purezza e innocenza) e l’aquila (emblema della supremazia bellica).
Guerreiro do Divino Amor e la nascita dei Padiglioni Nazionali ai Giardini di Venezia
Come racconta Andrea Bellini, che già nel 2022 ha curato una mostra di Guerreiro do Divino Amor al Centre d’Art Contemporain di Ginevra, “il Padiglione della Svizzera, così come è immaginato dall’artista, gioca con quella logica politica di autorappresentazione celebrativa attraverso la cultura, che è all’origine stessa della nascita dei Padiglioni Nazionali ai giardini di Venezia oltre un secolo fa” e tale atteggiamento è di fondamentale importanza – continua – “in un periodo di crescente polarizzazione della politica e di contrapposizioni radicali come quello che stiamo vivendo”. Alla realizzazione dell’ambizioso progetto collaborano la produttrice esecutiva Larisa Oancea, l’assistente alla regia Diego Paulino, il direttore musicale Beà Ayoolà, la produttrice scenografica Giovanna Bellini, il direttore tecnico Pedro Zaz, la scultrice Lyz Parayzo e la costumista Andy Roba, mentre la mostra, che inaugurerà dal 20 aprile 2024 (con preview 17, 18 e 19), sarà accompagnata da una conversazione tra l’artista e il curatore pubblicata sotto forma di giornale.
Caterina Angelucci
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