L’“Atelier rouge” in mostra alla Fondation Louis Vuitton di Parigi per i 70 anni dalla morte di Matisse
Prosegue il tour del progetto curato dal MoMa di New York, che dà forma all’atelier del celebre dipinto del 1911, riunendo gli stessi oggetti che il pittore raffigurò all’interno del suo studio
Considerato oggi opera chiave della storia dell’arte moderna, l’Atelier rouge di Henri Matisse (Le Cateau-Cambrèsis, 1869 – Nizza, 1954) quando venne realizzato nel 1911 per il collezionista russo Sergei Shchukin, non fu riconosciuto come tale, tanto da essere addirittura rifiutato dal committente. Per sedici anni il dipinto rimase in possesso dell’autore, che lo fece esporre a Londra, New York, Chicago e Boston, finché nel 1927 fu acquistato da David Tennant, fondatore del Gargoyle Club di Londra. Successivamente, negli anni Quaranta venne venduto al direttore della Bignou Gallery di New York ma già nel 1949 il MoMa lo acquisì per la collezione permanente. In occasione dei 70 anni dalla morte del pittore fauvista, dopo le mostre al museo newyorkese e al SMK – The National Gallery of Denmark di Copenaghen, l’Atelier rouge è ospitato alla Fondation Louis Vuitton di Parigi insieme agli stessi oggetti e quadri che vi sono raffigurati, dal 7 maggio al 9 settembre 2024.
“Atelier rouge”di Henri Matisse: la storia del dipinto
L’Atelier rouge presenta lo studio di Henri Matisse a Issy-les-Moulineaux, un sobborgo di Parigi, dove il pittore si trasferì nel 1909. La grande tela (260x390cm) riproduce mobili, due sculture, un pezzo di terracotta e un piatto di ceramica, oltre a opere d’arte come Il giovane marinaio (1906) e Corsica. Il vecchio mulino (1898), che verranno tutti esposti a Parigi. A questi si aggiungono dipinti e disegni collegati all’Atelier rouge, come la Finestra blu del 1913 e Grande interno rosso del 1948. “Ora che ha più di 110 anni, l’Atelier rouge è una pietra miliare nella secolare tradizione dei dipinti in studio, ma anche un’opera fondamentale nella storia dell’arte moderna” racconta la capo curatrice del MoMa, Ann Temkin “La decisione radicale di Matisse di saturare la superficie dell’opera con uno strato di rosso ha affascinato generazioni di studiosi e artisti, tra cui Mark Rothko ed Ellsworth Kelly, protagonista di una retrospettiva sempre alla Fondation Louis Vuitton nel 2024. Eppure, resta ancora molto da esplorare in termini di origine e storia del dipinto”.
Caterina Angelucci
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