Il Pan di Napoli chiude dopo 20 anni. Dopo i lavori riapre il Museo dell’Immagine

Il nuovo polo museale napoletano prenderà forma all'interno del Pan – Palazzo delle Arti, riaffermando l'originaria vocazione urbana del settecentesco Palazzo Roccella e ospitando nei suoi spazi (reali e virtuali) progetti firmati dai grandi nomi dell'arte contemporanea  

Nato nel 2005, il Pan – Palazzo delle Arti Napoli si sviluppa nel settecentesco Palazzo Roccella, in Via dei Mille. A distanza di vent’anni, il museo comunale chiuderà i battenti a marzo 2024 per avviare un piano di ristrutturazione che comprende diversi interventi e costato 2 milioni di euro (finanziato con fondi PNRR, POC Metro e POC Regione Campania), che si concluderà nell’estate del 2025. Al termine dei lavori, gli spazi saranno destinati al Museo dell’Immagine, il nuovo polo museale napoletano che raccoglierà i diversi linguaggi delle arti visive (fotografia, cinema, digital art, scultura e pittura) in dialogo con i così detti new media, inserendosi all’interno del macro progetto di Napoli Contemporanea. A tal proposito, il consigliere del sindaco, Vincenzo Trione, ha annunciato in conferenza stampa che il prossimo 6 marzo sarà inaugurata la nuova Venere di Michelangelo Pistoletto a Piazza del Municipio, oltre a un progetto collettivo in programma a luglio che poterà la firma di Marinella Senatore.

Il nuovo Pan – Museo dell’Immagine a Napoli

Il Pan – Museo dell’Immagine, progettato dall’architetto Giovanni Francesco Fascino, ha tra gli obiettivi quello di ripensare il “vecchio” Pan, ricucendo il rapporto con la città e la dimensione pubblica e proponendosi come nuovo centro di ricerca ospitando opere d’arte “museali”, mostre immersive e un archivio. “Noi volevamo offrire al visitatore un’esperienza totalizzante” sottolinea l’architetto Fascino in conferenza stampa. “Quindi gli spazi sono concepiti come palchi teatrali, in diretta connessione con i progetti artistici e curatoriali del programma espositivo”. Alla programmazione del nuovo Pan sarà affiancata anche quella della Casina Pompeiana, il nuovo polo della performatività contemporanea incentrata su iniziative laboratoriali e pratiche collettive.

Il MetaPan 1 Il Pan di Napoli chiude dopo 20 anni. Dopo i lavori riapre il Museo dell’Immagine

Il Pan – Museo dell’Immagine di Napoli apre le sue porte al Metaverso con MetaPan

Durante i lavori di ristrutturazione, le attività del museo assumeranno una forma digitale approdando nel Metaverso con il progetto MetaPan: un luogo animato da avatar e immagini che si affianca al polo museale arricchendolo di contenuti e mostre d’arte virtuali, a cura di Maria Grazia Mattei, fondatrice e presidente di MEET, e dal curatore Valentino Catricalà, coadiuvati dall’architetto Giuliano Bora che ha realizzato lo spazio all’interno di una piattaforma immersiva tridimensionale. “C’è un’architettura reale e una virtuale, un tassello che per noi è molto interessante”, spiega Maria Grazia Mattei. “Sarà un luogo coerente con tutto il progetto del nuovo Pan concepito come se fosse il ‘quinto piano’ del museo reale dove accadono cose. Abbiamo voluto andare oltre l’uso del web iniziando a far lavorare gli artisti ispirati dallo spazio virtuale, trasformandolo a contatto con i loro lavori”.

Gli artisti del Pan – Museo dell’Immagine di Napoli

Le prime opere che saranno ospitate portano la firma di Chiara Passa, Davide Quayola, Auriea Harvey e il duo Bianco – Valente, ognuno dei quali ha elaborato e sviluppato un linguaggio artistico digitale in linea con la loro creatività”.  Così il MetaPan anticipa il Pan solo in questa primissima fase, per poi affiancarsi alla dimensione museale reale “perché gli artisti che utilizzano gli strumenti digitali hanno bisogno di spazi immateriali per arrivare a tracciare linguaggi nuovi, per capire dove stiamo andando”, conclude Mattei. Oltre allo spazio espositivo, il MetaPan disporrà anche di una sala conferenze che ospiterà docenti ed esperti di arte e new media tra cui Derrick de Kerckhove, Ruggero Eugeni, Elisabetta Modena, Andrea Pinotti e Francesco Spampinato, protagonisti del ciclo di masterclass dedicate all’arte digitale.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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