Una giungla contemporanea trasforma il padiglione Olivetum del museo Villa San Michele a Capri
A inaugurare la programmazione della villa per il biennio 2024-2025 è la mostra 'Dioranimalia', che intavola un dialogo tra le opere dell'Estúdio Campana e di Andrea Anastasio
È un progetto tra il naturale e l’artificiale, il fantastico e il reale a inaugurare l’apertura della nuova stagione espositiva di Villa San Michele a Capri, ex dimora del medico e scrittore Axel Munthe e tra i musei più visitati della Campania. Completamente dedicato all’arte contemporanea, e organizzato dalla Fondazione Axel Munthe, il programma di mostre per gli anni 2024-2025 è affidato alla curatela dei direttori artistici del Festival del Paesaggio Arianna Rosica e Gianluca Riccio, che hanno dichiarato di volersi ispirare alla contaminazione culturale e al superamento dei nazionalismi propri del contemporaneo. In quest’ottica di dialogo ed eclettismo è il progetto ibrido Dioranimalia a inaugurare il biennio, andando a trasformare il padiglione Olivetum in una giungla contemporanea con le opere degli artisti e designer Andrea Anastasio e Fernando e Humberto Campana, dell’omonimo e celebre studio brasiliano.
La mostra Dioranimalia ad Anacapri
I lavori dei diversi designer convergono all’interno del padiglione – costruito negli anni Ottanta e incastonato nel giardino della villa diretta da Kristina Kappelin – creando un mondo in cui la natura, l’uomo e il regno animale sembrano ritrovare un’unità perduta, a tratti pacifica e a tratti inquietante. Se da un lato le sculture in bronzo e gli arazzi dell’Estúdio Campana rappresentano le chimere mostruose di un mondo immaginario, dall’altro gli oggetti scultorei e le immagini del designer italiano Anastasio danno vita a un ideale ordine formale e compositivo in cui la figura animale prende il posto di quella umana. Accomunati dall’interesse per il mondo naturale e da una tendenza alla decostruzione semantica, la ricerca dei diversi autori si differenzia tuttavia nei risultati: laddove l’Estúdio Campana tende alla creazione di un mondo fantastico e perturbante, influenzato dalla fantasmagoria naturalistica del Brasile, nell’opera di Anastasio c’è invece un più classico e onnivoro omaggio alla storia dell’arte, che dalla scultura alto-medievale tocca i fregi traianei e costantiniani fino a giungere all’iconografia disneyana, evidente nella serie di sculture luminose Esodi realizzata per Foscarini. Attraverso un allestimento ad hoc che evidenzia il legame tra lo spazio interno del padiglione e l’habitat del giardino, il padiglione appare (fino al 7 giugno 2024) come un multiforme diorama, capace di inscenare un nuovo rapporto tra uomo e animale, tra natura e artificio.
Giulia Giaume
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