Oltre 1 milione di euro trafugati al Vittoriale: sono le 49 opere in oro di Umberto Mastroianni
Sono sparite nel nulla le 49 opere in oro, tra gioielli e sculture, realizzate dall’artista Umberto Mastroianni alla vigilia della chiusura della mostra
Anelli, bracciali, ciondoli, spille ma anche lastre e sculture in oro realizzate tra gli anni ’50 e ’90 (per un totale di 49 opere dal valore di oltre 1 milione di euro) dell’artista Umberto Mastroianni (Fontana Liri, 1910 – Marino, 1998) sono stati trafugati questa mattina, 7 marzo 2024, al Vittoriale degli italiani di Gardone Riviera in provincia di Brescia. La mostra Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni, inaugurata lo scorso 30 dicembre, doveva chiudersi proprio domani venerdì 8 marzo, ma i responsabili del Vittoriale hanno trovato lo spazio espositivo vuoto. Al momento stanno indagando i carabinieri con il nucleo tutela patrimonio culturale.
Furto al Vittoriale. Chi è Umberto Mastroianni
L’artista, tra i più significativi rappresentanti della scultura del ‘900 e primo scultore astrattista italiano, figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte, fu lo zio del celebre Marcello Mastroianni. I primi riconoscimenti ufficiali arrivarono nel 1930 con il Premio del Turismo promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione e la prima mostra personale nel 1931 alla Galleria Genova. Dal 1935 partecipò regolarmente alle Quadriennale di Roma, alle Promotrici di Torino e alle Biennali di Venezia. Chiamato in guerra, prese parte successivamente alla Resistenza, un’esperienza che segnò profondamente la sua storia d’artista, tanto che il critico Giulio Carlo Argan parlò della sua opera come “poetica della Resistenza”. I lavori del dopoguerra in juta logora sono conservati alla Galleria d’arte moderna di Roma, alla Tate Gallery di Londra e al Salomon Guggenheim Museum di New York. Nel 1947 a Torino, contro il classicismo di Casorati e alle posizioni del gruppo dei Sei, istituì insieme a Luigi Spazzapan, Mattia Moreni, Ettore Sottsass jr, Piero Bargis, Maurizio Corgnati, Oscar Navarro, Vincenzo Ciaffi, Massimo Mila, Maria Luisa Spaziani, Guido Seborga il Premio Torino, i cui vincitori furono Emilio Vedova, Bruno Cassinari e lo scultore Pericle Fazzini. Ispirato dalla stagione futurista, a cui combinò quella cubista di Brancusi e la plastica di John Arp e Henry Moore, Mastroianni approfondì i valori dinamici della materia, fino ad approdare all’informale tra il 1950 e il 1961. Nel 1951 espose grazie all’amico Gino Severini alla Galerie de France di Parigi, mentre nel 1958 ricevette dalla Biennale d’Arte di Venezia il Gran Premio Nazionale per la scultura e, nel 1960, tenne due mostre alla Kleeman Gallery di New York e al Dallas Museum of Art.
Vari i monumenti commissionati per celebrare la Resistenza, come quello di Cuneo (1964 – 1969), quello di Cuorgnè (1969) e quello di Urbino (1980), ma anche quello per i caduti di Frosinone (1971) e il mausoleo della pace di Cassino (1987). Nel 1985 gli venne conferito a Tokyo il The 4th Henry Moore Grand Prize Exhibition the Utsukushigahara Open Air-Museum, istituzione che gli dedicò anche una sala permanente con circa 12 opere, tra cui il bronzo Hiroshima del 1960. Nel 1995, pochi anni prima di morire, alla Triennale di Milano espose nei giardini tre sculture monumentali: Guerriero del 1970-1988, Fantascienza del 1971 e Macchina sacrale del 1988.
Caterina Angelucci
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