Il Premio Sparti 2024 per l’arte emergente torna a Ascoli. Intervista a direttore e curatrice
Per celebrare la sua terza edizione, il Premio nato nel 2022 dalla volontà di Simone Sparti, dirigente dell’Impresa Sparti, e di Zeno Rossi, direttore di Frida Art Academy, si divide in 4 mostre in musei e spazi di Ascoli Piceno. Abbiamo intervistato il direttore del Premio, Rossi, e la curatrice Giuliana Benassi
È in arrivo la terza edizione del Premio Sparti per l’arte emergente che verrà presentato sabato 11 maggio 2024 alle ore 11 presso il Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, a cui seguirà l’apertura della mostra dei giovani e di altre tre mostre in città. Nato nel 2022 dalla volontà di Simone Sparti, dirigente dell’Impresa Sparti e di Zeno Rossi, direttore di Frida Art Academy, il Premio Sparti è pensato come una piattaforma culturale per la diffusione e la valorizzazione dell’arte contemporanea in città. Patrocinato dal Comune di Ascoli Piceno, organizzato da Frida Art Academy in collaborazione con Musei Civici Ascoli Piceno e realizzato con il supporto di Impresa Sparti, il Premio ha cadenza annuale, e oltre a promuovere il lavoro delle nuove generazioni di artisti coinvolgendo giovani curatori chiamati a selezionare i partecipanti, è anche attivatore di mostre e progetti espositivi in città.
Le mostre del Premio Sparti
Infatti, parallelamente alla mostra del Premio dedicata al lavoro degli artisti emergenti (under 30) selezionati dai giovani curatori Niccolò Giacomazzi e Martina Macchia, si terranno in città altre tre mostre che sviluppano il tema di quest’anno, che è dedicato al corpo: dureranno fino all’11 giugno, data del finissage, con la presentazione del catalogo e la proclamazione del vincitore scelto da una giuria di esperti –Stefano Papetti (direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno), Giuliana Benassi (storica dell’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma), Matteo Piccioni (storico dell’arte), Zeno Rossi (direttore Frida Art Academy), Simone Sparti (dirigente Impresa Sparti) – presieduta da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Per capire obiettivi e struttura del Premio abbiamo intervistato il suo direttore Zeno Rossi e la sua curatrice Giuliana Benassi.
Premio Sparti. Intervista al direttore Zeno Rossi
Da quali motivazioni nasce il Premio Sparti?
Lavorare in provincia è sempre una sfida. Il Premio Sparti abbraccia nella sua visione la volontà di portare l’arte contemporanea e dunque gli artisti in un contesto tutto da esplorare che, seppur lontano dai grandi centri, offre opportunità e occasioni uniche. A mio avviso la provincia è più duttile, agile, curiosa. Il Premio Sparti – giunto quest’anno alla III edizione – è una missione per la città di Ascoli Piceno, un invito a instaurare un rapporto con il tessuto sociale: per migliorarlo e curarlo attraverso l’arte.
Quali sono le novità di quest’anno?
Da quest’anno il Premio Sparti ha introdotto delle novità rispetto alle precedenti edizioni e, secondo noi, ha preso una sua forma identitaria definitiva caratterizzata da 4 contenitori: la mostra dedicata ai giovani artisti, contest del Premio; una mostra di guest, artisti nazionali e internazionali; una personale dedicata all’artista vincitore dell’edizione precedente; una mostra personale dedicata a un artista locale.
Quali sono le ricadute di questo Premio sul territorio?
In generale credo che il Premio Sparti stia diventando un esempio virtuoso di best practice sul territorio: l’incontro tra un privato-mecenate, le istituzioni locali che concedono gli spazi espositivi, la presenza di una direzione da me guidata e di una curatrice, Giuliana Benassi, chiamata anche a selezionare giovani figure curatoriali da coinvolgere di volta in volta. Inoltre, da quest’anno sono lusingato dalla taratura della giuria del premio che oltre me e Sparti, vede la presidenza di Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo di Bologna, e dei giurati Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno e dagli storici dell’arte Matteo Piccioni e Giuliana Benassi, nostra curatrice.
Premi Sparti. Intervista alla curatrice Giuliana Benassi
Qual è il tema di quest’anno?
Ogni anno il Premio Sparti decide di mettere al centro una tematica portante, spina dorsale di tutte le mostre presentate in città. Per questa edizione abbiamo deciso di affrontare il tema del corpo. Così il titolo del contest del Premio Tra corpi animali e corpi celesti innesca un discorso sul corpo sia immanente sia trascendente.
Com’è strutturata la mostra del Premio?
Caratterizzata da vari linguaggi, la mostra del Premio curata da Niccolò Giacomazzi e Martina Macchia costruisce un itinerario inedito all’interno di Palazzo dei Capitani, edificio che si affaccia sulla piazza principale della città.
E le altre mostre?
Presso la Galleria d’Arte Contemporanea “O. Licini” la mostra da me curata Sillabazione coinvolge artisti italiani e internazionali, come Martin Creed con il quale, dopo un sopralluogo in città, abbiamo individuato un’opera video storica della serie Sick Films e Aneta Grzeszykowska, grande artista polacca, con la quale abbiamo deciso di esporre, tra le altre, una sua opera della collezione del Museo di Arte Moderna di Varsavia. L’artista messicano Calixto Ramirez invece presenta un’opera perfomativa che coinvolge i musicisti della città, mentre l’artista russa Tatiana Brodatch mette in dialogo video e scultura. Tra gli artisti italiani Giuseppe Pietroniro ha realizzato un’opera site specific all’interno del museo, Gabriele Silli presenta opere inedite e Elena Bellantoni due lavori di recente realizzazione. La mostra Sillabazione compie una riflessione più specifica sul corpo inteso come partitura, oggetto di decostruzione e costruzione. La suggestione parte da una poesia di Antonin Artaud: “Bisogna essere casti per sapere non mangiare/aprire la bocca significa offrirsi ai miasmi/allora, niente bocca!/Niente bocca/niente lingua/niente denti/niente laringe/niente esofago/niente stomaco/niente ventre/niente ano/io ricostruirò/l’uomo che sono“.
Redazione
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