Il Padiglione Italia della Biennale spiegato da artista e curatore. Il video di Artribune
Osannato e contestato, il Padiglione Italia alla Biennale d'Arte di Venezia 2024 si intitola "Due qui/To Hear". Ci spiegano il progetto l'artista Massimo Bartolini e il curatore Luca Cerizza
In occasione dell’anteprima della 60ª Biennale di Venezia abbiamo intervistato i protagonisti principali del progetto espositivo del Padiglione Italia “Due qui / To Hear” curato da Luca Cerizza, che presenta il lavoro dell’artista Massimo Bartolini.
Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si articola attorno a un’installazione sonora e ambientale concepita da Bartolini, in collaborazione con Gavin Bryars, Caterina Barbieri e Kali Malone.
Le installazioni al Padiglione Italia
Gli spazi sono divisi in tre aree, con un itinerario circolare che permette agli spettatori di scegliere da dove iniziare. Le installazioni alternano spazi vuoti e pieni, creando un’esperienza di immersione sonora e riflessione. È una scelta significativa per Bartolini, che torna alla Biennale dopo la sua partecipazione al Padiglione Italia nel 2013.
“Dal titolo stesso, ‘Due qui / To Hear’, emerge l’invito a un’esperienza sinestetica, alla riflessione e all’ascolto”, ci spiega Luca Cerizza. L’installazione di Bartolini si integra perfettamente con il contesto espositivo del Padiglione Italia, coinvolgendo tutti gli spazi disponibili, compreso il giardino annesso.
L’elemento centrale del Padiglione Italia è un’onda pulsante, creata con il fango di Cecina, che rappresenta un momento di contemplazione e di incontro.
Il suono al centro del Padiglione Italia per Massimo Bartolini
Le tre grandi installazioni sonore presenti ci invitano a percepire la natura, la musica e anche noi stessi. Questo interesse per il suono e l’ascolto è una costante nella collaborazione tra Cerizza e Massimo Bartolini, come nel precedente lavoro al Museo Pecci di Prato, “Hagoromo”.
Massimo Bartolini ci parla dell’ispirazione per il Padiglione Italia, concentrandosi sull’importanza della musica come veicolo di conoscenza e di percezione. Descrive le sue opere come macchine che trasmettono suono, sottolineando la presenza fisica degli strumenti e l’impatto sensoriale del suono.
“Due qui / To Hear” e la Biennale d’Arte di Venezia 2024
Il progetto “Due qui / To Hear” si collega perfettamente al tema generale della Biennale, “Stranieri Ovunque / Foreigners Everywhere”, evidenziando l’importanza di non essere stranieri a se stessi. Ci si incontra per ascoltarsi e per ascoltare l’altro: un essere umano, una forma naturale, una macchina.
Il Padiglione Italia rappresenta dunque un’opportunità unica per il pubblico di immergersi in un’esperienza artistica che promuove l’ascolto, la riflessione e la connessione con sé stessi e con gli altri.
Francesca Francone Maitreya
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati