L’opera di land art dell’italiano Andreco finisce in un articolo su Nature
Dopo anni di ricerca e interventi sul territorio, il progetto dell’artista ambientalista Andreco, che consiste nella piantumazione di alberi nella riserva del Parco del fiume Aniene a Roma, è stato pubblicato da una delle più importanti riviste scientifiche
Aula Verde, la grande opera di land art realizzata nel 2021 da cittadini, attivisti, scienziati guidati dall’artista ambientalista Andrea Conte (Andreco) con la piantumazione di alberi nella riserva del Parco del fiume Aniene a Roma, è ora oggetto di studio scientifico. Lo è per il suo valore nel contrasto alla crisi climatica e per il benessere che arreca agli umani e agli ecosistemi. La descrizione della sua progettazione è stata pubblicata da Scientific Reports di Nature, in un articolo scritto dall’artista stesso insieme a due scienziate del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRET) e altri esperti internazionali. “Da tre anni mi dedico a questo articolo e sono veramente contento che sia uscito”. Un importante traguardo che premia la dedizione e la ricerca di Andreco che da sempre si pone l’obiettivo di avvicinare la conoscenza scientifica al vasto pubblico attraverso l’arte col suo Climate Art Project.
Cos’è l’Aula Verde di Andreco
“L’Aula Verde è un metodo di riforestazione artistico e sociale che nasce dalla volontà di trovare azioni collettive per la giustizia climatica”, spiega l’artista visivo e dottore di ricerca in ingegneria ambientale, fondatore della startup Futurecologies e dell’associazione Climate Art Project. “L’inclusione degli abitanti risulta fondamentale per la riuscita del progetto”. L’Aula Verde è uno spazio nella natura per incontri a cielo aperto, circoscritto dalle piante che vanno a disegnare due cerchi concentrici di quaranta metri di diametro: una piazza immersa nel bosco, che invita alla riscoperta di spazi aperti e al rispetto dell’ambiente. E con un alto potenziale di trasformazione del territorio in termini di benefici ambientali e culturali.
Aula Verde: i benefici ambientali
“Si tratta di salici e pioppi bianchi, piante capaci di movimentare volumi di acqua molto importanti. Posizionati vicino alle rive del tratto urbano del fiume Aniene, hanno la potenzialità di smaltire l’acqua delle inondazioni dovute a piogge intense”, scrive nell’articolo Laura Passatore, ricercatrice del CNR IRET, coordinatrice dello studio. È stato stimato che, a maturità, gli alberi dell’Aula Verde potranno intercettare e restituire all’atmosfera 48mila litri di acqua piovana all’anno e che tra cinquant’anni potranno assorbire fino a 48 tonnellate di carbonio e 11 chili di inquinanti atmosferici, tra cui ozono, diossido di azoto e PM10.
Aula Verde: i benefici non materiali
“La medicina forestale ha dimostrato come la pratica dello shinrin-yoku (bagno nella foresta) rinforzi le funzioni immunitarie, riduca la pressione sanguigna e il battito cardiaco, riduca gli ormoni legati allo stress fisico e mentale, apportando effetti di prevenzione su patologie tumorali, ipertensione e depressione”, scrive Qing Li, immunologo della Nippon Medical School. Un’altra particolarità di questo metodo dell’Aula Verde descritto nell’articolo è che la fase realizzativa avviene tramite una performance collettiva, dove i cittadini portano bandiere dedicate al paesaggio e agli ecosistemi.
Aula Verde: le azioni performative
“Queste azioni performative hanno una natura intrinsecamente politica e modificano gli spazi pubblici attraverso l’organizzazione collettiva”, scrive Amanda Boetzkes, teorica dell’arte e dell’estetica contemporanea, esperta in arte ed ecologia dell’Università di Guelph (Canada). “L’artista cerca anche di costruire una conoscenza pubblica sui fiumi e su gli altri ecosistemi urbani. Nell’era del cambiamento climatico, questo ricorso al potere trasformativo dell’arte segna anche un passaggio epocale verso un’epoca di ecologia politica”. Dopo l’Aula Verde Aniene realizzata a marzo 2021, Andreco e l’associazione Climate Art Project ne hanno realizzato una presso il lago Bullicante a Roma a novembre 2021 e una in Puglia per il parco Xfarm Land Art a marzo 2023, sempre in collaborazione con partner locali, cittadinanza attiva e entità non-umane.
Claudia Giraud
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