Muore a Milano Fausta Squatriti. L’artista che lavorava tra pittura, poesia e narrativa
È morta a 82 anni l’artista che aveva la sua casa-studio in zona Lancetti e che dagli anni ’60 svolgeva anche un’intensa attività di editore di grafica e multipli, oltre a insegnare all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Venezia e Milano
Era nata nel 1941 a Milano, la città dove è morta il 23 aprile 2024 a 82 anni Fausta Squatriti, l’artista italiana di fama internazionale che tra arti visive e scrittura ha trattato tematiche non solo di interesse estetico e creativo ma anche filosofico, raccontandole poeticamente e criticamente all’interno delle sue opere. Dal 1964, quando aveva solo 23 anni, viene notata dal gallerista Pierre Lundholm che la porta a esporre a Stoccolma per poi proseguire con altre numerose mostre all’estero, entrando a far parte delle collezioni (per esempio) del Moderna Musset di Stoccolma, del Moscow Museum of Modern Art di Mosca, del Musée d’Orsay e del Centre Pompidou di Parigi, dello Stedelijk Museum of Modern Art di Amsterdam, del Kaiser Wilhelm Museum di Krefeld. In Italia, dagli anni ‘70 fino a oggi, il suo lavoro è presentato a Milano, al Naviglio e da Marconi, Mudima, Assab One, e a Venezia, Bologna, Genova, Napoli. Negli anni ‘80 è invitata anche a numerose Biennali internazionali di grafica in Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Svezia, Belgio, e vince due premi alla International Print Biennial di San Francisco. Squatriti è stata anche docente, insegnando all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Venezia e Milano ed è stata visiting professor alla University at Manoa, a Honolulu, a Mons. Nel 1986 è stata anche curatrice di Arte e scienza: colore alla Biennale di Venezia e di lei hanno scritto, tra gli altri, Giulio Carlo Argan, Gillo Dorfles, Lea Vergine, ma anche Mario Cresci, Emilio Isgrò e Théodore Köenig. I funerali si terranno a Milano venerdì 26 aprile alle 11 presso la Basilica di Sant’Ambrogio.
Fausta Squatriti editrice d’arte
Dal 1964, insieme a Sergio Tosi, Squatriti avvia la sua attività editoriale inaugurando un genere allora nuovo, quello dei multipli e del libro d’artista realizzando edizioni e pezzi unici con artisti come Man Ray, Max Ernst, Fontana, Manzù, Matta, Gio Pomodoro, Baj, Alviani, Marotta, Pascali, Nevelson, Twombly, Bury, Raysse, Hamilton, Tilson, Jean Tinguely, Niki de Saint-Phalle. Nel 1975 si conclude la collaborazione con Tosi e nel 1980 l’artista riprende in autonomia la pubblicazione di edizioni numerate e multipli, lavorando con Michel Seuphor, Pavel Mansouroff e Anni Albers. In particolare, questi ultimi due verranno poi inclusi nel portfolio EXACTA – l’edizione più importante di Fausta Squatriti e a cui inizialmente partecipa anche Getulio Alviani –, nel quale vengono raccolte 54 grafiche dei maestri della ricerca astratta geometrica internazionale. Sempre negli anni ’60, tra il 1967 e il 1970, cura i cataloghi, libri e manifesti delle mostre del gallerista Alexander Iolas, tra New York, Parigi, Ginevra, Milano, Madrid, Atene e Torino. L’interesse per la poesia, inoltre, la porta a realizzare MARBLE NEMO. I quaderni di Vacciago, una collana di testi poetici tradotti dall’inglese e dal francese con Lina Angioletti, a cui affianca la grafica originale di un artista sempre diverso.
Fausta Squatriti poetessa e narratrice (e scenografa)
Dal 1977 l’artista pubblica con Il Laboratorio delle Arti, Vanni Scheiwiller, Manni, Book, Testuale, Tracce, Il Laboratorio di Nola e in numerose riviste di settore (la più recente raccolta di poesie è Vietato entrare, edito nel 2013 da La Vita felice). Per i suoi versi le è conferito nel 1988 il Premio Eugenio Montale per l’inedito e nel 2009 il premio di poesia Scrivere donna, mentre nel 2017 pubblica la raccolta Olio Santo per New Press Edizioni. Riguardo la prosa, invece, pubblica nel 1994 La villeggiatura, ovvero breviario sentimentale per Terre del fuoco editore, Crampi per Abramo Editore nel 2006 e La Cana per Puntoacapo editrice nel 2015. Nel 1992, inoltre, fonda con Gaetano Delli Santi la rivista Kiliagono con edizioni All’Insegna del Pesce d’Oro che porta avanti fino al 1995. Tra le numerose e altre attività, infine, nel 1997 fonda con Francesco Leonetti il Teatro dell’autore in scena, con cui esordisce alla Fondazione Mudima di Milano per poi proseguire a Ricercare (Reggio Emilia) e al Festival della parola di Venezia e alla rassegna Teatri ‘90 alla Rotonda della Besana di Milano). Nel 2002 crea l’immagine di scena per The stillest rappresentato al teatro Mains d’oeuvre di Parigi, mentre nel 2012 cura i testi e cre gli oggetti di scena per Ora d’aria, per la compagnia Teatro delle Selve sul Lago d’Orta.
Caterina Angelucci
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