Apre a Venezia Palazzo Diedo, spazio di produzione artistica e mostre della Berggruen Arts & Culture
Già attivo come residenza artistica dal 2022, Palazzo Diedo apre ufficialmente le sue porte (dopo il cantiere di restauro) in occasione della Biennale Arte come hub polifunzionale della Berggruen Art & Culture, dell’imprenditore e filantropo francese Nicolas Berggruen. E inaugura con la mostra “Janus”
Abbiamo iniziato a raccontare il nuovo corso di Palazzo Diedo a Venezia nel 2022, quando Nicolas Berggruen (Parigi, 1961) – filantropo, intellettuale, ideatore e presidente del Berggruen Institute – ne ha acquistato la proprietà, con l’obiettivo di trasformarlo in un grande centro dedicato all’arte contemporanea. Il palazzo settecentesco realizzato da Andrea Tirali e situato nel sestiere di Cannaregio è stato protagonista di un importante intervento di restauro, promosso dalla Berggruen Arts & Culture che adesso annuncia ufficialmente la data di apertura al pubblico di Palazzo Diedo: inaugurerà il 20 aprile 2024, in occasione della 60. Mostra Internazionale d’arte di Venezia, con la mostra dal titolo Janus, che accoglierà 11 interventi originali site-specific realizzati da Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, Aya Takano, Lee Ufan e Liu Wei, a cura di Mario Codognato (Direttore di Berggruen Arts & Culture) e Adriana Rispoli (Curatrice di Berggruen Arts & Culture).
Palazzo Diedo a Venezia. Residenza d’artista e spazio museale
In realtà la programmazione artistica di Palazzo Diedo ha avuto inizio nel 2022, con una residenza che ha visto protagonista Sterling Ruby, con la realizzazione di un intervento pensato per la facciata del palazzo intitolato HEX. Quella di luogo deputato a residenza e a produzione artistica è una delle principali missioni di Palazzo Diedo che, con le diverse commissioni, via via darà vita a una sua collezione, caratterizzata così dall’essere costituita di opere commissionate e realizzate ad hoc per il palazzo stesso. “Venezia è famosa in tutto il mondo sia in quanto vetrina per l’arte contemporanea che naturalmente per la sua cultura di tradizioni storiche e artistiche”, spiega Mario Codognato. “Palazzo Diedo si aggiunge a questo già incredibile panorama con le sue sale espositive e con una novità: gli studi d’artista. Con un programma di residenze prolungate gli spazi consentiranno agli artisti di immergersi nelle tradizioni e nell’atmosfera di una città perennemente collocata in un’altra epoca. Sono davvero entusiasta di vedere cosa emergerà”. La mostra Janus non sarà l’unico progetto a inaugurare Palazzo Diedo: sarà accompagnata infatti dalla personale di Rhea Dillon, organizzata in collaborazione con l’istituzione culturale interdisciplinare The Kitchen, e da un’iniziativa promossa con la Polaroid Foundation che inviterà gli artisti in mostra a realizzare un’opera originale utilizzando l’iconica Polaroid 20×24, con il supporto del fotografo John Reuter.
Nicolas Berggruen a Venezia
Le realtà culturali di Berggruen – la Berggruen Arts & Culture e il Berggruen Institute – si vanno sempre più consolidando come alcune delle istituzioni più attive e presenti a Venezia: precedente all’acquisto di Palazzo Diedo è l’acquisizione della Casa dei Tre Oci, che è stata destinata a prima sede europea del Berggruen Institute, dedicato “all’organizzazione di simposi, vertici, workshops e convegni destinati ad accogliere ospiti, studiosi e policy makers di calibro internazionale”, e “all’organizzazione e alla sponsorizzazione di mostre legate alla fotografia, all’arte e all’architettura”. A questi edifici si aggiunge anche Palazzo Malipiero, che Berggruen ha acquistato lo scorso anno dall’imprenditrice e gallerista Francesca Barnabò, già moglie dell’ex ministro Gianni De Michelis. A quanto pare, però, sarà adibita ad abitazione privata.
Desirée Maida
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