Via Romilli a Milano. La strada del Corvetto dove hanno aperto 3 gallerie d’arte in una settimana
La zona che si raccoglie a sud dello Scalo di Porta Romana ospita numerosi spazi culturali e multidisciplinari, oltre a fondazioni, residenze e librerie. In una strada in particolare tante nuove aperture a marzo 2024
Sembra proprio che negli ultimi anni la zona periferica a Sud di Milano sia stata, e continua a essere, protagonista di un processo di ricollocazione culturale, che a sua volta ha portato alla progressiva riqualificazione e gentrificazione di luoghi (di varia origine, come rimesse automobilistiche, garage, capannoni, fabbriche) in spazi espositivi. La strada è stata aperta quasi 10 anni fa (era il 2015) da Fondazione Prada, che per prima ha esplorato la zona attorno allo Scalo di Porta Romana, futuro villaggio olimpico per Milano Cortina 2026. Fondazione Prada, Fondazione ICA Milano, galleria ZERO…, gli studi d’artista di Chezplinio e della non profit Viafarini Work, la residenza Villa Clea, il multidisciplinare Hub/Art, le librerie Reading Room e Bonvini e (di recentissima apertura) la nuova sede della Fondazione Galleria Milano, la galleria MXM Arte e il project space (itinerante) velò. Proprio queste ultime si trovano tutte in via Arcivescovo Romilli, rispettivamente al civico 7, 5 e 20. Una casualità davvero curiosa.
Via Romilli a Milano tra una galleria, una fondazione e un project space
È al centro del contemporaneo Via Arcivescovo Romilli in zona Corvetto, dove recentemente hanno inaugurato la propria sede la galleria MXM Arte (già a Pietrasanta), la Fondazione Galleria Milano e il project space (itinerante) velò. Dunque, una sorta di rappresentanza delle realtà che accolgono e promuovono l’arte contemporanea oggi, dalle più istituzionali (galleria e fondazione) al non profit, tra artisti noti e giovani emergenti. E a loro abbiamo chiesto quali (nuove) prospettive si stanno delineando in questa zona.
Via Romilli a Milano. Il Corvetto distretto del contemporaneo
“Spostarsi da Via Turati, in pieno centro storico, alla periferia Sud è abbastanza rappresentativo di quanto la città in questi anni abbia mutato volto. Per noi è stata una scelta inizialmente sofferta perché la Galleria Milano era nella sua sede storica, in quel bellissimo palazzo nobiliare tra via Turati e via Manin, dal 1973. Una sede ben connotata che ha anche condizionato le nostre scelte espositive. Ben presto però ci siamo resi conto che era un cambiamento necessario. In via Turati, a causa dei prezzi esorbitanti e incontrollati, non c’è più spazio per la ricerca artistica e per coloro che la praticano. D’altra parte, prima di tutto la differenza la fanno le persone: in via Romilli, ora, incontriamo persone di tutte le età, estrazioni e culture – racconta ad Artribune Bianca Trevisan, direttrice della Fondazione Galleria Milano, che dal 18 marzo ha inaugurato la sua nuova sede con una mostra su Alexander e Sasha Brodsky (fino all’8 giugno 2024) – vogliamo che la nostra fondazione sia luogo di incontro reale, ovvero di inclusione. Dal dialogo, dalla creatività e dalla ricerca produciamo cultura, cercando di rispondere all’interrogativo: Milano è ancora una città di produzione culturale? Non sappiamo se la risposta sia positiva, ma crediamo di essere nella zona giusta per farlo”.
Arriva, invece, da Pietrasanta la galleria MXM Arte che, da novembre 2023, ha aperto la sua sede anche a Milano. Uno spazio piccolo, sotto la direzione della storica dell’arte Maria Mancini, che approfondisce un ampio e diversificato ventaglio di ricerche artistiche. Sempre il 18 marzo (e fino al 16 aprile 2024) ha inaugurato Atto III. Altri Luoghi, con opere di M. Abramovic, V. Bucciarelli, G. Cupisti, F. Marrocco, L. Massari, M. Pellegrinetti, M. Pellizzola e in collaborazione con MAGMA Cultural Association: “la scelta di Via Romilli nasce dalla considerazione che il quartiere ha grandi potenzialità in ambito di riqualificazione culturale, essendo già ben servito dai mezzi di trasporto ed essendo non lontano da altre realtà culturali ben insediate come Fondazione Prada. Attualmente – inaugurato appunto lo stesso giorno della Fondazione Milano – è possibile visitare il nostro terzo evento espositivo, il cui titolo sembra proprio indicare che anche nuove realtà e spazi non convenzionali, come quelli che si stanno sviluppando nel quartiere possono offrire nuove possibilità”, afferma Maria Mancini. È, invece, a quanto pare temporanea la presenza in via Romilli di velò project, che ha inaugurato la sua attività lo scorso 14 marzo con Bamboo Dragonfly, mostra bi-personale (fino al 14 aprile 2024) di due artisti emergenti cinesi, Yu ChengChen e Rui Wu. Lo spazio è un garage (bellissimo, da vedere) in affitto ma speriamo di vederci ancora mostre d’arte contemporanea. Finita qui? Non proprio. Non vanno infatti dimenticati anche gli altri spazi culturali che affacciano da anni su questa strada. Come ad esempio il rivenditore di antiquariato Enea (Via Romilli 11), gestito da decenni da Enea Bracciali e considerato più un museo del modernariato che un rivenditore. O il micro-teatro di condominio Spazio DiLà (Via Romilli 15) che ospita costantemente dal 2016 rappresentazioni, spettacoli, giovani talenti e compagnie emergenti.
Caterina Angelucci
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