Le mostre di primavera da vedere ad Amsterdam (anche durante la 12esima Amsterdam Art Week)

Dal Kunstverein al Rijksmuseum e da Annet Gelink Gallery a GRIMM Gallery, ecco una selezione di mostre da visitare durante la rassegna ospitata nella capitale dei Paesi Bassi

L’Amsterdam Art Week è un momento cardine nell’agenda dell’arte contemporanea olandese. Siamo una città cosmopolita su piccola scala ma con talenti internazionali di primo livello: tra mostre ed eventi d’avanguardia, le varie istituzioni presentano i loro migliori artisti a un pubblico globale”, esordisce Martina Halsema, direttrice di Amsterdam Art, la piattaforma che promuove e connette durante tutto l’anno le realtà artistiche contemporanee della città e che, dal 29 maggio al 2 giugno 2024, organizza l’Amsterdam Art Week. Con oltre 300 artisti in più di 70 luoghi diffusi per la città, la rassegna presenta le opere di artisti emergenti – come Afra Eisma, Josse Pyl e Raul Balai – insieme a quelle di artisti affermati – come Michael Raedecker e Lee Ufan – in importanti istituzioni, tra cui De Appel, Kunstverein, Stedelijk Museum, Rijksmuseum, GRIMM, W139, Gallery van Fanny Freytag, Arti et Amicitiae e Annet Gelink Gallery. Ecco una selezione di mostre da non perdere durante la 12esima edizione.

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“Edgelanders: Amsterdam on Trial. Parte III: The Witnesses”. Ehsan Fardjadniya e Raul Balai da De Appel

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Lee Ufan ai giardini del Rijksmuseum

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“Outside the Soup”. Afra Eisma e Hend Samir da W139

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“One ‘O’ Hanging Between Two i’s”. Josse Pyl alla Annet Gelink Gallery

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“Back on earth”. Michael Raedecker da GRIMM Gallery

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“The Quickening”. Deirdre O’Mahony al Kunstverein

Sono state presentate sempre ad Amsterdam, rispettivamente all’Amsterdam Museum (Parte I: Il Contesto) e al Podium Mozaïek (Parte II: L’Udienza), le prime due parti di Edgelanders: Amsterdam on Trial dove gli artisti Ehsan Fardjadniya (Iran, 1980) e Raul Balai (Amsterdam, 1980) presentano un processo autogestito contro la città Olandese sui temi dei diritti umani. Da De Appel il terzo capitolo The Witnesses (i testimoni) – dal 30 maggio al 4 giugno 2024 – invita i visitatori ad ascoltare le esperienze di rifugiati senza documenti attraverso una varietà di materiali audiovisivi: in un fatiscente garage a sud-est della periferia di Amsterdam, si è riparato un gruppo di persone attirando l’attenzione dell’avvocato e attivista Pim Fischer, che ha difeso la loro causa e ha portato in tribunale Amsterdam affinché fosse riconosciuto loro il diritto umano fondamentale all’alloggio. Nella serie, lo Stato è citato in giudizio per non aver mantenuto tale impegno etico condizionando l’uso di strutture destinate ai richiedenti asilo a un programma di orientamento al rimpatrio da completare entro un anno dalla concessione dell’abitazione. L’obiettivo degli artisti è mettere in evidenza (attraverso raccolta di prove, ascolto dei testimoni e costruzione dell’atto d’accusa) la complessità della situazione, in cui il rispetto dei diritti umani fondamentali è bloccato da clausole burocratiche.

30 maggio – 4 giugno 2024
De Appel
Tolstraat 160, 1074 VM

Edgelanders- Amsterdam on Trial : Part III- The Witnesses | Ehsan Fardjadniya and Raul Balai
Edgelanders- Amsterdam on Trial : Part III- The Witnesses | Ehsan Fardjadniya and Raul Balai

Dal 30 maggio al 27 ottobre 2024, i giardini del Rijksmuseum ospitano la prima mostra personale – a cura di Alfred Pacquement, ex direttore del Centre Pompidou di Parigi, e da Mels Evers, curatore del Rijksmuseum – nei Paesi Bassi del celebre artista coreano Lee Ufan (Corea del Sud, 1936) che presenta 9 opere iconiche della serie Relatum, a cui lavora dagli anni ’70. Queste, realizzate in pietra e metallo, dialogano con la natura e l’architettura del museo, indagando e approfondendo quella che Ufan descrive come l’Arte dell’incontro e invitando il pubblico a un momento di contemplazione. Lee Ufan, oltre a essere stato tra i fondatori del movimento avanguardista giapponese Mono-ha (scuola delle cose), in cui gli artisti utilizzano materiali grezzi ed elementi naturali come pietra, ferro e acqua per esplorare la relazione tra oggetti e spazio, è stato anche una figura centrale nel movimento sudcoreano Dansaekhwa, in cui gli artisti hanno esplorato l’astrazione e la materialità principalmente attraverso la pittura monocromatica.

