A Milano il club privato Casa Cipriani lancia un progetto d’arte che coinvolge tutte le gallerie della città
Consiste in una mostra e una serie di conversazioni sull’arte la prima edizione del format "Arte a Casa" pensato dall’esclusivo members club di via Palestro per offrire un’atmosfera culturale stimolante di scambio e dialogo. Ecco cosa ci ha raccontato Maggio Cipriani
È stato inaugurato nel 2022 il members club Casa Cipriani in via Palestro 24 a Milano, che si aggiunge (tra ristoranti, spazi per eventi, camere e suite di lusso e club privati) alle sedi di Venezia, New York, Miami, Los Angeles Beverly Hills, Città del Messico, Dubai, Abu Dhabi, Hong Kong, Monte Carlo, Ibiza, Marbella, Riyadh, Las Vegas, Istanbul e Bahrain. Tre generazioni si sono susseguite in 92 anni di storia – era il 13 maggio 1931 quando Giuseppe Cipriani aprì a Venezia l’Harry’s Bar, al primo piano di un magazzino di cordami abbandonato in un vicolo cieco di Piazza San Marco – e oggi con Maggio Cipriani la realtà milanese dell’iconica famiglia aggiunge valore alla sua attività presentando il format Arte a Casa. Il progetto, che inaugura venerdì 24 maggio 2024, nasce con l’obiettivo di offrire un luogo di scambio e dialogo e uno spazio espositivo a Milano, tra arte moderna e contemporanea.
“Arte a Casa”. La prima edizione del nuovo progetto culturale di Casa Cipriani a Milano
La prima edizione, infatti, vede il coinvolgimento di 25 gallerie della città (nazionali e internazionali, come Massimo De Carlo, Vistamare, Francesca Minini, Secci Gallery, Cardi Gallery, Tommaso Calabro, Ciaccia Levi, Giò Marconi, Galleria Raffaella Cortese, Tornabuoni Art, Lia Rumma e Cassina Project) presentando l’opera di 29 artisti appartenenti a diverse espressioni artistiche e contesti culturali. La mostra – visitabile fino al 26 ottobre 2024 negli spazi di Casa Cipriani e che per tutta la sua durata sarà accompagnata da eventi collaterali, conversazioni e talk che a loro volta coinvolgeranno artisti, galleristi, collezionisti, giornalisti e curatori –, si sviluppa dall’ingresso dello storico Palazzo Bernasconi, passando per il ristorante e la terrazza panoramica sui Giardini Indro Montanelli, fino allo spazio lounge dell’ultimo piano con opere, tra gli altri, di William Kentridge, Agostino Bonalumi, Gio Pomodoro, John Armleder ma anche Monica Bonvicini, Francesco Vezzoli, Chantal Joffe e Flavio Favelli. Ecco cosa ha raccontato ad Artribune Maggio Cipriani.
“Arte a Casa”. L’intervista a Maggio Cipriani di Casa Cipriani a Milano
Da quali esigenze e come è nato il progetto Arte a Casa?
Il progetto Arte a Casa nasce dalla volontà di creare un dialogo artistico interessante all’interno di Casa Cipriani e i diversi ambienti di Palazzo Bernasconi, un’occasione di stimolo e arricchimento culturale per i soci con l’opportunità di creare sinergie tra gallerie, artisti, collezionisti e amanti del bello e della cultura in generale. L’idea è anche quella di rinnovare il legame tra storia e contemporaneità, ispirandosi alla tradizione dell’Harry’s Bar di Venezia, che fin dai primi giorni diventò subito un punto di ritrovo per personaggi come Eugenio Montale, Ernest Hemingway, Andy Warhol, Peggy Guggenheim e molti altri. Un modo anche per unire generazioni e facilitare conversazioni in un ambiente rilassato.
A chi è affidata la curatela del progetto? In base a quali caratteristiche sono state selezionate le 25 gallerie partecipanti?
Il progetto è stato curato da un team creato appositamente per l’occasione, con persone che sono punti di riferimento nel mondo dell’arte, inclusi alcuni interni a Casa Cipriani che hanno condiviso generosamente la loro grande passione e competenza. Le 25 gallerie partecipanti si sono distinte per il loro contributo significativo allo sviluppo artistico della città di Milano e di tutta Italia. Abbiamo voluto cominciare da Milano per sottolinearne la vivacità artistica, soprattutto negli ultimi anni, e l’importanza del settore nel tessuto culturale ed economico, anche in un ambito internazionale.
Come, invece, sono state scelte le opere? Quali quelle site-specific? C’è un fil rouge alla base del percorso espositivo?
Le opere sono state selezionate con lo scopo di creare un dialogo tra diverse espressioni artistiche e contesti culturali, includendo artisti sia italiani sia internazionali. Il filo conduttore alla base del percorso espositivo è la celebrazione dell’arte moderna e contemporanea attraverso un viaggio che spazia dalla scultura alla fotografia, dalle installazioni alle opere pittoriche, tenendo in considerazione anche l’interazione tra gli ambienti storici di Casa Cipriani e le opere esposte. In particolare, l’opera dell’artista Cubano CB Hoyo prende ispirazione dall’elemento di privacy e riservatezza, caratteristiche nello specifico del club.
Dal progetto MITICO di Belmond in collaborazione con Galleria Continua a Artists at Le Sirenusedell’omonimo hotel a Positano, l’arte contemporanea diventa un valore aggiunto posizionandosi al centro di queste realtà di lusso legate a un’altra arte, quella dell’ospitalità. Quali sono le prospettive a lungo termine di Arte a Casa?
L’idea è di continuare a consolidare questo legame con gallerie, artisti e comunità e proporlo anche nelle altre Case Cipriani, attuali o future in Europa e nel mondo. Credo che ospitalità sia servizio ma anche stile, cultura, conoscenza, diversità.
Caterina Angelucci
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