Il Mandala Lab alla Biblioteca degli Alberi di Milano, per imparare a conoscersi tra arte e scienza
Incentrata sull’idea di apprendimento emotivo mutuata dalla filosofia buddhista tibetana, l’installazione arriva per la prima volta in Italia, ed è frutto della collaborazione tra artisti e neuroscienziati. Si visita fino al 21 aprile, con ingresso libero
Alla Biblioteca degli Alberi di Milano la programmazione culturale della Fondazione Riccardo Catella è ripresa con l’arrivo della primavera. Nel parco urbano all’ombra dei grattacieli di Porta Nuova, nei prossimi mesi, si avvicenderanno laboratori nella natura e spettacoli circensi, esposizioni d’arte e festival del design, letture e concerti al tramonto. Si comincia, però, con una novità assoluta per Milano e per l’Italia, con l’apertura del Mandala Lab, installazione esperienziale ispirata alla filosofia buddhista tibetana e all’esplorazione del benessere emotivo. Il progetto itinerante, in arrivo dal Rubin Museum di New York e già passato per Bilbao e Londra, è stato inaugurato lo scorso 24 marzo, in concomitanza con la Festa di Primavera di BAM, e si potrà sperimentare – gratuitamente, come tutte le attività proposte dalla Biblioteca degli Alberi – fino al 21 aprile 2024.
Il Mandala Lab alla Biblioteca degli Alberi di Milano
Per creare il Mandala Lab, sorta di palestra emozionale (“dove le emozioni si trasformano in saggezza”) nata dal connubio tra arte e scienza, sono stati coinvolti esperti di neuroscienze, artisti come Palden Weinreb, Laurie Anderson, Sanford Biggers, Tenzin Tsetan Choklay, Amit Dutta, Apichatpong Weerasethakul e Wang Yahui, il profumiere Christophe Laudamiel e grandi musicisti internazionali come Sheila E., Billy Cobham, Peter Gabriel, Evelyn Glennie, Sarah Hennies, Taku Hirano, Huang Ruo e Shivamani. Nella sua versione milanese l’installazione allestita sui prati dell’Area Meli propone anche un calendario di 15 eventi, a cadenza settimanale, per favorire l’interazione con gli ambienti del Lab, attraverso esperienze immersive adatte a ogni età, ma in particolare a preadolescenti e adolescenti (ecco perché BAM ha previsto anche visite guidate gratuite per le scuole, tutti i lunedì mattina, su prenotazione).
All’interno della struttura temporanea – aperta tutti i giorni, con ingresso libero, lun-ven 13-19/sabato e domenica 10-20 – ci si muove attraverso stanze che portano il nome dei sentimenti a cui sono dedicate, per esplorare la complessità del proprio mondo interiore a partire da cinque stati emotivi negativi, da trasformare attraverso piccoli gesti o azioni in spunti di riflessione sul benessere interiore e sulla comprensione del mondo.
L’esperienza all’interno del Mandala Lab
C’è l’orgoglio, che è scomposto nelle sue molte spigolature, tra arroganza, supponenza, ma anche senso di inferiorità: i visitatori sono invitati a prendere coscienza di sé, in un processo che è insieme individuale e collettivo, con l’obiettivo di lasciar andare la parte esuberante del proprio ego, attraverso il lancio di un gettone. Seguono la stanza dell’invidia, dove si impara a sincronizzare il proprio respiro con quello degli altri seguendo una traccia luminosa, e quella della rabbia, disseminata di tanti gong che aspettano di essere suonati (ma solo dopo aver focalizzato il motivo che scatena la rabbia). Nell’ambiente dedicato all’attaccamento (per lasciarlo andare), gli artisti che hanno collaborato alla realizzazione del Mandala Lab hanno isolato odori o profumi legati a un ricordo: l’esperienza consiste nell’annusare il ricordo di un altro, per poi scrivere il proprio, scaturito dal medesimo odore, su un diario aperto alla consultazione di tutti. Nella stanza dell’ignoranza si incontra un albero di ciliegio, di cui si può vedere solo l’immagine superficiale, senza comprendere ciò che accade al suo interno: un momento per riflettere su ciò che pensiamo di sapere senza davvero averne una conoscenza profonda.
Concetti tutti mutuati dalla filosofia buddhista tibetana – secondo la quale gli stati mentali possono essere trasformati in saggezza mediante pratiche specifiche che utilizzano un mandala come guida – però attualizzati e resi immediati grazie alla collaborazione tra arte e scienza. Chi vuole approfondire può ascoltare il podcast Mandala Sound, un collage di suoni e testi per accompagnare il cammino di trasformazione delle emozioni negative in saggezza.
Livia Montagnoli
Scopri qui la programmazione di eventi del Mandala Lab a Milano
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