30 maggio – 27 ottobre 2024
Rijksmuseum
Museumstraat 1, 1071 XX

The gardens of Rijksmuseum | Lee Ufan
The gardens of Rijksmuseum | Lee Ufan

È una collettiva che raccoglie le opere di un gruppo internazionale di artisti – tra cui Soad Abdel-Rasoul, Kenneth Aidoo, Dagmar Bosma, Afra Eisma, Esraa Elfeky, Tessa Mars, Marzia Migliora, Hiroki Miura, Rah Naqvi, Karin Iturralde Nurnberg, Hend Samir, Afrah Shafiq, Meenakshi Thirukode, Marnix van Uum e Debbie Young – Outside the Soup, promossa da Afra Eisma (Amsterdam, 1993) e Hend Samir (Cairo, 1986) e incentrata sul potenziale dell’arte nel creare nuove visioni del mondo attraverso l’esercizio di una radicale immaginazione e sperimentazione artistica. La mostra, attivata per tutta la sua durata (dal 30 maggio al 21 luglio 2024) da workshop e visite guidate, enfatizza tale pratica ponendo al centro il ruolo delle relazioni umane all’interno dell’ecosistema artistico.

30 maggio – 21 luglio 2024
W139
Warmoesstraat 139, 1012 JB

Outside the Soup | initiated by artists Afra Eisma and Hend Samir
Outside the Soup | initiated by artists Afra Eisma and Hend Samir

Esplora le potenzialità del linguaggio nel suo atto performativo Josse Pyl (Belgio, 1991), approfondendo le connessioni sottostanti che legano un essere umano all’altro e utilizzando questo come materiale plasmabile. Per la mostra presentata dal 30 maggio al 13 luglio 2024 da Annet Gelink Gallery, l’artista utilizza il vocabolario architettonico dello spazio trasformando la galleria in un “poema spaziale”, che evoca associazioni libere al di là delle parole. I visitatori si trovano così a muoversi attraverso una serie di opere che appaiono come resti di un idioma sconosciuto che il linguaggio convenzionale fatica a tradurre ma che, allo stesso tempo, permette di esplorare nuove prospettive sulla percezione umana del mondo.

30 maggio – 13 luglio 2024
Annet Gelink Gallery
Laurierstraat 187-189, 1016 PL

One ‘O’ Hanging Between Two i’s | Josse Pyl
One ‘O’ Hanging Between Two i’s | Josse Pyl

Riflette sulla relazione tra natura e uomo il lavoro di Michael Raedecker (Amsterdam, 1963) che, attraverso tele testurizzate, evoca scene in cui il contesto urbano si trova in un equilibrio precario con la natura, che si insinua e si espande sopra le portiere aperte delle auto, le sdraio e le piscine vuote. Con l’obiettivo di comprendere il nostro posto nel mondo e attirare l’attenzione sulla potenza della natura, Raedecker (in mostra da GRIMM Gallery dal 30 maggio al 20 luglio 2024) si confronta con l’atto di destrutturare e riconfigurare le immagini fotografiche da cui parte facendo collassare l’immagine nella copia e nuovamente nell’originale. Il risultato è un sentimento di inquietudine, dove la presenza umana è catturata attraverso la sua stessa assenza nel paesaggio urbano.

30 maggio – 20 luglio 2024
GRIMM
Keizersgracht 241, 1016 EA

Michael Raedecker | back on earth
Michael Raedecker | back on earth

È presentata come satellite dalla sua personale alla Douglas Hyde Gallery of Contemporary Art di Dublino la mostra The Quickening di Deirdre O’Mahony (Irlanda, 1956) durante l’Amsterdam Art Week. Così, per quattro giorni (dal 30 maggio al 2 giugno 2024) al Kunstverein sarà proiettata un’opera video che indaga l’ecologia politica dei luoghi rurali: The Quickening è una risposta alle questioni che affrontano l’agricoltura, la produzione alimentare e il consumo in relazione alle crisi climatiche. Il film è il risultato degli Esperimenti di Sostenibilità, raduni organizzati da O’Mahony con lo scopo di far dialogare agricoltori, scienziati e politici. Questi incontri hanno permesso uno scambio non gerarchico, in cui è stato possibile avere discussioni aperte e franche sulla realtà della vita agricola e sulla centralità del suolo per le nostre vite.

30 maggio – 2 giugno 2024
Kunstverein
Pieter Baststraat 35H

The Quickening | Deirdre O’Mahony
The Quickening | Deirdre O’Mahony
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“Edgelanders: Amsterdam on Trial. Parte III: The Witnesses”. Ehsan Fardjadniya e Raul Balai da De Appel

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Lee Ufan ai giardini del Rijksmuseum

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“Outside the Soup”. Afra Eisma e Hend Samir da W139

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“One ‘O’ Hanging Between Two i’s”. Josse Pyl alla Annet Gelink Gallery

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“Back on earth”. Michael Raedecker da GRIMM Gallery

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“The Quickening”. Deirdre O’Mahony al Kunstverein

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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