Sfidare il tempo e lo spazio. Juan Araujo in mostra a Roma
Con riferimenti storia dell’arte, miti antichi e favole, la mostra del venezuelano Araujo opera collisioni tra passato e presente, confrontando le sue opere con quelle di Palazzo Massimo
Il Museo Nazionale Romano, nella sua sede di Palazzo Massimo e in collaborazione con Galleria Continua, ospita Clouds and Shadows on Mars, prima mostra personale italiana dell’artista venezuelano Juan Araujo (Caracas, 1971). La mostra, a cura di Luis Pérez-Ormas e Stéphane Verger, esplora l’interconnessione tra antico e contemporaneo, invitando i visitatori a scoprire relazioni inattese tra le opere dell’artista e la collezione permanente. Araujo mette in relazione soggetti molteplici come l’arte italiana del Novecento, i miti antichi e gli affreschi classici. Attraverso rappresentazioni che combinano elementi e tempi diversi, l’artista offre una prospettiva unica sulla temporalità umana e cosmica, invitando alla riflessione sulla fugacità delle cose e sulla risonanza luminescente dell’universo del passato.
La mostra di Juan Araujo a Roma
Araujo interviene in maniera discreta sullo spazio museale, presentando tele di piccole dimensioni, poste su leggii neri, che creano un cortocircuito con gli affreschi antichi. Il dialogo tra il passato distante e il presente, tra l’arte classica e le astrazioni moderne, offre una nuova prospettiva sul nostro posto nel cosmo e nella storia. I lavori scelti per la mostra suggeriscono connessioni inattese e realizzano giustapposizioni di immagini mediante un collage visivo che sfida la comprensione cronologica lineare dell’arte. Diverse temporalità coesistono e si influenzano reciprocamente.
Utilizzando riferimenti al sistema solare, l’artista si muove attraverso una vastità temporale e spaziale che trascende le civiltà umane, invitando alla riflessione sulla natura effimera dell’esistenza e suggerendo un’unica dimensione temporale dell’universo.
Le collisioni tra passato e presente nelle opere di Juan Araujo
Araujo utilizza spesso la cancellazione come elemento artistico, creando opere che funzionano come “rovine” di immagini, richiamando i frammenti di affreschi presenti nel museo, in un gioco tra presenza e assenza, oscuramento e rivelazione. I lavori in mostra includono riferimenti alle opere di Luigi Ghirri e Giorgio Morandi, a Pinocchio e ai film di Michelangelo Antonioni, oltre a elementi mitologici antichi e immagini scientifiche dei pianeti. Questa varietà di soggetti e periodi riflette la poetica pittorica sottile di Araujo, che cerca di far convergere elementi e tempi diversi in un’unica esperienza artistica.
La mostra Clouds and Shadows on Mars offre una visione intrigante delle congiunzioni e “collisioni” che caratterizzano l’esperienza umana e cosmica, invitando i visitatori a esplorare la complessità della storia e dell’arte attraverso opere che sfidano le convenzioni temporali e spaziali.
Luca Vona
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