L’italiano Andrea Cusumano in mostra in Austria. Con una grande “drammaturgia dello spazio”
Indaga 30 anni di ricerca e sperimentazione la mostra in corso al nitsch museum di Mistelbach che vede protagonista Andrea Cusumano, artista, performer e drammaturgo che da sempre indaga i concetti di “drammaturgia dello spazio” e “opera d’arte totale”. Ecco cosa ci ha raccontato Cusumano
È concepita come un’unica grande installazione che accoglie trent’anni di ricerca e di sperimentazione tra pittura, disegno, scultura, ceramica, performance, installazione, musica e teatro la mostra attualmente in corso al nitsch museum di Mistelbach (Austria) che vede protagonista Andrea Cusumano (Palermo, 1973), artista, performer e drammaturgo (e dal 2014 al 2019 assessore alla Cultura del Comune di Palermo) da sempre impegnato a indagare confini e modalità di connessione tra diversi linguaggi artistici, concepiti come protagonisti di un’“opera d’arte totale” che si sviluppa e prende corpo nel tempo e nello spazio. Raumdramaturgie (Drammaturgia dello spazio) è non a caso il titolo dell’esposizione a cura di Giulia Ingarao e Fabio Cavallucci, una narrazione il cui ritmo è scandito dalle opere di Cusumano, una sorta di rappresentazione teatrale che mette in discussione e ribalta le caratteristiche proprie di ogni linguaggio artistico, dando vita a una partitura in cui il singolo elemento richiama il tutto e viceversa.
La “drammaturgia dello spazio” secondo Andrea Cusumano
“Il tema della ‘drammaturgia dello spazio’ viene per la prima volta fuori in modo consapevole all’inizio degli anni 2000 quando, dopo una parabola abbastanza lunga in Austria, mi trasferisco a Londra per studiare al Central Saint Martins. Da quel momento inizio un percorso di ricerca che prova a sintetizzare nella drammaturgia dello spazio la sincronicità dell’arte visiva, con la diacronicità della performance e del teatro”, ci spiega Cusumano, il cui percorso artistico è strettamente legato a quello di Hermann Nitsch, per il quale è stato direttore musicale e d’orchestra del Teatro delle Orge e dei Misteri. “Il mio primo approccio drammaturgico con lo spazio risale al mio primo incontro con Hermann Nitsch, quando studiavo nella sua classe di pittura a Salisburgo nel 1992”.
Andrea Cusumano: dalla “drammaturgia dello spazio” all’“opera d’arte totale”
La “drammaturgia dello spazio”, oltre a essere materia di ricerca e sperimentazione, è anche stata la disciplina che Cusumano ha insegnato al Goldsmiths e al Central Saint Martins a Londra, e che oggi “porto avanti a Palermo con la scuola del CeSDAS insieme alla Fondazione MeNO”, sottolinea l’artista. “È la mia personale metodologia di approccio al ‘Gesamtkunstwerk’ (opera d’arte totale), che interpreta la capacità dello spazio di agire come motore di significazione e di organizzazione dei tempi di narrazione. Oggi tale idea è particolarmente presente nei ‘Retablo’, opere recenti, in cui provo a cristallizzare i miei rituali performativi attraverso una ricomposizione bidimensionale”.
La mostra di Andrea Cusumano al nitsch museum di Mistelbach
Un lungo processo che oggi prende corpo nella mostra in corso fino al 20 maggio al nitsch museum, che accoglie circa 250 opere in un volume unico di oltre 1000 metri quadrati. Una grande installazione appunto, un’“opera d’arte totale” in cui ogni linguaggio artistico si influenza e assume le peculiarità dell’altro, come in una complessa osmosi di cui Cusumano dirige la partitura: è il caso della serie Pittura gestuale del 1993, tele in cui la materia pittorica è plastica e densa, fino alle installazioni che amplificano lo spazio, come Palikè/Il Cristo degli specchi del 2021. Dello stesso anno è la serie Retablo (presentata nel 2022 alla Pinacoteca di Villa Zito a Palermo), in cui i diversi media utilizzati dall’artista si fondono, inclusa la performance, dando vita a quadri di grandi dimensioni. Documentano la produzione performativa di Cusumano gli scatti fotografici fruibili in mostra, testimonianza e allo stesso tempo occasioni di lettura per comprendere al meglio la sua personale visione di “drammaturgia dello spazio”.
La mostra “Drammaturgia dello spazio” di Andrea Cusumano. Il catalogo
Il catalogo della mostra – ideata da ruber.contemporanea in collaborazione con il nitsch museum e con la Nitsch Foundation di Vienna, e realizzato con il sostegno dell’Italian Council (XI edizione, 2022) – contiene testi critici di Fabio Cavallucci, Eva di Stefano, Giulia Ingarao, Michael Karrer e Eugenio Viola, e sarà presentato il prossimo 10 maggio al Museo Archeologico Salinas di Palermo.
Desirée Maida
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