Pronto ad aprire il MUDI, museo dentro la mitica discoteca Cocoricò di Riccione
Con l’intenzione di far convergere intrattenimento culturale e divertimento, lo storico club della Riviera Romagnola inaugura un museo sotto la sua iconica piramide con una serata evento che coinvolge artisti contemporanei, performer e musicisti
Fra gli Anni Novanta e i primi Duemila, il Cocoricò di Riccione – nato ufficialmente nel 1989 – assurse al ruolo di tempio della musica techno, discoteca iconica frequentata non solo dai nottambuli della Riviera Romagnola, ma da moltissimi appassionati di house e dance music, in arrivo da tutta Europa.
La storia del Cocoricò di Riccione, discoteca d’avanguardia
Ma il Cocoricò, negli anni d’oro dell’art director Loris Riccardi, fu anche un’incredibile fucina artistica made in Italy: oltre a ospitare palchi dedicati a DJ superstar internazionali, la discoteca di Riccione fu infatti teatro di irriverenti happening votati alla libertà d’espressione, frequentato dal mondo dell’arte e della musica d’autore, attento recettore dei nuovi movimenti culturali. Un mito celebrato dal docufilm Cocoricò Tapes, firmato da Francesco Tavella nel 2023.
Nasce il MUDI Museo DIscocratico al Cocoricò di Riccione
L’avventura del Cocoricò, sebbene lontana dai fasti di un tempo, prosegue ancora oggi, ed è pronta ad arricchirsi di un nuovo tassello: il primo museo concepito all’interno di un club in Italia. Il progetto del MUDI MUseo DIscocratico era stato lanciato dal collettivo Unfollow Advertising nel 2021, in concomitanza con il completamento dei lavori di ristrutturazione che avevano tenuto chiusa la struttura a partire dal ’19.
Allora Artribune intervistava il direttore artistico del Cocoricò Mike Pagliarulo, che anticipava l’intenzione di fare della discoteca di Riccione anche uno spazio aperto a videoarte, pittura, scultura, fotografia, teatro e cinema, per valorizzare i giovani talenti del panorama italiano attraverso mostre e performance, eppure in versione digitale, attraverso esperienze immersive nel mondo della NFT art e dell’arte 3D. Con il benestare dei proprietari del Cocoricò Enrico Galli e Antonella Bonicalzi. E l’obiettivo di far entrare per la prima volta al Ministero della Cultura una discoteca, non senza una punta di compiaciuta irriverenza.
Il debutto del MUDI: la serata evento con mostra collettiva e performance
Ora il MUDI si appresta a inaugurare con una serata evento a ingresso libero (previa registrazione sul sito della discoteca), in programma domenica 19 maggio, dalle 18 a mezzanotte. Per l’occasione, la Piramide diventata il simbolo del Cocoricò accoglierà 29 opere di artisti contemporanei: Abraxass, Collettivo Cesura (Luca Santese, Marco Paolo Valli), David Pompili, Fabio Weik, Filippo Sorcinelli, Isabella Nardon, Jacopo Noera, Ka$ap Rocky, Laura Tura, Nic Paranoia, Riffblast, Rocco Trussoni, Sara Leghissa, Sara Scanderebech e Unfollow. Alcune saranno disponibili per l’acquisto, con i proventi da reinvestire per commissionare nuove opere, e dunque fare del Cocoricò un mecenate artistico a tutti gli effetti. Ma sarà centrale anche la componente di intrattenimento, che caratterizzerà tutte le attività del nuovo museo. Dunque Filippo Sorcinelli – artista, musicista, profumiere e stilista – proporrà una performance sensoriale accompagnato dal collettivo musicale Salò, e la serata prevederà anche la proiezione del documentario Cocoricò Tapes. Mentre Sara Leghissa “vestirà” con la sua live poster art il corridoio che conduce alla Piramide e al Collettivo Colore sarà affidato il compito di trasformare una stanza segreta in uno spazio che racconta la storia del locale. Grande chiusura, di nuovo sotto la Piramide, con la performance Bring it to the Runway.
Livia Montagnoli
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