Pascale Marthine Tayou e il suo progetto con lo champagne Ruinart in mostra a Milano. Intervista
L’artista camerunense espone negli spazi della maison di champagne Ruinart alla fiera miart di Milano le opere realizzate durante la residenza in Francia. Ecco cosa ci ha raccontato di questa esperienza
Artista eccentrico ed esuberante, Pascale Marthine Tayou (Yaoundé, 1967) è nato in Camerun e vive a Gent (Belgio), ma viaggia spesso in giro per il mondo. Quest’anno è tra i protagonisti di Carte Blanche 2024, progetto che vede ogni anno Ruinart – la più antica casa di champagne – invitare un nome internazionale a scoprire la propria maison in Champagne e produrre nuove opere. Conversazioni con la Natura è il titolo dell’edizione di quest’anno, che riunisce sei artisti provenienti da varie parti del mondo, selezionati sulla base del loro impegno per la sostenibilità. Gli artisti coinvolti hanno avuto così la possibilità di immergersi nella Champagne e riflettere sulla relazione della Maison con gli esseri viventi, attraverso un dialogo con la natura: c’è chi si interessa al tema climatico, chi alla biodiversità. Tutti sono però focalizzati sulla relazione tra uomo e natura, declinato da ognuno attraverso la propria visione. “Gli artisti sono i migliori ambasciatori per promuovere la salvaguardia della natura, essenziale per Maison Ruinart. Sono delle vere e proprie avanguardie della società e dispongono di un linguaggio potente in grado di raggiungere e sensibilizzare varie tipologie di pubblico”, commenta Frédéric Dufour, Presidente della Maison Ruinart. E proprio la natura è uno dei temi fondanti della pratica di Pascale Marthine Tayou, le cui opere realizzate nell’ambito di Carte Blanche 2024 sono in mostra fino al 14 aprile nella VIP Lounge di Ruinart a miart. Ci siamo fatti raccontare dall’artista l’esperienza della residenza.
Pascale Marthine Tayou protagonista di Carte Blanche 2024
Abbiamo chiesto all’artista cosa l’abbia spinto a partecipare a Carte Blanche. Pascale ci racconta che quando ha ricevuto l’invito, molto incuriosito, ha cercato informazioni su Ruinart, che conosceva solo come casa di Champagne, e ha visto che sul sito web c’era un’intera sezione dedicata all’ambiente, cosa che lo ha molto appassionato. Infatti la natura è uno dei temi più frequentemente al centro delle sue opere. Cerf Contôle è il titolo del lavoro realizzato dall’artista: contiene un cervo, simbolo di resilienza, sostenibilità e rinnovamento perché, come ci racconta Pascale, a volte perde le corna, che poi ricrescono. Cercava un materiale per costruire qualcosa di importante, e ha scelto il legno. Da qui l’idea di creare un albero con un tronco fatto interamente di corna. Ricordando l’uva, che matura cambiando colore, i frutti dell’albero sono sfere di vetro colorato, che alludono anche al vetro utilizzato per produrre le bottiglie di Champagne e ai diversi colori di quest’ultimo. Alla domanda su cosa possa fare l’arte per l’ambiente e i cambiamenti climatici, l’artista risponde: “l’arte non può fare niente, sono gli esseri umani a doversi muovere. L’arte può passare messaggi, sensazioni, non potrebbe mai sostenere una visione in cui non crede. Siamo tutti parte della natura”.
L’arte di Pascale Marthine Tayou
Pascale Marthine Tayou è un artista eclettico: realizza sculture, dipinti, collage, installazioni, video e foto che traggono ispirazione e mescolano elementi dell’Africa e dell’Europa, e tratta temi come la colonizzazione. Ha esposto alcune sue opere nelle chiese, “per avere una conversazione con Dio”, spiega Tayou. “I colonizzatori erano armati di pistole e Bibbie, ma non so se Dio ne fosse a conoscenza, forse era occupato”. Le sue opere sono spesso sensazionali e di grandi dimensioni, nonostante siano create utilizzando materiali riciclati, a cui dà nuova vita e nuovo scopo. “Tutti i materiali sono riciclati, anche se acquistati in un negozio. Sono strumenti con cui scelgo di esprimere le mie emozioni, le mie sensazioni”, commenta Pascale. Tra i materiali utilizzati troviamo il legno delle maschere, il cristallo dei Poupée Pascale e il vetro di Murano della serie Colonial Ghost, che denota il suo grande amore per l’Italia, anche grazie alla Galleria Continua. Viene da chiedersi cosa abbia portato un artista così attivo a livello internazionale a vivere in una bellissima, ma piccola città come Gent. L’artista risponde che è stato invitato lì per la prima volta da Jan Hoet, si è innamorato di questa città universitaria e piena di giovani e ha deciso di rimanere, nonostante vivere a Parigi sarebbe stato più semplice per il lavoro. “Io sono il centro, le persone vengono da me”, spiega l’artista, “creare un mio centro è stata una sfida per migliorare me stesso. Gent è il centro del mio mondo”. Ma questo non gli impedisce di viaggiare e di tornare spesso in Camerun, cui è molto legato e dove risiede parte della sua famiglia. Quel che è certo è che l’artista ama divertirsi con il suo lavoro, “la vita è così breve che bisogna godersela”.
Carte Blanche 2024 di Ruinart
Tornando all’edizione 2024 di Carte Blanche, le opere dei sei artisti invitati a partecipare (oltre a Pascale Marthine Tayou, gli altri artisti sono Andrea Bowers, Henrique Oliveira, Marcus Coates, Thijs Biersteke, Tomoko Sauvage) saranno esposte nelle principali fiere d’arte internazionali e da ottobre saranno riunite in un Giardino degli Artisti progettato come parte di un nuovo progetto architettonico della Maison Ruinart a Reims. La Maison inaugurerà il Padiglione Nicolas Ruinart, progettato dall’architetto giapponese Sou Fujimoto. La nuova costruzione si inserisce in un ambiente naturale ridisegnato dall’architetto paesaggista Christophe Gautrand. I visitatori potranno inoltre dialogare con le opere e gli artisti attraverso una piattaforma digitale dedicata.
Giulia Bianco
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