L’Accademia di Belle Arti di Roma inaugura un nuovo spazio espositivo nella sua sede
Dopo mesi di restauri apre al pubblico la Galleria Accademia Contemporanea e parte con una grande mostra di Jannis Kounellis. Ne abbiamo parlato con la direttrice Cecilia Casorati
Un luogo di ricerca e sperimentazione, che coinvolga non solo gli studenti e gli addetti ai lavori ma anche la cittadinanza: è con spirito pienamente democratico (anche per via della sua gratuità) che apre un nuovo spazio espositivo tutto dedicato all’arte contemporanea in seno all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ospitato nell’antico passaggio in stile neoclassico tra piazza del Ferro di Cavallo e la Passeggiata di Ripetta, il nuovo spazio inaugura il 10 aprile dopo un restauro iniziato negli ultimi mesi del 2023. “Prima questo era uno spazio in cui la gente bivaccava, poi era stato chiuso. Mi sembrava giusto riaprirlo, e così simbolicamente riaprire l’Accademia alla città”, racconta ad Artribune la prof. Cecilia Casorati, direttrice dell’ABA Roma. “Si trova in un luogo centrale della piazza, così come l’Accademia si trova in un luogo molto centrale della città. La mia mission è riportare l’Accademia in una posizione di centralità, nel mondo dell’arte ma non solo, portandola nella contemporaneità. Negli anni il termine Accademia è diventato quasi negativo: deve riacquisire la sua positività”.
La nuova Galleria Accademia Contemporanea di Roma
Con l’apertura della Galleria Accademia Contemporanea, ABARoma va quindi a offrire una piattaforma dove conoscere e celebrare artisti e progetti di ricerca legati al mondo delle arti. “Questo è uno spazio affascinante, aperto a tutti e gratuito: non ci sono molti spazi pubblici gratuiti in città”, continua Casorati. “Spero possa diventare uno spazio di collaborazione con altre istituzioni che si occupano di arte, in Italia ma anche all’estero”. La Galleria ospiterà quindi sia mostre temporanee sia installazioni, opere e contributi di esponenti attivi negli ultimi decenni, dando ampio spazio agli artisti che hanno fatto la storia dell’istituzione. A cominciare da Jannis Kounellis, illustre studente dell’Accademia negli Anni Cinquanta (anche se non finì mai gli studi), dove trovò maestri e influenze come Toti Scialoja. “Porteremo in mostra l’opera Senza titolo, del 2016, caratterizzata da enormi cavalletti“, anticipa la direttrice dell’Accademia. “Lui che si definì pittore, ma che non faceva certo solo un lavoro pittorico e anzi è indefinibile, è qui presente con il simbolo massimo della pittura, il cavalletto, con una lastra che funge da tela: è un lavoro molto interessante, che dà l’impronta per ciò che vogliamo fare e quello di cui vogliamo discutere in questo spazio”.
Giulia Giaume
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