Vere o false? La faccenda delle opere di Banksy in mostra a Mestre e a Cervia
A denunciare i lavori non autentici dell'anonimo street artist britannico è il curatore ed esperto Stefano Antonelli con un esposto. Le opere potrebbero pervenire dalla rete di falsari appena smantellata a Barcellona
Le mostre Banksy Painting Walls al Museo M9 di Mestre e Banksy Cervia al Complesso Espositivo Magazzini del Sale di Cervia sono attualmente sotto i riflettori per la presenza di opere false nei percorsi espositivi, ovvero: Dismaland 3D Rat, Dismaland Monkey TNT e Love Rat.
La segnalazione arriva dopo che a Saragozza, a Barcellona, è stata smantellata la rete di giovani falsari che da agosto scorso realizzavano opere che accreditavano al famoso street artist nell’ambito del progetto Dismaland, vendendole anche a 1.500 euro (si legge sull’ANSA). Le indagini della polizia catalana, Mossos d’Esquadra, ha ricostruito l’intera rete, constatando oltre venti vendite in Spagna, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Scozia.
“È possibile che i due episodi siano legati”, così si esprime il curatore Stefano Antonelli, lo stesso che ha segnalato la presenza di opere non autentiche nelle due mostre italiane con un esposto posto al vaglio della procura di Venezia e Ravenna. Questi, assieme a Gianluca Marziani, è tra i massimi esperti dello street art britannico e conosce bene l’iter da condurre per poter produrre una sua mostra, infatti “quando ho curato la mostra su Banksy a Palazzo Ducale nel 2018”, spiega ad Artribune, “abbiamo seguito il protocollo solito, ovvero: informiamo l’artista, inviamo il pdf del catalogo e attendiamo l’ok. Tant’è che la risposta all’ex direttrice, Serena Betolucci, era quella di usare tutte le immagini nel catalogo perché altri testi e/o immagini avrebbe costituito una violazione del marchio”.
Le opere false di Banksy in mostra a Mestre e Cervia. Parola al curatore ed esperto Stefano Antonelli
Alla mostra Banksy Painting Walls “risultano esposte e catalogate come opere originali di Banksy due opere grossolanamente false denominate nel catalogo della mostra: Dismaland 3D Rat e Dismaland Monkey TNT”, questo è quanto si legge sull’esposto mosso dal curatore Stefano Antonelli. “Tali opere non sono mai state prodotte da Banksy, se originali varrebbero sul mercato tra il milione e i tre milioni di euro l’una. Dalle nostre ricerche, è emerso che, plausibilmente tali opere provengono dalla casa d’aste Gigart tenutasi il 24 ottobre 2023, e denominata ‘Dismaland Souvenir’”. Antonelli si esprime anche suòla mostra Banksy Cervia, sostenendo che “risulta esposta e catalogata come opera originale di Banksy un’opera certamente falsa denominata Love Rat. Tale opera, anch’essa grossolanamente falsa, se originale, varrebbe tra i 2 e i 4 milioni di euro”.
La denuncia di opere false chiama in causa anche MetaMorfosi Eventi di Roma, diretta da Pietro Folena, che ha prodotto entrambe le mostre, precedentemente esposte a Basilea e Monza. Parlando con Antonelli si scopre che anche lui ha collaborato per quattro anni con la società, fino al 2022, quando “ho interrotto la mia collaborazione attraverso un’azione legale perché non avevano l’accuratezza e il rigore necessari per produrre mostre come quelle di Banksy”.
La risposta dell’associazione culturale MetaMorfosi Eventi sui (presunti) falsi Banksy
Non tarda ad arrivare la risposta dell’associazione culturale romana, sottolineando di aver “dato mandato ai legali di procedere con una querela nei confronti del sig. Stefano Antonelli. L’esposto che riporta notizie false, le dichiarazioni rese in questi giorni ai mezzi di comunicazione e le azioni messe in atto da Antonelli -non nuovo a comportamenti di questo tipo- configurano una gravissima lesione della credibilità del nostro gruppo.
La decisione di ritirare preventivamente dall’esposizione le opere contestate, pur in assenza di qualsiasi procedimento giudiziario, per metterle a disposizione delle autorità competenti al fine di compiere le verifiche necessarie, è una manifestazione di senso di responsabilità e di rispetto per l’opinione pubblica a cui l’iniziativa di Antonelli, non pago dello strascico di cause e sequestri che la sua società A&M Antonelli e Marziani S.r.l. ha recentemente subito per una mostra a Lecce, ha trasmesso informazioni false e distorte”.
A prendere la parola è anche Sabina De Gregori, curatrice della mostra Banksy Painting Walls all’M9 di Mestre, sostenendo che i lavori in questione non sono stati presentati al pubblico come vere realizzazioni di Banksy, ma come testimonianza del progetto Dismaland. “Le opere ‘Dismaland 3D Rat’ e ‘Dismaland Monkey TNT’ si trovano in un’ala specifica del percorso espositivo”, spiega la curatrice ad Artribune, “restituendo al pubblico una fotografia di quello che è stato il parco degli orrori ideato dallo street artist nel 2015 nella cittadina costiera Weston super Mare, con tanto di uniformi degli inservienti che lavoravano nel parco“.
Valentina Muzi
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