A Milano riapre lo spazio Opos che punta su eventi culturali segreti
Lanciato da un primo incontro a scatola chiusa, lo spazio ex industriale in zona Certosa propone una programmazione mista e stimolante. Si parte con performance e una mostra di Giulio Alvigini
C’è uno spazio, a Milano, – incastonato tra i capannoni industriali di Certosa (in fase di grande trasformazione) e l’autostrada – dove segretamente si tengono degli incontri trasversali di arte, design e buona cucina. Gli inviti, distribuiti mirati a un centinaio di persone una volta al mese, sono a scatola chiusa: la promessa è quella di avere accesso a un palinsesto di proposte interessanti curate da OPOS, che forte di una ventennale esperienza nel design mette a disposizione il “vecchio” showroom industriale di Alberto Zanone per i nuovi incontri di segretOPOS. Dopo la serata di lancio dove chi è invitato non sa nulla sull’evento che andrà a vedere, l’allestimento apre al pubblico per il mese successivo, e via così.
La serata di apertura di OPOS
A inaugurare lo spazio – una ex-fabbrica di elettro-morsetterie – è la personale “a sorpresa” di Giulio Alvigini (Tortona, 1995) Le solite scritte. “Sono in effetti le solite scritte che vedete su Instagram, però più grandi! Ho colto l’occasione di una personale, anche con il favore dell’ignoto: c’è chi sapendo che c’ero io non sarebbe venuto…”, racconta Alvigini, la mente dietro l’esilarante profilo Make Italian Art Great Again. L’esposizione, organizzata con Magazzeno Arte Contemporanea e aperta dal 27 marzo al 23 aprile 2024, è curata dal co-ideatore dello spazio Andrea Meregalli, che già aveva coinvolto Alvigini per la postfazione del suo libro Le avventure di Culomiao. È lo stesso Meregalli ad aver realizzato il nuovo progetto insieme a Dora Casadio, Gregorio Baù, Sebastiano Ratti e Duccio Zanone, con lo scopo di creare un intrattenimento culturale stimolante e di natura mista.
Ad aprire la mostra personale di Alvigini è il grande telo di 5×3 metri con scritto Tutto già visto, leitmotiv di fiere e incontri d’arte a tutte le latitudini: tra un BELLISSIMO a l’altro, si arriva all’opera “nascosta” La pittura ormai A rutt i paL e al Giro del Mondo dell’Arte, il gioco ideato con Bonobolabo che replica in forma di gioco dell’oca i premi e le insidie che i giovani artisti affrontano entrando nel mondo dell’arte. Culmine della mostra, la scritta site-specific di 24 metri È tutta una performance, che ha fatto effettivamente da sfondo agli eventi performativi della serata inaugurale, curati e inscenati da Gregorio Baù, Sebastiano Ratti e Duccio Zanone, con il musicista Giovanni Falascone, la danzatrice Sofia Gattamorta e gli attori Giulia Donini, Jona Franchini, Claudia Manuelli, Marica Pace e Sofia Parola.
OPOS e il consumo etico
Esposti a fianco delle opere d’arte, i prodotti dei brand NONNO e NATURALBOOM. Il primo, un progetto della stessa OPOS, propone capi d’abbigliamento da filiere controllate o materiali riciclati accanto a prodotti enogastronomici ricercati, anche venduti attraverso i distributori automatici H24 collocato vicino la galleria in via Varesina. La seconda è una bevanda naturale che propone di utilizzare le proprietà benefiche delle piante per alleviare la fatica (senza taurina o caffeina). “Il filo conduttore è la qualità” dicono gli ideatori.
Giulia Giaume
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