Dal 2026 ci sarà la “Capitale italiana dell’arte contemporanea”. Un milione di euro per il progetto
L’iniziativa promossa dal ministro Gennaro Sangiuliano punta a “costruire il passato del futuro”, valorizzando realtà territoriali decentralizzate attraverso l’arte contemporanea. C’è tempo fino al 30 giugno 2024 per presentare i progetti; nel 2026 la prima Capitale designata
Nasce sul modello della Capitale italiana della Cultura, e sulla scorta del successo di iniziative satellite come la Capitale italiana del Libro – rispettivamente Pesaro e Genova, per il 2024 – l’iniziativa che porterà a individuare la prima (di una lunga serie) Capitale italiana dell’Arte contemporanea. Promosso dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il progetto prenderà forma a partire dal 2026, quando la prima città designata entrerà “in carica”, offrendo una programmazione culturale votata a valorizzare l’arte contemporanea e il suo rapporto con il contesto urbano e territoriale, con l’obiettivo non secondario di promuovere circuiti turistici alternativi, approfondendo le specificità e le potenzialità di città ingiustamente considerate “minori”.
La Capitale italiana dell’arte contemporanea per “costruire il passato del futuro”
Su questo punto, come sulla necessità di “costruire il passato del futuro”, insiste il Ministro nel rivendicare la paternità dell’iniziativa: “Abbiamo portato avanti con convinzione iniziative dei miei predecessori, ma abbiamo provato anche a creare qualcosa di nostro, per imprimere una nostra visione. E sono convinto che questo appuntamento avrà successo: oggi portiamo giustamente avanti la grandezza del nostro passato, ma dobbiamo dare ai giovani di oggi l’opportunità di crescere, di creare la nostra memoria futura. C’è poi l’impegno per la promozione dei territori, vogliamo accendere i riflettori su città medio-piccole, che attorno al focus sull’arte contemporanea potranno mettere musica, danza, cinema, articolare una densità di idee e progetti di espressione artistica. Per un Comune questo significa anche poter costruire la partecipazione dei cittadini a un momento pubblico collettivo”.
Non a caso, il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni auspica la risposta di “molti piccoli Comuni, anche in forma aggregata. Nel bando si chiede anche di recuperare luoghi e lasciare opere permanenti sul territorio, con una visione di lungo termine. E questo ci aiuterà nell’intento di delocalizzare l’idea di città d’arte anche a beneficio di luoghi considerati minori, che nella contemporaneità possono trovare la loro dimensione, e ambire dunque all’internazionalità. Non è scontato che chi si occupa di arte abbia una visione verso il futuro, ma il ministero deve dare le gambe agli artisti di oggi e fornire risorse economiche all’arte contemporanea”.
L’iter per eleggere la Capitale italiana dell’arte contemporanea
Come si articolerà, quindi, la procedura amministrativa per arrivare a eleggere la prima Capitale italiana dell’arte contemporanea? A fornire le coordinate e il Direttore Generale Creatività Contemporanea del MiC, Angelo Piero Cappello, che precisa anche l’entità dello stanziamento messo a disposizione dal ministero, pari a 1 milione di euro, “che diventerà un incentivo perché queste risorse vengano moltiplicate nella sinergia tra pubblico e privato e con gli enti locali”. “Definirei l’iniziativa avveniristica” spiega Cappello “perché intercetta con molto anticipo quello che stiamo rilevando avvenire nel mondo dell’arte contemporanea, funzionale da una parte alla rigenerazione urbana che recupera ambienti anche come spazi culturali e sociali, e votata a una sempre maggiore tendenza all’ibridazione, che fa coesistere più linguaggi contemporaneamente. E noi vogliamo sollecitare non semplicemente un progetto, ma un processo, che nelle singole realtà territoriali possa diventare un percorso da elaborare nel tempo lungo, mettendo insieme varie forme d’arte, stimolando la sinergia con le comunità locali e attirando risorse economiche”. Per questo, entro il 30 giugno 2024, i Comuni interessati a partecipare – in forma singola o aggregata – dovranno rispondere all’avviso pubblico presentando il proprio progetto, come da specifiche indicate nel bando. Tra gli obiettivi da perseguire: la riqualificazione di aree e spazi da destinare alla produzione e alla fruizione dell’arte contemporanea; la promozione delle competenze locali nel settore della creatività contemporanea, anche coinvolgendo i giovani talenti e gli artisti contemporanei nazionali e internazionali; la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori visivi, performativi e creativi. Ma anche l’implentazione delle nuove tecnologie e della sostenibilità nell’ambito dell’innovazione culturale.
Entro il 15 settembre, una commissione terza indipendente (cinque esperti indipendenti di comprovata fama nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee) valuterà le candidature, per selezionare un massimo di 5 progetti, da presentare in audizione pubblica il 14 ottobre. Poi spetterà al Ministro ratificare la decisione finale della giuria entro il 30 ottobre. Tappe scandite con rigore, per arrivare a individuare prima della fine del 2024 il progetto vincitore, ed erogare entro il 31 dicembre la prima tranche di 500mila euro a favore della Capitale designata. La seconda tranche sarà messa a disposizione entro il primo semestre del 2025, per favorire lo sviluppo del progetto articolato che dovrà debuttare nel 2026.
Livia Montagnoli
Qui il bando per presentare il dossier progettuale come Capitale italiana dell’arte contemporanea
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