Maurizio Cattelan ancora accusato di plagio. Questa volta per un’opera appena presentata alla mostra da Gagosian a New York
Hanno inaugurato lo stesso giorno i due artisti che da fine aprile sono protagonisti nella Grande Mela delle proprie personali rispettivamente da Gagosian e da Opera Gallery. Ma un lavoro sembra quasi essere lo stesso
Una lettere di cinque pagine è stata recapitata a Maurizio Cattelan (Padova, 1960) da Scott Allan Burroughs, dello studio legale Doniger Burroughs (con sedi a New York e Venice, California), per segnalare l’evidente somiglianza tra Sunday (2024) – presentata dall’artista italiano da Gagosian a New York e che da il titolo all’intera mostra curata da Francesco Bonami – e la serie Bullet di Anthony James (Regno Unito, 1974), artista britannico-americano con base a Los Angeles. Entrambe, infatti, consistono in lastre di metallo lucido inossidabile (placcato in oro da Cattelan e a specchio da James) bucato da fori di proiettile. E pare che l’ultimo porti avanti questo tipo di lavori da almeno 10 anni.
Maurizio Cattelan accusato di plagio. Le accuse di Anthony James
Diverse le richieste a cui Maurizio Cattelan è chiamato a far fronte, dalla relazione che descrive l’ispirazione e il processo creativo della sua Sunday, alle spiegazioni sulle evidenti somiglianze con la serie Bullet: “solo quando le differenze superano le similarità e quando queste ultime risultano relativamente non importanti che chi è chiamato in causa può essere assolto, ma qui le somiglianze riguardano praticamente tutte le scelte prese sia nella creazione sia nella fabbricazione dell’opera”, spiega Burroughs citando una situazione simile risalente al 1992 tra Jeff Koons e Art Rogers. In risposta Cattelan, come riporta Calvin Tomkins del New Yorker, ha evitato di commentare pubblicamente la vicenda, anche se in privato avrebbe confidato al giornalista che “la somiglianza è straordinaria” e che tutto ciò che poteva fare era augurare buona fortuna a entrambi. Ma James ribatte, aggiungendo che Cattelan avrebbe, di conseguenza, anche danneggiato il suo mercato, creando confusione su un lavoro che lo ha identificato per anni. Infatti, i pannelli dell’artista italiano valgono singolarmente 375.000 dollari, mentre quelli dell’americano 40.000.
Maurizio Cattelan accusato di plagio. La risposta di Gagosian e Francesco Bonami
Dalla sede newyorchese di Gagosian che ospita Sunday dichiarano di non essere d’accordo con le accuse avanzate contro il loro artista, mentre il curatore e amico Francesco Bonami aggiunge a Katya Kazakina di Artnet News: “Cattelan non sapeva del lavoro di James. Non l’ha mai visto e non hanno lo stesso significato. Una crocifissione è una croce con un tipo inchiodato. E lo fanno dal III secolo fino a oggi. Nessuno si è lamentato di qualcuno che copiava qualcun altro. È ridicolo dire, ‘ho fatto questo prima degli altri’”. Tuttavia, contro quest’ultimo gioca il fatto che Anthony James ha già esposto la sua serie tra New York e Milano e che quindi pare praticamente impossibile che Cattelan, vivendo proprio tra le due città, non l’abbia mai visto.
Maurizio Cattelan accusato di plagio. Non è la prima volta…
Si potrebbe dire Cattelan non è nuovo a questo tipo di accuse: celebre è il caso della banana fissata con nastro adesivo, presentata ad Art Basel Miami Beach nel 2019, chiamata in giudizio da Joe Morford che accusava l’artista italiano (che poi è stato assolto) di violazione di copyright, spiegando che questa era troppo simile al suo lavoro Banana and Orange; nel 2022, invece, il francese Daniel Druet affermava che 9 delle opere più note di Cattelan erano basate sui suoi modelli di cera, chiedendo 5 milioni di dollari come compenso consolatorio. Ma anche in questo caso Cattelan se l’è cavata.
Caterina Angelucci
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