Il presente si racconta in una rassegna di videoarte al MAST di Bologna
Sono 34 le opere ospitate negli spazi della Fondazione MAST, tutte realizzate da artisti di calibro internazionale. Partendo dalle trasformazioni del tecno-capitalismo, il progetto espositivo indaga, commenta e analizza il presente in cui viviamo
L’instancabile accelerazione dei processi produttivi e dello sviluppo tecnologico, la crescente complessità dei sistemi (biologici, comunicativi e non solo) e l’eccessiva quantità di informazioni testuali e visive, versa la contemporaneità occidentale in uno stato di rivoluzione permanente. Trovarsi nell’occhio del ciclone, circondati da continue mutazioni, può sopraffare. Allora come ci si orienta in un presente che è già futuro? Tenta di rispondere al quesito Urs Stahel con la rassegna Vertigo – Video scenarios of rapid changes, ospitata alla Fondazione MAST di Bologna, dal 10 febbraio al 30 giugno 2024.
Osservare il presente con la mostra di videoarte al MAST di Bologna
La rassegna riunisce ben 34 opere video di artisti di calibro internazionale, tra cui spiccano Richard Mosse, Cao Fei, Wang Bing ed Eva e Franco Mattes, per citarne solo alcuni. “I dati mostrano che oltre il 40% della popolazione europea si avvia alla totale rinuncia ai mezzi di informazione tradizionali. La scrittura e il calcolo li lasciamo volentieri alle macchine. La comunicazione scritta è ormai obsoleta o si è ridotta a poche righe. La lettura, il pensiero e la memoria sono destinati a indebolirsi”, spiega il curatore Urs Stahel. “l risultato è che oggi ci troviamo a fare i conti con parametri in continua evoluzione, cambiamenti di proporzioni così colossali in termini di portata, velocità e qualità che non siamo più in grado di comprenderli, e nemmeno riusciamo a reagire in maniera adeguata”. Come antidoto a questo smarrimento, il progetto espositivo – articolato in 6 sezioni tematiche – organizza in modo sistematico il caos del presente. E lo fa senza cadere nell’errore di semplificare quella complessità che lo caratterizza.
“Vertigo – Video scenarios of rapid changes”: la mostra di videoarte al MAST di Bologna
Si parte dall’analisi della mutazione dei processi produttivi capitalisti, con opere come 15 hours (2017) di Wang Bing, un film in presa diretta che documenta le 15 ore di lavoro degli operai di una fabbrica di vestiti nella provincia cinese dello Zhejiang. Si passa poi all’altra faccia della produzione: il commercio e la distribuzione. Qui troviamo Anima Overdrive (2023) di Stefan Panhans e Andrea Winkler, che riflette sulla delivery economy, ma anche Asia One (2018) di Cao Fei, ambientato nei magazzini Amazon. Il capitolo dedicato al cosiddetto “contratto sociale” indaga le contraddizioni delle norme a cui siamo abituati, mentre un altro capitolo è quello nell’alterazione del comportamento umano. In questa sezione seguiamo un giovane manager, protagonista di The Rise (2017) di Nina Fischer & Maroan el Sani, salire freneticamente (e simbolicamente) fino all’ultimo piano di un grattacielo, solo per scoprire alla fine che qualcun altro è già arrivato in cima. Si affrontano poi le mutazioni delle modalità di comunicazione attraverso i social media e non solo, e infine una sezione si concentra sulla modificazione (talvolta permanente) dell’ambiente naturale che ci circonda: in questo contesto, la monumentale installazione immersiva a due canali Broken Spectre (2022) di Richard Mosse lascia empatizzare l’osservatore con la foresta amazzonica brutalmente distrutta dall’uomo.
Laura Cocciolillo
Bologna// dal 10 febbraio al 30 giugno 2024
Vertigo – Video scenarios of rapid changes
Fondazione MAST
Via Speranza 42, Bologna
https://www.mast.org/vertigo-video-scenarios-of-rapid-changes
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